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Contro il dolore cronico da osteoartrosi: la tecnica innovativa dell’ospedale San Donato di Arezzo

L’intervento non è invasivo e prevede il trattamento embolizzante del circolo infiammatorio. In Italia la malattia colpisce oltre 4 milioni di persone, soprattutto donne di età superiore ai 60 anni

Sanità, salute, ospedale - © hxdbzxy

Controllare e ridurre il dolore da osteoartrosi attraverso l’impiego di tecniche innovative mininvasive. Accade all’ospedale San Donato di Arezzo dall’equipe del dottor Pasquale Petruzzi. “Si tratta – spiega –  di una tecnica basata sul trattamento embolizzante del circolo infiammatorio”.

L’osteoartrosi è una delle principali cause di disabilità e in Italia colpisce oltre 4 milioni di persone, soprattutto donne di età superiore ai 60 anni ed è destinata a diventare predominante nei prossimi anni visto l’invecchiamento progressivo della popolazione.
Il più diffuso è il dolore cronico da osteoartrosi del ginocchio e attualmente non esiste terapia curativa o trattamenti che possono ritardare la progressione della malattia. La soluzione per molti è la protesica totale o parziale.

La tecnica

“Prima di  ricorrere alla chirurgia protesica – dice Petruzzi – da pochi anni è disponibile un nuovo tipo di intervento mininvasivo per trattare il dolore cronico da osteoartrosi e che consiste nella chiusura parziale mediante la tecnica di embolizzazione selettiva del circolo infiammatorio a livello del ginocchio, che può essere impiegato anche in altri distretti articolari quali anca, caviglia, spalla”. Per ridurre il dolore e l’infiammazione, quindi,  si interviene con “l’embolizzazione delle arterie genicolate, cioè quelle arterie che irrorano le strutture ossee, cartilaginee e tendine del ginocchio. Questo intervento rappresenta la nuova terapia in quei pazienti non ancora idonei alla chirurgia oppure che vogliono sottoporsi ad un intervento protesico, sicuramente più invasivo, più tardi possibile”.

Il sollievo dal dolore inizia “a manifestarsi due settimane dopo la procedura e i benefici sui sintomi sono visibili nei pazienti con osteoartrosi da lieve a moderata mentre si registra una minore efficacia nella forma grave”. L’intervente avviene in anestesia locale e il ricovero è breve.

Ci sono però  pazienti per i quali non è consigliabile questo tipo di trattamento e sono quelli con “grave malattia arteriosa periferica, infezione attiva o sospetta del ginocchio: l’embolizzazione non fornirebbe beneficio in caso di infezione e potrebbe esacerbare i sintomi infettivi. Inoltre tali interventi  vanno eseguiti con una certa attenzione in caso di disfunzione renale  e quelli con anamnesi di fibromialgia”.

È possibile chiedere informazioni scrivendo a  teleradiologiainterventistica.ar@uslsudest.toscana.it

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