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Il presidente Eugenio Giani ha inaugurato il cantiere per la Casa di comunità di Poggio a Caiano

La nuova di Casa di comunità fornirà prestazioni sanitarie, socio-sanitarie ed assistenziali di prossimità con un’equipe multiprofessionale: dagli infermieri ai medici e gli assistenti sociali, fino al personale amministrativo

Giani alla Casa di comunità di Poggio a Caiano

Mercoledì 22 gennaio 2025 il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha inaugurato il cantiere per la Casa di comunità di Poggio a Caiano, che tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026 permetterà di raddoppiare gli spazi oggi a disposizione del distretto sanitario.

Il distretto attuale si estende su una superficie di 375 metri quadri: la nuova Casa di comunità ne conterà circa 890, a disposizione di servizi amministrativi, Cup, punto prelievo, ambulatori, spazi di accoglienza, continuità assistenziale (pvvero la guardia medica) e il Pua, il punto unico di accesso che nasce per facilitare l’accesso alle prestazioni e orientare i cittadini che poi saranno presi in carico.

Servizi che non si rivolgeranno solo ai cittadini di Poggio a Caiano ma anche ai residenti nel comune di Carmignano: in tutto quasi venticinquemila persone.

Un investimento complessivo di due milioni e 624mila euro

I lavori di riorganizzazione ed ampliamento della vecchia struttura sono iniziati lo scorso settembre grazie a un investimento da due milioni e 624 mila euro, finanziati per oltre due terzi con fondi Pnrr, ovvero il piano nazionale di ripresa e resilienza (453 milioni le risorse destinate alla sanità toscana), ma anche con risorse del Fondo complementare regionale e del Fondo opere indifferibili.

“Quella di puntare sulla crescita della sanità territoriale e sulle case ed ospedali di comunità è stata una scelta politica – rivendica il presidente della Toscana, Eugenio Giani -. Vogliamo avvicinare i servizi ai cittadini, portarli in maniera diffusa dove i toscani vivono venendo incontro in questo modo ai bisogni anzitutto di anziani e malati cronici. E vogliamo qualificare i servizi che offriamo. Per questo abbiamo puntato sulla sanità territoriale”.

“Abbiamo voluto prosegue Giani – implementare la rete di quei mini presidi che diventano le case di comunità: un punto fisico di riferimento, assieme agli ospedali di comunità, quando non risponde il medico di base. Un luogo dove lavoreranno medici di famiglia e pediatri, dieci ne sono previsti a Poggio, ma anche specialisti, un luogo dove ci saranno gli infermieri di comunità e dove i medici di base che aderiranno ad un progetto che stiamo promuovendo potranno svolgere diagnostica di primo livello, con un ecografo ad esempio, utilizzando le apparecchiature che come Regione metteremo a disposizione”.

La Case di comunità: 77 in tutta la regione

In tutta la Regione sono 77 le Case di comunità che nascerano grazie al Pnrr: costruite ex novo, ristrutturate o allargate rispetto ai precedenti distretti sanitari. “Tra queste quella di Poggio a Caiano – rimarca Giani – è la tra le più rilevanti”.

Ventidue case di comunità nell’Asl Toscana Centro hanno già ricevuto l’attestazione. Accanto alle case di comunità ci saranno gli ospedali di comunità per le cure intermedie, ventiquattro finanziati con il Pnrr: al momento sono tre quelli operativi nell’Asl Toscana Centro (a Firenze, Prato e Pistoia) e altri sei lo saranno nei prossimi mesi (a Borgo San Lorenzo, Figline, Monsummano Terme, Signa, San Miniato e Castefiorentino).

E poi la vera rivoluzione della nuova sanità territoriale: le Cot, trentasette centrali operative territoriali distruibite in tutte la Regione, che funzioneranno come una cabina di regia smistando percorsi e bisogni in base alle esigenze, in modo integrato e semplificando, per i cittadini, percorsi amministrativi a volte ostici: non solo in uscita dagli ospedale per pazienti che hanno bisogno di cure intermedie, ma anche in entrata, dai territori agli ospedali o tra i vari servizi del territorio.

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