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“Il mestiere di vivere”, Giovanna Gagliardo racconta Cesare Pavese

Il film arriva nelle sale italiane e sbarca a La Compagnia di Firenze il 15 gennaio, presentato in sala dalla regista. Giovanna Gagliardo, tra le principali registe italiane, volge lo sguardo al suo Piemonte, terra natale del grande Cesare Pavese.

Film “Il mestiere di vivere”

Giovanna Gagliardo è tornata dietro la macchina da presa per realizzare un documentario

Era il 1978 quando la giornalista Giovanna Gagliardo esordiva dietro la macchia da presa con il film Maternale, iniziando, di fatto, la sua carriera di regista e sceneggiatrice. Il film – selezionato alla Quinzaine des Réalisateurs a Cannes – è un resoconto delle esperienze dei gruppi di sensibilizzazione sul rapporto madre-figlia, organizzati dai collettivi femministi degli anni ’70. E’ proprio in questo ambiente che si forma e opera Giovanna Gagliardo: in quel fermento del cinema femminista, che alle fine degli anni ’70 in Italia ha visto nascere il Festival Internazionale di Cinema e Donne di Firenze, i collettivi Le Nemesiache a Napoli, Alice Guy a Roma, in concomitanza con le battaglie della “seconda ondata del Femminismo” che tanta importanza hanno avuto nel dibattito politico e sociale italiano. Una “militanza cinematografica” che non ha mai smesso di esistere, sottotraccia o in modo manifesto, fino ai nostri giorni, nei film di Giovanna Gagliardo e di una schiera di altre registe e documentariste, ispirate dal lavoro di una pioniera, Liliana Cavani.

Giovanna Gagliardo ha proseguito la sua carriera di regista, non abbandonando mai questa tematica, realizzando due film cardine della narrazione delle donne in diversi ambiti sociali, Bellissime e Bellissime 2 (racconto per immagini del cammino delle donne italiane nel ‘900), allargando poi la sua filmografia a nuove prospettive, nei film Good Morning Tel Aviv (documentario sulla città israeliana), Caldo soffocante, (film di fiction incentrato su storie di donne), L’abito di domani (sulla storia della moda, dove ancora una volta, si valorizza il lavoro al femminile).

Il nuovo film di Giovanna Gagliardo si intitola “Il mestiere di vivere” ed è dedicato al grande Cesare Pavese

Il suo ultimo film, in uscita in questi giorni nelle sale italiane è Il mestiere di vivere, nel quale la macchina da presa della regista è volta a favore del grande letterato, poeta, romanziere, traduttore italiano, Cesare Pavese. Per ricollocare la sua opera nel posto che merita: tra i grandi classici della letteratura italiana e internazionale. Un uomo di lettere nato, proprio come lei, in Piemonte, nelle alte Langhe in provincia di Cuneo.

Interviste inedite di chi ha conosciuto direttamente o ha sentito il racconto in presa diretta della quotidianità, semplice e solitaria, di Cesare Pavese, testimonianze di storici della letteratura, conservatori di documenti, docenti, si alternano nel documentario di Giovanna Gagliardo con ritmo serrato, costruendo un’opera che non è una semplice sommatoria di contributi, ma incardinata su una trama che scorre senza sosta, dall’inizio alla fine: per conoscere l’uomo, l’artista e i luoghi a lui cari, nei quali è cresciuto e che lo hanno influenzato, primo tra tutti Santo Stefano Belbo, in quella zona del Piemonte vocata alla bellezza, alla produzione di vini pregiati, decretata Patrimonio Unesco. “Sono nata in Piemonte, cresciuta a Torino, da più di quarant’anni vivo a Roma. Pavese, certo, l’ho incrociato nella mia adolescenza torinese e non solo” – afferma Giovanna Gagliardo  -. “Ovviamente Cesare Pavese l’ho amato, l’ho letto. Ho imparato a memoria molte delle sue poesie. L’ho messo tra i ricordi di quel fruttuoso passato vissuto nella Torino irripetibile degli anni Sessanta. Ritrovarlo e rileggerlo oggi, a distanza di tanti anni, è stata per me una vera e propria folgorazione”.

Il documentario, prodotto da Luce Cinecittà, in collaborazione con Rai Documentari, mette al centro della storia l’uomo e lo scrittore, attraverso vari capitoli che raccontano i tanti mestieri da lui sperimentati. Racconta l’intellettuale che nella sua breve vita è riuscito a ricreare un nuovo mondo letterario e culturale, che ha dato identità alla seconda metà del Novecento italiano: un poeta che appena ventenne scopre la poesia narrativa, per poi cimentarsi nel romanzo breve, portare in Italia la letteratura americana e contribuire infine alla nascita della Casa Editrice Einaudi. La voce narrante di Cesare Pavese nel film è di Emanuele Puppio, la fotografia di Roberta Allegrini ed il montaggio di Emanuelle Cedrangolo.

Il documentario “Il mestiere di vivere” sbarca al cinema La Compagnia di Firenze, presentato dalla regista

“Prendi in mano i suoi romanzi, le sue poesie, soprattutto i suoi diari e già dalle prime righe capisci che ti sta parlando del “presente” – prosegue Giovanna Gagliardo -. “Non del suo presente, ma del “nostro.” Mette in scena la complessità degli eventi e ti fa capire che non hai scampo. Ti costringe a non cercare risposte semplici, ti sbarra la strada se provi a schierarti. Ti mette alla prova. Lui non spiega, non suggerisce, non cerca la tua approvazione. Quel Pavese che ricordiamo frettolosamente come il poeta infelice, suicida per amore, probabilmente è molto di più. Forse è l’intellettuale scomodo che oggi ci manca, l’antipatico mai compiacente che ti complica la giornata, il magnifico compagno di viaggio che – nelle colline di Santo Stefano Belbo – ti fa intravedere il mare azzurro di Itaca. Ho lasciato un Pavese che credevo locale e generazionale, ho ritrovato uno scrittore con il respiro dei classici”.

Dopo il successo alla 42° edizione del Torino Film Festival, dove ha registrato il sold out a tutte le proiezioni, il documentario Il mestiere di vivere,  distribuito da Luce Cinecittà, arriva nelle sale italiane e sarà in programmazione al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50/r), dal 15 al 23 gennaio. Evento speciale mercoledì 15 gennaio, alle ore 19.00, con la presentazione in sala del film da parte della regista Giovanna Gagliardo.

Film “Il mestiere di vivere”

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