Venerdì 6 dicembre, nella cornice dell’Accademia delle arti del disegno di Firenze, si è svolto il convegno “La cartografia a supporto della tutela paesaggistica – quarant’anni dopo il Decreto Ministeriale Galasso”, organizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con gli Osservatori regionali del paesaggio di Veneto ed Emilia-Romagna.
Un appuntamento che ha celebrato i quarant’anni del Decreto Ministeriale del 1984, noto come Decreto Galasso, pietra miliare nella protezione delle aree di pregio naturale e culturale in Italia, ma che ha rappresentato anche un’occasione unica per riunire esperti, accademici, giuristi e funzionari regionali in un dialogo interdisciplinare. La sala, gremita di partecipanti, ha testimoniato l’importanza e l’attualità del tema.
L’eredità del Decreto Galasso, una lezione di visione politica
Ad aprire i lavori è stato l’assessore regionale all’urbanistica e infrastrutture, Stefano Baccelli, che ha sottolineato il valore rivoluzionario del Decreto Galasso: “A quarant’anni dalla sua emanazione, questo provvedimento ci ricorda l’importanza di una politica capace di guardare alle future generazioni. Negli anni Ottanta, in un periodo di forte sviluppo economico, fu una scelta coraggiosa, spesso impopolare, che mirava a tutelare il nostro straordinario patrimonio naturale. È un monito per noi politici a non limitarci alla gestione ordinaria, ma a progettare strategie di lungo periodo con una visione ambiziosa.”
In questa occasione sono stati presentati in anteprima i nuovi quadri conoscitivi della Regione Toscana, corredati da immagini aeree recenti, che rappresentano uno strumento avanzato per monitorare e proteggere il territorio.
Cartografia e tutela: uno strumento culturale oltre che tecnico
Uno dei temi centrali del convegno è stato il ruolo della cartografia, non solo come strumento tecnico, ma come veicolo culturale per comprendere e pianificare il territorio. Il giurista Pierfrancesco Ungari, presidente del TAR Umbria, ha posto l’accento sulle sfide attuali nel conciliare la tutela del paesaggio con le richieste della transizione energetica: “Il conflitto tra la necessità di salvaguardare il paesaggio e quella di costruire infrastrutture per la transizione energetica evidenzia l’urgenza di una pianificazione mirata. Bisogna individuare soluzioni che minimizzino l’impatto, privilegiando aree con minori valori paesaggistici compromessi, senza mai rinunciare alla protezione del patrimonio culturale e naturale.” Ungari ha inoltre ribadito come molte delle sfide siano di natura attuativa più che normativa: “Non servono nuove leggi, ma il coraggio politico di applicare quelle esistenti, selezionando gli interessi e affrontando le inevitabili conseguenze elettorali delle scelte necessarie.”
Un confronto tra regioni, esperti e istituzioni
Il convegno ha ospitato tre sessioni tematiche dense di contributi: dalla storia del diritto dei beni paesaggistici, al rapporto tra tutela e rappresentazione cartografica, fino all’analisi dell’applicazione del Decreto Galasso nelle diverse regioni italiane. Emilia-Romagna, Piemonte, Puglia, Umbria e Veneto hanno presentato esperienze e metodologie, favorendo un confronto costruttivo tra funzionari e cartografi, fondamentale per affinare le strategie di tutela.
Conclusioni e uno sguardo al futuro
Nel pomeriggio, una tavola rotonda con rappresentanti istituzionali e accademici è stata l’occasione per confrontarsi sulle esperienze dirette, ma anche sulle difficoltà riscontrante nell’applicazione degli strumenti di pianificazione paesaggistica e la centralità della cartografia. La giornata si è conclusa con il lancio della seconda edizione del contest fotografico PhoToscana, dedicato quest’anno alle categorie paesaggistiche del Decreto Galasso, a cura di Davide De Crescenzo, direttore di intoscana.it. Che, dopo il successo della prima edizione, torna con alcune novità tra questa la partecipazione delle scuole e la rinnovata collaborazione con la Fondazione Alinari che mette a disposizione le foto storiche che dovranno essere riprodotte in un confronto tra il paesaggio di ieri e di oggi dai partecipanti.
L’alta partecipazione e la qualità del confronto hanno confermato come il Decreto Galasso rappresenti ancora oggi un modello di visione politica e culturale. Ma, come emerso dagli interventi, questa eredità deve essere rinnovata attraverso strumenti e scelte politiche che bilancino tutela e innovazione. Firenze, per un giorno, è stata il cuore di questo dibattito, dimostrando che il futuro del paesaggio passa inevitabilmente dalla condivisione di conoscenze e dalla capacità di collaborare tra regioni, istituzioni e cittadini.