299 lavoratori e lavoratrici della Beko Europe di Siena, la ex Whirlpool, rischiano di perdere il posto di lavoro dopo chela proprietà, il gruppo Arcelik, ha comunicato al tavolo del Mimit la chiusura nel giro di pochi mesi di due stabilimenti in Italia e un piano di esuberi che riguarda quasi 2mila persone. Mobilitazione immediata dei sindacati e delle istituzione per scongiurare quello che sarebbe senza dubbio un disastro sociale. “Tutta la Regione è vicina ai 299 lavoratori”, ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani.
Il 25 novembre una grande manifestazione ha attraversato la città del Palio. Presente, con tutte le istituzioni e i parlamentari di diversi schieramenti politici, la Regione con Valerio Fabiani, consigliere di Giani per lavoro e crisi aziendali: “Beko deve aver chiaro che se intende affrontare, insieme a istituzioni e organizzazioni sindacali, le criticità dello stabilimento di Siena noi ci siamo, ma deve rimuovere qualsiasi spada di Damocle o altre forme di pressione: in caso contrario prenderemo atto del fatto che sono solo scuse per tentare di giustificare una decisione già assunta e irreversibile. Si tratterebbe quindi di una colossale operazione di carattere speculativo che per connotati, dimensioni e tempistica non avrebbe precedenti. Saremmo di fronte a un gruppo che nasce per acquisire nuove quote di mercato e nuovi marchi per chiudere un minuto dopo gli stabilimenti lasciando a casa centinaia di persone”.
Una mobilitazione partità venerdì scorso, davanti ai cancelli dello stabilimento a cui ha parteciparto anche il presidente Giani. “Abbiamo assistito alla politica che, con le valutazioni dell’Antitrust, sosteneva che non vi era alcun pericolo nell’aggregazione di Whirlpool con l’altro soggetto turco; sei mesi dopo, ci troviamo di fronte al ‘tutti a casa’ – ricorda giani – Non è accettabile, non è possibile. Vogliamo condividere un ragionamento serio con il ministro Urso sulla golden power per costringere la proprietà a fare i conti con il fatto che non può mandare a casa 300 persone”.
“La città questa mattina ha dato una risposta evidente: c’erano senesi affacciati alle finestre, c’è una piazza piena perché questi lavoratori sono un simbolo della città di Siena”, ha detto la sindasca di Siena Nicoletta Fabio suo intervento in piazza Salimbeni, al termine del corteo dei lavoratori . “Adesso è il tempo non solo della commozione, non solo delle parole di solidarietà che sicuramente sono importanti e rassicuranti per i lavoratori che stanno rischiando il loro posto insieme alle loro famiglie, ma è anche il tempo dell’orgoglio, del coraggio. “Credo che anche l’attivazione della Golden Power da parte del Governo sia stato un mezzo per costringere l’azienda a mettersi a sedere e trattare”, ribadendo che “questo sito deve rimanere un sito industriale, su questo il Comune farà tutto quello che è in suo potere, perché non possiamo rinunciare a quella che è una delle poche realtà di natura industriale di questo territorio, non soltanto per i lavoratori di oggi ma anche per i lavoratori di domani”.