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Da allevamento industriale a primo bosco biosostenibile d’Italia: a Montopoli arriva anche l’aula didattica

Si arricchisce il progetto avviato nel 2022 da Unicoop Firenze con lo scienziato Stefano Mancuso, il team Pnat e Legambiente a cui hanno partecipato 5mila soci donando 225mila euro per piantare 3mila alberi. Giani: “Immagine della Toscana che vogliamo”

montopoli

Un bosco di sei ettari dove prima c’era un allevamento industriale di suini a cui adesso si aggiunge anche un’aula didattica aperta alle scuole del territorio. A Montopoli in Val d’Arno, in provincia di Pisa, si arricchisce il progetto avviato nel 2022 da Unicoop Firenze con lo scienziato Stefano Mancuso, il team Pnat e Legambiente a cui hanno partecipato oltre 5 mila soci donando 225mila euro per piantare 3mila alberi.

Giovedì scorso, giornata nazionale degli alberi, nel primo bosco biosostenibile è stata inaugurata la nuova stanza e gli alunni di due classi delle scuole primarie di Montopoli hanno piantato 10 nuovi alberi. “Questo laboratorio costruito con materiale sostenibile, il legno lamellare, è un’immagine identitaria della Toscana che vogliamo e per cui ringraziamo Unicoop”, ha detto il presidente Eugenio Giani al taglio del nastro.

All’inaugurazione dello spazio, pensato per accogliere scuole e visitatori, erano presenti anche Linda Vanni, sindaca di Montopoli in Val d’Arno, Daniela Mori, presidente del Consiglio di sorveglianza Unicoop Firenze, Stefano Mancuso, docente dell’Università di Firenze, e Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana.

Il primo bosco biosostenibile d’Italia

L’aula didattica di circa 100 metri quadri è realizzata in legno e vetro e riesce ad essere energicamente indipendente attraverso due pensiline fotovoltaiche. Dall’interno è possibile avere  una visione completa del primo bosco biosostenibile d’Italia, monitorato per l’assorbimento di anidride carbonica da apposite centraline.

Secondo le stime, i tremila alberi in 10 anni potranno assorbire 170 tonnellate di CO2 e una mole consistente di altri inquinanti, mentre a 20 anni il “risparmio” di CO2 sarà di 600 tonnellate e a 30 anni di 1400 tonnellate.

Il bosco sarà a breve aperto a tutti, spiega Daniela Mori, presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze: “È davvero un luogo di tutti che, da primavera, aprirà le porte alle visite delle scuole e di soci e cittadini, perché possa diventare un’occasione di riflessione sulle azioni quotidiane che ognuno di noi può compiere per salvare il Pianeta, cominciando subito”. Una data attesa, come dice la sindaca Linda Vanni: “I cittadini e le cittadine di Montopoli non vedono l’ora di vedere la trasformazione di questo luogo, un’area che è stata completamente bonificata e che adesso è diventata il simbolo di quanto si possa restituire all’ambiente”.

“Un modello per l’Italia”

Il professor Stefano Mancuso, docente dell’Università di Firenze, ha spiegato l’obiettivo e l’evoluzione del progetto: “Grazie all’opera comunitaria promossa da Unicoop Firenze, al posto di un luogo prima degradato, inquinato e coperto di cemento, abbiamo oggi un nuovo bosco restituito alla natura e alla cittadinanza. Ci auguriamo è che quanto fatto a Montopoli possa diventare un modello da esportare e replicare in tutta Italia. Soltanto lavorando dal basso e moltiplicando le azioni virtuose, infatti, possiamo sperare di contrastare efficacemente la crisi climatica”.

in totale, sono stati tolti 17.500 tonnellate di rifiuti edili, tra calcestruzzo, asfalto, detriti misti e amianto. Una bonifica importante ad opera di Unicoop.  “Desigillare il suolo, renderlo di nuovo permeabile all’acqua, restituirlo pienamente alla natura è una delle misure di adattamento più importanti che possiamo concretizzare sui nostri territori se li vogliamo davvero rendere resilienti alla nuova fase storica che stiamo vivendo”, conclude Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana

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