Eduardo lo incontrai in una pausa della lavorazione. Aveva sulle spalle lo scialle color vinaccia pallido, un camicione da notte e i mutandoni che finivano dentro i calzettoni di lana. Era il costume della commedia più bella
Vincenzo Salemme torna al Teatro Verdi di Firenze con “Natale in Casa Cupiello”, il grande classico di Eduardo De Filippo che l’attore e regista porta in scena dal 21 al 24 novembre, rendendo contemporanea una delle commedie più amate del teatro del Novecento.
E’ lo stesso Salemme a scrivere del suo incontro con Eduardo nel 1977 mentre era a Cinecittà per tentare di fare la comparsa.
“Lo incontrai in una pausa della lavorazione. Aveva sulle spalle lo scialle color vinaccia pallido, un camicione da notte e i mutandoni che finivano dentro i calzettoni di lana. Era il costume della commedia più bella, più amara, più divertente, più sentimentale, più intensa, più malinconica, più festosa, più struggente della storia: Natale in casa Cupiello. Sono passati, da allora, ben 46 anni”.
Quasi mezzo secolo di carriera per Vincenzo Salemme come attore, regista, sceneggiatore, decenni di successi, teatri stracolmi, una cifra stilistica ben definita. Salemme è l’istrionico napoletano che tiene insieme il ritmo in scena, l’armonia, la risata, la commozione, la riflessione. Salemme che è come la sua Napoli, difficilmente definibile con le parole.
Torna la voglia di abbracciare la tenera impotenza di Luca Cupiello di fronte alle promesse disilluse della vita
Lo stesso Salemme che ha ricordato come dopo una carriera solida permane però quella voglia vitale di tornare a Casa Cupiello, “in quella casa degli anni ‘40 del secolo scorso, di sentire il freddo del dopoguerra addolcito dai preparativi del presepe, la voglia di sentire la zampogne a fare da colonna sonora alla forza travolgente e incontrollabile delle passioni della figlia, la voglia di rivedere la potenza disperata di Concetta/Pupella, le sue lacrime di fronte al pericolo della disgregazione familiare, la voglia di abbracciare la tenera impotenza di Luca Cupiello di fronte alle promesse disilluse della vita, quella voglia non mi ha mai lasciato. Ecco perché ho deciso di mettere in scena questo capolavoro. E di farlo come io ho imparato a fare in questo mestiere. Con semplicità e amore”.
La scena della commedia si svolge nell’arco di circa cinque giorni nella casa della famiglia Cupiello, della quale vengono rappresentate la camera da letto (atti I e III) e la sala da pranzo (atto II).
Salemme che oltre a firmare la regia è anche il protagonista sul palco (Luca Cupiello) sarà affiancato da un cast straordinario. Ritroveremo – tra gli altri – Antonella Cioli (Concetta), Antonio Guerriero (Tommasino), Franco Pinelli (Pasquale). Le scenografie sono curate da Luigi Ferrigno, i costumi portano la firma di Francesca Romana Scudiero, le luci sono di Cesare Accetta ed infine – le musiche – del Premio Oscar Nicola Piovani.
Non rimane dunque che lasciarsi abbracciare dal teatro, dalla bellezza travolgente del Natale, così struggente, così tragico, a volte. Così vivo, umano. Quella stessa umanità che fa vibrare di emozione la scatola magica del Verdi quando in scena arriva Vincenzo Salemme, quel “Vincenzo di Bacoli” che continua a generare con la sua arte una bellezza immateriale che il tempo non scalfisce.