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Le donne di San’Anna di Stazzema, tre storie di coraggio e martirio: l’omaggio nella stazione di memoria a Pietrasanta

Un trittico dell’artista Carli per celebrare le figure femminili vittime della strage nazifascista: medaglie d’oro al merito civile, hanno dato la loro vita per salvarne altre

trittico stazione della memoria di Pietrasanta

Un’opera per ricordare le gesta eroiche di tre donne, tre medaglie d’oro al merito civile per aver salvato molte giovani vite durante la strage nazifascista del 1944 a Sant’Anna di Stazzema: sono le storie di Genny Bibolotti MarsiliMilena Bernabò e Cesira Pardini impresse nel trittico in ceramica realizzato dal pittore Carlo Carli in via Martiri di Sant’Anna, a Pietrasanta.

L’installazione “Donne di coraggio e di martirio”, promossa dall’associazione “Martiri di Sant’Anna – Stazzema 12 Agosto 1944” con il patrocinio dei Comuni di Pietrasanta e Stazzema e del Parco nazionale della Pace, si propone come una “stazione di memoria”, un luogo di consapevolezza civile.

Scorrendo lo sguardo da sinistra, il primo pannello è dedicato a Milena Bernabò, allora sedicenne, colta nel momento del salvataggio dei tre bambini intrappolati nella stalla data alle fiamme dai nazifascisti. Il secondo ricorda il sacrificio di Genny Bibolotti Marsili, presente al centro dell’opera nel gesto di lanciare uno zoccolo per attirare l’attenzione di un soldato tedesco, nell’estremo tentativo di difendere e salvare il figlioletto nascosto. Il trittico si chiude con la raffigurazione di Cesira Pardini, già ferita, mentre viene messa al muro dalle truppe tedesche, dopo aver condotto in salvo le sorelle in una stalla retrostante.

Un omaggio,  dunque, alsacrifio delle donne di Sant’Anna di Stazzema. Come ha spiegato Umberto Mancini, presidente dell’associazione Martiri di Sant’Anna, “258 corpi riconosciuti dopo quel massacro appartenevano a donne, otto di loro erano in stato interessante; e sempre le donne sono state grandi protagoniste della ricostruzione del paese, dopo l’eccidio”. Importante anche “l’aver potuto realizzare questo presidio di memoria qui, a Pietrasanta: il legame fra la città e Sant’Anna di Stazzema è storico, sia perché molti santannini, costretti a lasciare il paese, hanno scelto Pietrasanta come loro terra di adozione; sia perché, fino alla fine degli anni ‘60, la principale via di comunicazione di Sant’Anna era proprio la mulattiera di Valdicastello”.

trittico stazione di memoria di Pietrasanta

Oggi accogliamo a Pietrasanta una nuova stazione di memoria – così l’assessore Ermanno Sorbo – che potrebbe diventare la prima di un percorso capace di raccontare quello che accadde nei terribili giorni dell’eccidio di Sant’Anna e che tutti, in ogni nostro gesto e parola, siamo chiamati non solo a ricordare e tramandare, ma a far sì che non accada più”. Secondo l’assessore di Stazzema, Anna Guidi, “queste donne rappresentano la volontà di cura e il coraggio, che tradizionalmente viene declinato al maschile ma che, qui, trova la sua espressione più alta, fino al martirio. Ricordiamo una bruttissima pagina di storia ma poniamo anche la consapevolezza che, da qui, deve nascere la nostra forza di testimoniare la pace”.

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