Vogliono rendere l’agricoltura tradizione più sostenibile, tecnologica e in grado di reagire ai cambiamenti climatici. È il quadro che emerge dagli Oscar Green di Coldiretti Toscana che ogni anno premia le imprese under 40 più innovative della regione (se ne contano più di tremila in regione).
Sette idee vincenti che hanno ottenuto il riconoscimento dell’associazione. I premi sono stati assegnati a Firenze, a Casa Coldiretti, nell’ambito del progetto Agoragri. Alla premiazione hanno partecipato insieme alla presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani e al delegato Giovani Impresa Coldiretti Toscana, Francesco Panzacchi, la vice presidente regionale ed assessora all’agroalimentare, Stefania Saccardi ed il portavoce del Governatore Eugenio Giani, Bernard Dika.
Agricoltura di precisione: Mattia, l’agricoltore pilota di drone
Mattia Lusini ha 26 anni ed è uno dei primi agricoltori-pilota della Toscana ad aver ottenuto l’abilitazione per poter impiegare gli aerei a pilotaggio remoto per controllare, monitorare ma anche concimare e seminare i terreni riducendo l’uso degli input non necessari, migliorando la sostenibilità delle pratiche e contestualmente la qualità dei prodotti.
Titolare di un’azienda cerealicola a Manciano, in Maremma, ha frequentato una scuola di specializzazione dove ha ottenuto tre patenti tra cui quella che gli permette di operare anche in campo agricolo e nelle aree più impervie. “I droni sono sicuramente il futuro – ha detto – sostituiranno per molte pratiche agronomiche i trattori soprattutto in terreni declivi con pendenze di oltre il 30%, e affiancheranno i tradizionali mezzi meccanici per un agricoltura sempre più sostenibile”. I droni agricoli possono trasportare molti chilogrammi di sementi e controllare in poche ore decine di ettari di terreni.
Pic-nic in fattoria a Roselle
Il pic nic con vista sull’aia per un pranzo, una merenda o una cena con i prodotti della norcineria del Podere Cantoni I, nell’azienda agricola di Roselle. A prepararlo e consegnarlo sono i fratelli Dori, Lorenzo e Lucia: “È un’esperienza che proponiamo ai turisti e clienti che vengono a trovarci in azienda. Forniamo tutto l’occorrente per apparecchiare la tavola e per godersi qualche ora piacevole degustando il nostro tagliere di formaggi e salumi e su richiesta anche l’hamburger”.
La loro è un’azienda zootecnica a conduzione famigliare: “Alleviamo Chianine e maiali per la produzione di carni fresche, lavorate e stagionate”. “Facciamo rete con le aziende del territorio per proporre una esperienza enogastronomica completa che valorizzi il nostro lavoro, il territorio e sostenga, diversificando, le nostre attività”.
Dal salame al panettone, la cipolla di Certaldo è regina
Alessio (30 anni), Andrea (30 anni) e Mirko(36 anni) sono tre fratelli ch elavorano conla pregiata cipolla rossa citata anche nel Decamerone di Boccaccio. Un ortaggio antico, ricercato, gustoso ma anche molto eclettico.
L’azienda agricola “L’orto sotto casa” ha scelto di valorizzarlo non solo come prodotto fresco o nelle classiche composte, ma con una serie di ricette, abbinamenti e trasformati inediti e fantasiosi come il salame a base di cipolla, i cantuccini con cipolla e cioccolato, i biscotti con cipolla, pomodoro e pecorino, il panforte alla cipolla candita e presto arriverà anche il primo panettone dolce di Natale con cacao, semi di cacao e cipolla di Certaldo naturalmente.
Un super prato (da calcio) resistente ai cambiamenti climatici
Si chiama “Erbavoglio” il rivoluzionario sistema nato dalla collaborazione internazionale tra la pisana HTS, azienda agricola di San Giuliano Terme, e la Facoltà di Agraria dell’Università di Pisa, che consente di creare manti erbosi molto più sostenibili e meno energivori trapiantando, e non seminando, le piantine.
E’ il super tappeto su cui giocano già molte squadre del campionato di Serie A e serie B come l’Empoli, il Cagliari, il Pisa, della Ligue 1 e di altri campionati europei. Un sistema adottato anche per il centro di allenamento della Fiorentina, il Viola Park, numerosi centri sportivi, Golf Club e parchi pubblici sparsi in tutta Italia.
“Il tappeto – spiega Luca Pacini – non si semina o non avviene con la posa del tappeto a rotoli: le singole piantine, coltivate nelle serre della nostra azienda per 40 giorni, sono trapiantate pazientemente una ad una con macchine automatizzate. Come in un mosaico. E non si tratta di specie qualsiasi ma di una delle principali infestanti dei nostri prati, la gramigna, che dopo studi e ricerche condotte dall’Università di Pisa che hanno portato alla nascita di un nuovo brevetto, è diventata uno straordinario alleato, utile e soprattutto resistente, ai climi sempre più caldi del Bel Paese. I nostri manti consumano tra il 50%-80% in meno di acqua rispetto ai tradizionali manti seminati o srotolati e questo si traduce in minori costi ed in una maggiore attenzione verso una risorsa sempre più preziosa”.
La fattoria didattica di Margherita
Margherita Turchi (29 anni), imprenditrice e biologa, accudisce cavalli, capre, conigli e perfino mucche. La fattoria, che si trova nella campagna di Castiglion Fiorentino ed è una delle 180 fattorie didattiche autorizzate in Toscana, è uno spazio all’aperto dove grandi e piccini vengono a contatto diretto con gli animali da cortile più comune imparando a relazionarsi con loro grazie a tantissime divertenti attività. Una realtà che anche le scuole del territorio stanno scoprendo.
“La fattoria nasce dalla passione per la natura e gli animali dopo aver terminato il mio percorso di studi universitari su questi argomenti. – racconta Margherita Turchi – Mi sono resa conto che, nonostante il nostro paese sia immerso nella campagna e ne respira i più profondi sapori e odori, manca quella profonda e ancestrale connessione tra l’uomo e animali. Al momento la fattoria ospita i più comuni animali da cortile con i quali tutti possono interagire. Le attività sono principalmente rivolte ai più piccoli ma non solo, abbiamo l’obiettivo di far comprendere anche ai grandi l’affascinante mondo naturale”. E quindi ad oggi la fattoria “La Pannocchia” conta tre cavalli, due caprette, una mucca di razza Zebù, un asinello e poi conigli nani e ariete e qualche porcellino d’India.
La prima distilleria al burro di Giaggiolo
Toscana Giaggiolo è una Cooperativa che riunisce più di 200 piccoli coltivatori toscani, è il riferimento principale in Italia per la produzione e vendita di rizomi d’Iris, una qualità unica esportata in tutto il mondo. La radice del giaggiolo è infatti preziosa per la produzione di profumi, creme di bellezza, cosmetici, alcolici, preparati di erboristeria, vini e molto altro.
L’Iris toscano è un prodotto pregiato, selezionato dai grandi marchi della moda, farmaceutici ed alimentari per le proprie realizzazioni. È stata installata nella cooperativa la prima distilleria italiana per estrarre il burro di giaggiolo. Questo permette di rafforzare la filiera locale, promuovere la qualità del prodotto toscano ed evitare di dipendere da distillatori stranieri.
Coltivare un orto su terrazze e balconi
Avvicinare i giovani all’orticoltura domestica, a coltivare insalate, zucchine, melanzane e erbe aromatiche anche su balconi e terrazzi, giocando sulla curiosità ed usando i loro stessi strumenti e linguaggio. Per raggiungerli Marco Pacini, 40 anni appena compiuti, dell’Ortofruttifero di San Giuliano Terme, un colosso che produce ogni anno 50 milioni di piantine da orto destinate a garden, vivai e negozi, si è messo in gioco in prima persona.
Dai sui canali Facebook e Instagram dispensa informazioni e consigli su quando per esempio iniziare a piantare i pomodori, su quanta acqua dosare quando fa caldo e su quali prodotti coltivare, anche in autunno. “Il nostro motto è la felicità nell’orto. – racconta Pacini – Con questo nuovo progetto vogliamo comunicare e trasferire agli utenti, soprattutto ai giovani, il piacere ed i vantaggi di autoprodurre in casa un po’ degli ortaggi che si consumano abitualmente. La nostra fan base sta crescendo velocemente. In pochi mesi siamo già oltre 16 mila su Facebook”.
L’Ortofruttifero custodisce oltre 750 varietà di semi che raccontano la storia del nostro paese e dell’agricoltura della nostra regione. Dal canestrino di Lucca all’Aglione della Val di Chiana, dalla lattuga pesciatina al tradizionale cavolo fino a 70 tipologie di peperoncino.