Ambiente/

Alla Specola di Firenze una nuova super collezione di api: 12mila esemplari per 700 specie

La raccolta è stata realizzata in 40 anni da uno studioso siciliano ed è stata acquisita dal sistema museale dell’ateneo fiorenitno. Entro la fine dell’anno verrà digitalizzata per renderla disponibile a scienziati e appassionati

Api-Turrisi-foto

Il sistema museale dell’Università di Firenze ha acquisito nello scorso luglio una grande collezione di api, 12mila esemplari identificati contenuti in 126 scatole per più 700 specie rappresentate, il 70% circa della fauna italiana.

La collezione di Apoidei, la superfamiglia di Imenotteri, è stata realizzata dallo studioso siciliano Vittorio Nobile (scomparso a fine 2023) nell’arco di circa 40 anni,  e si trova  Museo “La Specola” . Gli esemplari conservati sono stati ottenuti grazie a campagne di raccolta individuali da parte dello studioso o ricevuti in scambio da parte di altri specialisti europei.

Collezione Specola

“La collezione risulta estremamente rappresentativa da un punto di vista tassonomico e faunistico e richiede alcuni interventi di pulizia e sanificazione, necessari per la sua ottimale conservazione” spiega Giuseppe Fabrizio Turrisi, curatore della Sezione di Entomologia del Museo “La Specola”.

Intanto è in corso la “catalogazione e la schedatura delle cassette entomologiche e degli esemplari, nonché la revisione critica degli aspetti tassonomici, per la successiva fruizione scientifica”. Inoltre, “prima della fine dell’anno sarà intrapresa la digitalizzazione dei materiali per implementare la documentazione sulla collezione e la sua fruizione anche attraverso il sito istituzionale d’Ateneo”.

Collezione Specola

Una banca del Dna

Il sistema museale di ateneo fiorentino sta lavorando alla realizzazione diun “DNA barcoding reference library” – nel contesto del progetto europeo Biodiversity Genomics Europe –  che consentirà di integrare la tassonomia classica, su base morfologica, con quella molecolare. L’obiettivo è creare una collezione di riferimento degli impollinatori italiani per la parte apidologica, contribuendo alla conoscenza e alla tutela della biodiversità, soprattutto delle specie più a rischio.

“Sono tantissime le collezioni donate da valenti specialisti che hanno individuato ne ‘La Specola’ il sito più appropriato per la collocazione finale e la fruizione da parte degli studiosi di tutto il mondo – afferma Annamaria Nistri, responsabile del museo.

La Specola sta “digitalizzando gran parte delle collezioni più antiche e prestigiose nell’ottica di renderle fruibili ad un pubblico ancora più vasto e migliorare quindi l’accessibilità da remoto”. Un processo che sta coinvolgendo le collezioni di Ditteri (Camillo Rondani), Lepidotteri (Roger Verity) e Coleotteri (Fernando Angelini, Eugenio Pacieri, Piero Abbazzi).

I più popolari su intoscana