“Ad oggi non sappiamo chi è il colpevole e stiamo ancora aspettando giustizia. E’ stato un dolore per tutta la famiglia e siamo ancora al punto di partenza”. Lo ha detto Rym Toukabri, figlia di Mohamed Toukabri, tunisino 54enne tra le vittime del crollo del cantiere di via Mariti a Firenze dove era in costruzione un nuovo supermercato Esselunga il 16 febbraio 2024.
La figlia, insieme allo zio, fratello della vittima, ne ha parlato partecipato alla cerimonia di consegna dei fondi raccolti per i familiari delle vittime con iniziativa della Misericordia di Firenze e del Comune di Firenze. Alla cerimonia erano presenti anche la sindaca Sara Funaro, il Provveditore della Misericordia di Firenze Bernardo Basetti Sani Vettori, l’arcivescovo Gherardo Gambelli e anche l’imam Izzedin Elzir oltre a alcuni familiari delle cinque vittime e gli avvocati difensori, oltre a rappresentanti dei sindacati e Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei Consulenti del Lavoro.
Dolore e rabbia
Tanto il dolore ma tanta soprattutto la rabbia. La rabbia per un incidente che forse si sarebbe potuto evitare “se solo..“. Se solo ci fossero stati più controlli? Se solo i cantieri, soprattutto i grandi cantieri, non procedessero a subappalti? Se solo venissero applicate nel privato le stesse normative valevoli per il pubblico. Se solo si fossero trovati altrove al momento del crollo. Loro e le altre 119 vittime che nel primo bimestre del 2024 in Italia hanno perso la vita sui luoghi di lavoro, morti bianche le chiamano ma fotografano una situazione a tinte scure sul fronte sicurezza.
Ad acuire la rabbia il fatto che, a quasi un anno dalla tragedia, nessun nome è stato inserito nel registro degli indagati. A rivelarlo i legali delle vittime, anche loro presenti alla cerimonia. “Al momento – ha detto Paola Santantonio, legale della famiglia di Luigi Coclide – il fascicolo è coperto dal segreto istruttorio e non possiamo avere informazioni. Lo stato del procedimento è ancora a carico di ignoti. E’ sconfortante”.
La raccolta fondi
La raccolta fondi per i familiari delle vittime ha messo insieme 36mila euro. “Voglio ringraziare la Misercordia di Firenze che fin da subito si è messa a disposizione per raccogliere fondi per le famiglie delle vittime – ha dichiarato la sindaca Sara Funaro – Vorrei che questo di oggi fosse un punto di partenza per tenere sempre alta l’attenzione, fare sentire la vicinanza di tutte le istituzioni, continuare a dare aiuto”.
“Ancora una volta – ha aggiunto il Provveditore- abbiamo avuto la dimostrazione della grande generosità dei fiorentini che rispondono sempre con grande forza alle situazioni di bisogno. Per i familiari delle vittime è certamente un piccolo gesto, ne siamo consapevoli, ma riteniamo che sia importante far sentire loro che Firenze non ha dimenticato il sacrificio dei loro cari”.
L’impegno del Comune di Firenze sui “cantieri trasparenti”
Per la città di Firenze quel cantiere fermo ma ancora sotto gli occhi di tutti è una ferita ancora aperta. Una ferita che deve avere il senso del monito per la sindaca Funaro per tenere alta l’attenzione affinché ciò che è accaduto quel tragico giorno di febbraio del 2024 non accada più. “Dobbiamo mettere in campo tutte le azioni possibili per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro – ha detto la Funaro – C’è bisogno di investire sempre di più sulla prevenzione ma anche sulla dignità del lavoro. Come Comune di Firenze stiamo lavorando in varie direzioni, a partire dal salario minimo e sui cantieri trasparenti. Ovviamente stiamo parlando degli appalti dell’amministrazione comunale ma possiamo lavorare per sensibilizzare tutte le realtà cittadine in questa direzione”.