L’ospedale fiorentino di Careggi è tra i tre migliori d’Italia secondo l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, insieme all’Humanitas di Rozzano e l’ospedale di Ancona.
Immediato il commento del presidente della Regione, Eugenio Giani: “Un risultato che conferma il valore e l’importanza di tutto il nostro sistema sanitario della Toscana e della professionalità delle oltre 50.000 donne e uomini che ne sono parte. Come Regione continuiamo ad investire ogni giorno in personale, strutture e tecnologie perché crediamo nella sanità pubblica per tutti”.
La valutazione
Il report dell’Agenzia ha valutato le performance di ospedali pubblici e privati, in otto aree cliniche principali: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, nefrologia, gravidanza e parto, osteomuscolare.
Careggi si distingue per essere l’ospedale pubblico che eccelle in tutte le aree conbsiderate: “Una sorpresa”, secondo il direttore generale dell’ente, Domenico Mantoan, sottolineando il “grande investimento” fatto dalla struttura fiorentina.
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Il report
L’Agenzia prende in esae 1363 nosocomi d’Italia e l’ospedale fiorentino di Careggi sale sul podio più alto per le migliori performance espresse complessivamente in tutte le aree. “In Toscana vogliamo una sanità pubblica e d’eccellenza”, commenta ancora Giani. “E’ la nostra priorità e l’ospedale di Careggi ne è un esempio: una sanità all’avanguardia per tecnologia ed apparecchiature ma dove si investe anche sulle persone e sui professionisti che vi lavorano. Una sanità pubblica e universalistica, che va difesa e potenziata, investendovi ancora più risorse”.
“Questo è un risultato di straordinario valore soprattutto perché si colloca in una fase difficile per i sistemi sanitari pubblici”, commenta l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini. “Careggi è l’azienda ospedaliero universitaria più grande della Toscana e una delle più grandi del paese: un ospedale che ha dimostrato di avere una propensione al cambiamento e all’innovazione, ma anche un’attenzione minuziosa agli aspetti organizzativi e alla promozione dello spirito di squadra”. “Il risultato di Careggi – conclude l’assessore – unito alle performance positive, in alcuni casi eccellenti, di altre strutture della nostra regione confermano come la Toscana sia ancora in prima linea per la tutela del diritto alla salute nel nostro Paese, nonostante le difficoltà dettate dal sottofinanziamento nazionale”.
Per Agenas il nosocomio universitario di Careggi, che precede l’azienda ospedaliero universitaria delle Marche e l’istituto clinico Humanitas di Rozzano nel milanese, si è classificato al primo posto per la somma della media nei vari indicatori. I dati presi in considerazione si riferiscono al 2023 e riguardano l’attività chirurgica e medica, dove gli analisti di Agenas sono andati a misurare i casi trattati, la sopravvivenza dopo gli interventi ma anche la rapidità di risposta a determinate emergenze, come angioplastica e bypass o le fratture al femore.
Le altre strutture di eccellenza
Nel report presentato a Roma c’è anche l’ospedale del Cuore di Massa è stato citato come secondo nosocomio n tutta Italia, dopo il Barone Romeo di Messina, per la tempestività di intervento di angioplastica coronarica nei pazienti con infarto, effettuata entro novanta minuti nell’85 per cento dei casi. L’ospedale del Cuore figura anche tra le diciotto strutture che in un anno hanno effettuato almeno duecento interventi di bypass aorto-coronarico.
L’ospedale della Versilia è stato rammentato tra le quattordici strutture di eccellenza per la frattura del collo del femore operata in quarantotto ore. L’Azienda ospedaliero universitaria pisana è invece tra le dieci strutture di tutta Italia con più di cinquanta interventi l’anno di chirurgia oncologica al pancreas.
Ci sono anche ospedali che hanno fatto in un anno passi da gigante. Agenas, nel corso della presentazione, fa alcuni esempi e cita tre realtà toscane: quella dell’ospedale della Valdinievole di Pescia in provincia di Pistoia, che ha fatto tesoro delle indicazioni emerse dagli audit interni migliorando l’organizzazione dei servizi, e gli ospedali San Jacopo di Pistoia e San Giuseppe di Empoli per l’area cardiovascolare.