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Castelnuovo d’Avane, la posa della prima pietra nel “borgo dei borghi”

Apre il cantiere che farà diventare, entro il 2026, il luogo un centro di creatività e di cultura. Giani: “Con la sua storia impegnativa, è ideale per scrivere una pagina fortemente innovativa di rinascita”

Castelnuovo in Avane

Posa della prima pietra a Castelnuovo d’Avane, un gesto simbolico che apre ufficialmente la fase di rinascita del borgo che ha ottenuto, insieme ad altre 19 località, i fondi Pnrr. Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Regione Eugenio Giani e il sindaco di Cavriglia, Leonardo Degl’Innocenti o Sanni.

Nel territorio di Cavriglia sorgerà dunque il cantiere che farà diventare, entro il 2026, Castelnuovo d’Avane diverrà un centro di creatività con attività e presenze a servizio della formazione, orientato a condividere sostenibilità e creatività: sorgeranno tre musei, spazi pubblici rigenerati, giardini, luoghi della memoria, residenze turistiche, tra cui un albergo diffuso, residenze private e imprese, botteghe artigianali, abitazioni dedicate al social housing e ai giovani.

Due anni fa la Regione scelse proprio Castelnuovo d’Avane, tra altri 42 candidati, come unico ed esemplare rappresentante per la Toscana per il progetto finanziato per 20 milioni dal Pnrr che comprende sia opere di ristrutturazione sia lo sviluppo di attività di valorizzazione e produzione culturale.

“Un progetto rivolto all’intero Valdarno – ha detto Giani –  di cui intende divenire motore di sviluppo e creatività a servizio delle imprese e dell’economia di questa parte della Toscana. Il Valdarno e la provincia di Arezzo vantano professionalità storiche, dalla moda all’oreficeria, dalle ceramiche e vetrerie per arrivare ai servizi a base digitale e tecnologici: Castelnuovo, con la sua storia impegnativa, è il luogo ideale per scrivere una pagina fortemente innovativa di rinascita, uno scatto verso la modernità da parte del territorio finalmente restituito alla sua comunità. Un progetto – ha aggiunto il presidente della Regione – incentrato sul recupero di qualità con il quale tra l’altro sperimentiamo il metodo con cui approcciarsi ai Comuni della Toscana Diffusa”.

Leonardo Degl’Innocenti o Sanni ha dichiarato: “E’ una profonda soddisfazione per me celebrare la posa della prima pietra del Borgo di Castelnuovo d’Avane, soprattutto perché essa rappresenta il termine di un lungo e tortuoso processo progettuale e burocratico. Da adesso, infatti, seguirà la vera e propria fase attuativa, al termine della quale il Borgo abbandonato tornerà a risuonare di vita”.

La memoria di Castelnuovo d’Avane

In campo c’è una riqualificazione totale, ambientale ed energetica, che presterà particolare attenzione all’accessibilità e alla cultura senza intaccarne la memoria. Castelnuovo d’Avane è considerato da sempre un luogo deputato alla memoria delle ferite che la popolazione di qui ha subito negli anni. Dalla strage messa in atto dai Pazzi nel 1267, che massacrarono gli abitanti maschi della rocca, all’eccidio avvenuto il 4 luglio del 1944, questa volta per mano nazi-fascista che, di nuovo, vide cadere 74 uomini, privando della vita 192 civili innocenti nell’intero territorio comunale.

La storia di questo paese è legata anche all’estrazione della lignite xiloide che ne caratterizzò l’economia già da metà del 1800 fino alla nascita del progetto Santa Barbara, nel 1956, con lo scavo della lignite a cielo aperto che decretò la demolizione di case, chiese e un castello, portando lo stesso abitato di Castelnuovo ad un passo dal franare. Per questo motivo negli anni Settanta l’intero abitato venne evacuato e ricostruito in altra località vicina chiamata Camonti.

 

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