Due celle climatiche per la conservazione dei negativi fotografici, circa 55.000 tra pellicole in acetato o poliestere e lastre di vetro che vanno dal 1860 fino al XXI secolo, nuovi spazi per la collezione di 630 mila fotografie, una nuova collocazione per una delle più antiche e rinomate biblioteche di storia dell’arte al mondo con oltre 160 mila volumi, e un’infrastruttura informatica di ultima generazione con una rete ultraveloce e 5 km di cavi in fibra ottica.
Sono solo alcune delle novità della nuova sede ospitata in via Gustavo Modena 13 a Firenze del Kunsthistorisches Insitute-Max Planck Institute uno dei centri di ricerca sulla storia dell’arte e dell’architettura più importanti al mondo.
L’edificio di quattro piani affacciato su un ampio giardino interno si sviluppa su una superficie lorda di 2400 metri quadri, le scaffalature di biblioteca e fototeca si estendono per oltre 3.000 metri lineari di scaffali e sono state progettate ad hoc per ogni stanza.
Fra le opere più imponenti vi è stata la creazione di un’area sotterranea ricavata da una struttura preesistente nell’ala destra dell’edificio, dalla superficie di circa 200 mq, che ospita la collezione di riviste.
Oltre a questo sono stati progettati anche spazi ad hoc per i gruppi di ricerca, sale seminari e spazi per la socialità e per le famiglie degli utenti e dei collaboratori dell’istituto.
Questa nuova sede si aggiunge alle altre sedi del KHI, Palazzo Capponi-Incontri (dal 1964) e Casa Rosselli (dal 1971) in via Giuseppe Giusti 36–44, Casa Zuccari (dal 1987) in via Gino Capponi 22 e Palazzo Grifoni Budini Gattai in piazza della Santissima Annunziata.
Gerhard Wolf direttore esecutivo del KHI ha dichiarato: “Il nuovo edificio del KHI in Via Modena è una promessa e un impegno per il futuro: un istituto di ricerca sulla storia dell’arte e dell’architettura inserito in una città del sapere e dell’arte, delle ricche collezioni e presenze di istituzioni fiorentine, nazionali e internazionali. Una costellazione a cui corrispondono gli studi stessi del KHI, che con la sua ricerca storica è consapevole dei problemi di oggi, dalla necessità di un turismo sostenibile agli intrecci tra cura dei monumenti, arte e crisi ecologica. È una grande opportunità che il nuovo edificio di Via Modena si trovi in una zona della città che con l’università e altre istituzioni si presenta come un grande campus, nel quale si collocano anche le altre sedi del KHI. Ospitando la Fototeca con i suoi progetti, una percentuale sostanziosa dei libri della Biblioteca e due gruppi di ricerca, il KHI in Via Modena è una parte vitale dell’Istituto, che accoglie studiose e studiosi esterni e offre anche spazi di incontro e di conversazione”.
Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha aggiunto: “Salutiamo con soddisfazione la nascita di una nuova sede del Kunsthistorisches Institut di Firenze che viene inaugurata oggi in via Gustavo Modena, in un’area del centro storico particolarmente significativa dal punto di vista culturale per la presenza di molte, importanti istituzioni di formazione universitaria e di ricerca. Il Kunsthistorisches Institut è presente a Firenze dal 1897: la nascita di questa nuova sede è la dimostrazione della vitalità che ne contraddistingue il percorso fin dalla sua nascita. E mi piace anche sottolineare il fatto che la sede di via Modena ospiterà gruppi di ricerca e spazi seminariali e di socializzazione rivolti a giovani studiose e studiosi, che avranno modo di stringere un legame sempre più forte con la città di Firenze e con le sue istituzioni culturali” .
Kunsthistorisches Institut
Kunsthistorisches uno dei più antichi istituti di ricerca al mondo
Il Kunsthistorisches Insitute è stato fondato a Firenze nel 1897 ed è uno dei più antichi e rinomati istituti di ricerca al mondo dedicati allo studio della storia dell’arte e dell’architettura.
Le ricerche dell’istituto spaziano da progetti su singoli artisti al design, l’intelligenza artificiale, l’architettura, sistemi decorativi medievali, la storia urbana rinascimentale e moderna, fino alla botanica, l’ecologia, il Mediterraneo e le catastrofi, il patrimonio e il turismo come ambiti d’indagine storico-artistica, le teorie dell’immagine, degli oggetti e dei media.
Dal 2002 il Kunsthistorisches Institute è parte anche della Società Max Planck (MPG) che è la principale organizzazione di ricerca di base in Germania.
Con 31 Premi Nobel tra le sue fila, compete con le migliori e più prestigiose istituzioni di ricerca del mondo. Ogni anno può vantare oltre 15.000 pubblicazioni annuali su riviste scientifiche di fama internazionale.
Gli attuali 84 Istituti, che conducono ricerca di base in scienze naturali, scienze della vita, scienze sociali e umanistiche, esplorano campi di ricerca particolarmente innovativi e importanti in termini di finanziamenti e di durata.