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Carrara e l’arte contemporanea, Giani: “Esempio di cantiere culturale, un hub creativo di grande livello”

Il sostegno della Regione Toscana alla candidatura. La sindaca Arrighi: “Un progetto per dare spazio alle tante realtà artistiche, piccole e grandi, che sono presenti in città”

White Carrara – Design is back, Carrara, 2024. Ph. Giuseppe D’Aleo (3)

Carrara sogna di diventare  Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026. Un progetto che sta prendendo sempre più sostanza e che offre alla città toscana, famosa nel mondo per il suo pregiatissimo marmo, l’occasione di promuovere e valorizzare i suoi luoghi d’arte.

L’ingresso nella rosa delle cinque finaliste ha dato la scossa a tutta la Toscana che ora ci crede, come ha subito fatto sapere il presidente della Regione Eugenio Giani. Sosteniamo, ha detto “con grande convinzione la candidatura di Carrara”. Una città che “per natura e tradizione è simbolo di un ponte immaginario tra passato e presente, scolpito in quel marmo che ne rappresenta l’identità, la memoria, la sapienza artigianale ma anche l’innovazione, il genio creativo, la contaminazione e l’apertura sul mondo e sul futuro. Siamo convinti che Carrara, anche grazie all’impegno e al sapiente ed attento lavoro dell’Amministrazione comunale, possa diventare un prezioso esempio di cantiere culturale, trasformandosi in hub creativo di grande livello, che mirerà a riqualificare aree e spazi da destinare alla produzione e alla fruizione dell’arte contemporanea e a coinvolgere giovani talenti contemporanei”.

Oltre che il prestigio, questa candidatura porta con sé una grane sfida “guardare al futuro, all’innovazione e alla ricerca, anche in ambito artistico. La volontà è quella sì di continuare ad affondare le nostre radici in un passato prezioso, attingendo a piene mani all’inestimabile ricchezza della sapienza che si tramanda nella perizia degli artigiani locali, con lo sguardo però rivolto al contemporaneo e ad una nuova generazione creativa, che intendiamo sostenere nell’integrazione con il tessuto culturale e sociale dei territori ed ascoltare per la capacità che le è propria di cogliere ed interpretare le nuove urgenze sociali, civili ed ambientali”. 

Il progetto si chiama “Carrara da 2000 anni contemporanea”, un nome quasi scontato  come spiega la sindaca di Carrara Serena Arrighi “perché è dai tempi dei Romani che qui si trasforma la materia e si sperimenta. Secolo dopo secolo sono cambiate le forme, i gusti, le tecniche, ma Carrara è sempre rimasta una città del fare, una città di tradizione e di innovazione al tempo stesso”.

Michelangelo, Canova, i fratelli Lumière, Martini, Bourgeois, Cattelan, Koons, Beecroft, Hirst, Jago, “è la lista dei grandi protagonisti del mondo dell’arte internazionale che in ogni epoca hanno scelto Carrara come loro residenza d’elezione”. “Noi carrarini siamo soliti dire, con malcelato orgoglio, che ovunque andiamo troviamo sempre un po’ di casa. Lo diciamo riferendoci ovviamente al nostro marmo, che da qui parte per raggiungere tutti e cinque i continenti”.

Carrara ha già il titolo, dal 2017 di Città Creativa Unesco per arte popolare e artigianato. “Il nostro compito e il nostro obiettivo – conclude la sindaca – sono ora quelli di mettere a sistema il patrimonio e le capacità d’innovazione che la città può offrire e di farlo con una visione di alto respiro. Noi vogliamo che Carrara tenga il passo della propria storia e in quest’ottica aggiudicarsi il titolo di Capitale italiana dell’arte contemporanea sarebbe una magnifica occasione non solo per dare maggiore visibilità al nostro territorio, ma anche per dare spazio alle tante realtà artistiche, piccole e grandi, che sono presenti in città”.

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