Si è conclusa al Teatro del Maggio a Firenze la terza edizione di Next Generation Fest, evento dedicato ai giovani con una maratona di oltre tredici ore tra interventi, interviste ed esibizioni dal vivo: migliaia di ragazze e ragazzi ad alternarsi in platea nell’arco di tutta la giornata, una sessantina di ospiti dal palco principale e altri ancora nel salotto televisivo del Garden Talk.
In apertura i saluti del Ministro dello Sport Andrea Abodi, l’introduzione del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, e l’intervento di Bernard Dika, ideatore del Next Generation Fest e portavoce del presidente Giani con delega alle politiche giovanili.
La giornata ha vissuto momenti di grande emozione all’arrivo soprattutto di Umberto Galimberti e in serata di Gino Cecchettin, papà di Giulia: l’intera platea del Next Generation Fest si è alzata in piedi per tributare una standing ovation al genitore della giovane uccisa un anno fa.
Applausi a scena aperta per Mara Maionchi e Iginio Massari, volti popolari della tv e per il podcaster Gianluca Gazzoli, le cantanti Clara e Baby K.
A fine sera Bernard Dika, ideatore dell’evento, e il presidente della Regione Eugenio Giani non nascondono la soddisfazione per il successo dell’evento che ha registrato oltre 18mila presenze oltre ogni più rosea aspettative. L’appuntamento, inutile dirlo, è per il 2025.
Abodi: giovani protagonisti, politici ascoltatori
Ad aprire la lunga maratona live il ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi. “Giovani protagonisti e noi politici ascoltatori”: Abodi sintetizza così lo spirito dell’iniziativa toscana. “Ma è importante anche – aggiunge – che gli impegni che prendiamo oggi e che abbiamo preso l’anno scorso trovino poi riscontro”.
Abodi è il ministro che attraverso il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio civile universale finanzia interamente Ngf, l’evento della Generazione Z organizzato dalla Regione Toscana e Giovanisì.
Parla del servizio civile universale a cui sono state garantite fondi nella prossima finanziaria per consentire una programmazione treinnale e si sofferma sul nuovo “servizio civile agricolo”. “Un anno – precisa a proposito del Servizio Civile – che si decide di dedicare al bene comune, un allenamento alla generosità sociale la cui partecipazione vogliamo premiare nei concorsi pubblici ”.
Poi alcune riflessioni sull’abbattimento del muro di Berlino il 9 novembre 1989, filo rosso di questa edizione, sulla libertà e sul “contatto con la storia, che non bisogna mai perdere”. “La libertà è un bene supremo ed ossigeno dell’anima delle persone di cui noi oggi possiamo godere ma che va difesa ogni giorno, anche con la partecipazione, e ne dobbiamo essere consapevoli”, conclude ricordando Jan Palach, studente universitario di 21 anni che il 16 gennaio 1969 si dette fuoco in piazza San Venceslao a Praga in segno di protesta contro i carri armati sovietici. “Un giovane – sottolinea Abodi – che per non accettare la privazione della libertà ha dato la vita”.
La comicità e il sogno di Ginevra Fenyes
Sul palco di NGF24 l’attrice comica e cantante fiorentina Ginevra Fenyes: “Ho studiato canto molto più che la recitazione, ma cerco di integrare la comicità in tutto quello che faccio nella misura in cui la comicità è parte integrante del mio modo di essere, è personalità più che professione. Nella musica la comicità cerco di lasciarla fuori”.
“I lavori sono tutti belli – ha aggiunto-. Molti non hanno un sogno, ma i sogni si scoprono sbagliando. Ai giovani, dunque, consiglio di sbagliare. In una produzione in serie, come quella che contraddistingue il mondo odierno, si nota l’oggetto difettoso. Siate l’effetto difettoso. Dalle crepe escono le cose più belle. Chiedete aiuto. Urlate quello che sapete fare. Qualcuno vi vedrà. Non importa che vi vedano tutti, basta che vi veda qualcuno. Quando vi chiederanno che lavoro fate, se un domani potrete rispondere ‘me stesso’, avrete vinto la vostra scommessa. Il sogno si scopre addormentandosi e perdendo tutte le forze”.
Clara: giocarsi con coraggio ogni opportunità
Sul palco arriva Clara, la cantante – per metà origini toscane, da Pontremoli – che ha vinto Sanremo Giovani 2023 e che nel 2024 a Sanremo è tornata ed ha pubblicato il suo primo album.
“Vent’anni è un’età difficile: non sai ancora cosa vuoi fare – racconta da ventenne che sto coronando i propri sogni – e molti fanno cose che non amano. Le opportunità arrivano una volta sole ed occorre giocarsele con coraggio”.
A consegnarle il premio riservato a tutti gli ospiti del Next Generation Fest è Antonio Mazzeo, il presidente del Consiglio regionale della Toscana. “Vedervi dal basso è bello, ma dal palco siete bellissimi: siete tanti e siete il futuro – dice – Siete il volto più bello della Toscana. È incoraggiante vedervi così attenti e partecipi”.
Domenicali: non bisogna avere paura di sbagliare
Stefano Domenicali, presidente e amministratore delegato del Formula One Group, grandi risultati in Ferrari, Audy e Lamborghini si collega da Barcellona in Spagna. “L’Italia è un Paese straordinario – dice -, ma spesso abbiamo paura di sbagliare. Invece non dobbiamo avere questo tipo di sentimento. La passione ci deve guidare. Bisogna saper cogliere gli spunti che il mondo e la vita ci donano”.
“Bisogna saper scommettere – aggiunge – e credere in noi stessi. Lo sport ci insegna tanto. Ci insegna che da soli non si può essere vincente e che il lavoro di squadra è importante. Il mondo delle corse e dei motori, in particolare, ha sempre visto l’Italia protagonista”. “Abbiamo le capacità e le risorse per fare cose importanti – conclude -. Le giovani generazioni devono essere incoraggiate nella sfida che le aspetta”.
Il coraggio e la forza di volontà di Nina Rima
“Ho sempre affrontato con grande tenacia le sfide della vita e ho imparato anche a credere molto nel destino, perché ciò che ci succede sicuramente ha qualcosa da insegnarci”, dice sul main stage di NGF24 Nina Rima, che si definisce modella bionica e sui sociale ha mostrato la sua disabilità come un punto di forza e inclusione.
“Se parliamo dell’incidente che ho avuto a soli 17 anni e avevo solo due opzioni: o rialzarmi e affrontare quello che mi era successo o lasciarmi andare. A 17 anni è impossibile non crederci”, afferma Nina che subito dopo aggiunge: “Tutto questo mi ha insegnato quanto valga la vita“.
“Ai giovani che stanno affrontando difficoltà che sembrano insormontabili dico che la vita spesso è come stare sulle montagne russe, non sempre possiamo avere tutto, ma va bene così, perché serve tutto, anche i momenti no. E’ importante imparare a convivere con il nostro dolore e soprattutto a capire ciò che ci fa stare bene. La mia disabilità è una questione di normalità. Anche se ci sono gli haters, l’importante è essere convinto di quello che fai”, ha concluso.
La Spider Girl Chiara Ceseri
“Il momento più importante della mia carriera è stato quando ho partecipato alle qualifiche olimpiche, riuscire a far parte di una cosa così grande come le Olimpiadi ed essere ad un passo dall’andarci. Il mio obiettivo è riuscire a far sì che le persone, quando mi vedono ballare, dicano: lei è Spider Girl. Voglio trasmettere emozioni quando ballo”. Sono le parole di Chiara Ceseri, in arte Spider Girl, campionessa di breaking a soli 17 anni, subito dopo la sua live performance sul main stage di NGF24.
La battaglia contro l’azzardopatia
Ci sono giochi buoni, che educano e aiutano a crescere e socializzare, e giochi cattivi. Il gioco d’azzardo è uno di questi. Ne parla Maurizio Varese, che racconta il progetto contro l’azzardopatia dell’Asl Toscana Nord Ovest finanziato dalla Regione.
“Il gioco positivo – spiega Maurizio Varese, medico della Asl – è quello fatto per il piacere di giocare e dove conta l’abilità. Nel gioco d’azzardo non conta l’abilità del giocatore e la sola regola matematica certa è che più si gioca e più si perde”. Una malattia, quando uno ne diventa schiavo: in tal caso è raccomandato rivolgersi ad un centro per le dipendenze e chiedere aiuto.
Troppi adulti ma anche ragazzi ci cadono. Una spirale la cui attrazione è proporzionale alla differenza tra puntata e possibile vincita, ma anche – racconta il medico – dall’imprevidibilità della risposta alla giocata e dal piacere indotto dalla produzione di dopamina, che nel cervello di un giocatore incallito si genera non solo quando uno vince ma anche quando uno perde”.
Testimonial del progetto Ubaldo Pantani, imitatore, comico e attore di Cecina. “Tutti i giocatori d’azzardo sono dei bugiardi spaventosi, come i tossicodipendenti. Dunque inventate come fanno loro – consiglia – e recitate una parte per convincere magari un amico a rivolgersi ad un centro specializzato”.
Gazzoli: i social da soli non bastano per il successo
I social possono portare al successo immediato? Non è vero. Così come non vanno demonizzati i fallimenti, che sono comunque esperienze. Ne parla Gianluca Gazzoli, podcaster, autore e conduttore.
“Le competenze che un ragazzo dovrebbe sviluppare sono tante per fare il mio lavoro, dai video alla radio. Ma ognuno deve vivere il proprio percorso, artistico e non, come ritiene più opportuno” dice. “Adesso c’è questo grande fraintendimento che con i social si possa avere tutto dall’oggi al domani – ammonisce – ma solo chi riesce a costruirsi un percorso vero riesce a resistere. Così partendo da un progetto indipendente su Youtube sono arrivato a milioni di visualizzazioni e sulle pagine dei giornali di tutto il mondo”.
Nella sua esperienza sottolinea di aver ricevuto tante ispirazioni. “Ricordo una puntata indimenticabile con Valentino Rossi, ma anche con Paolo Bonolis e Renato Zero. In ogni caso fallimento e successo fanno comunque parte del percorso lavorativo”.
C’è spazio anche per qualche aneddoto: “Cesare Cremonini raccontava a Bsmt, la mia trasmissione, che non c’è nessun grande artista che non abbia dovuto affrontare un momento di difficoltà. Un fallimento vero e proprio non esiste, esiste un’esperienza”.
Galimberti: società ladra del futuro dei giovani
Non la manda a dire il filosofo Umberto Galimberti, che chiude la mattinata, e non ci gira troppo intorno nel raccontare lo stato in cui i giovani oggi vivono, “molto più tragico di quanto loro stessi pensino”. Lo fa senza cercare parole di conforto, con lucida freddezza. “Da quindici a trenta anni si ha il massimo di potenza ideativa – dice – ma se si utilizzano i giovani con lavori in affitto, a progetto o part time è chiaro che non si utilizza questa potenza, i giovani smettono di credere nelle proprie potenzialità e la società non può che degradare”.
“La sofferenza dei giovani oggi è soprattutto la mancanza di futuro – sottolinea –. All’epoca mia il futuro era lì ad aspettarmi: oggi no. E se non c’è futuro viene meno la motivazione”. La società? “La società chiede ai giovani solo forza e bellezza. I giovani combattono contro i cambiamenti climatici per salvare la Terra, ma sono i soli a crederci e a farlo. E non hanno armi di ricatto”. La natalità e la società che invecchia? “Non si favorisce certo con una mancia sul terzo figlio, ma mettendo semmai i giovani nella condizione di essere autonomi”.
Galimberti analizza la società moderna, dove domina il nichilismo e dove mancano scopo e risposta ai perché, e in venti minuti ne mette in fila le contraddizioni, squarciando ogni velo. Cita Nietzsche, Freud, Marx, Hegel, Heideger, Maritain e altri filosofi e pensatori. Distingue tra sviluppo e progresso, come già faceva Pasolini, tra perfezionamento e miglioramento delle condizioni umane: ammonisce contro un mondo dominato solo da tecnica e mercato e dove la tecnica da mezzo diventa scopo e il futuro solo un perfezionamento di procedure.
Una stortura complice anch’essa della sofferenza in fondo vissuta dagli adolescenti di oggi: dai tre milioni di anoressici, dai due milioni di autolesionisti, dai duecentomila affetti dall’isolamento sociale che caratterizza la sindrome giapponese dell’hikikomori, con giovani che se ne stanno chiusi nella propria stanza davanti al computer e alla fine, in molti casi, si suicidano.
Caressa: garantire i diritti
In apertura della sessione pomeridiana, interviene in videocollegamento il giornalista Fabio Caressa. “Non bisogna fermarsi nella propria confort zone ma cercare di sperimentare altre strade –dice Caressa- è quello che ai diversamente giovani come me, fa mantenere uno spirito vicino al vostro. Proprio cercare di cambiare e fare nuove esperienze è fondamentale nella vita”.
“Per riuscire nelle cose che si fanno – prosegue – non bisogna pensare che il talento possa bastare. Anche il talento va costruito giorno per giorno, con fatica, con rispetto del lavoro, con lo studio”.
Riguardo ai muri e all’anniversario che NGF24 celebra, Caressa dice: “Garantire i diritti è il primo muro che bisogna abbattere. Bisogna avere una mentalità decisamente più aperta. E soprattutto il grande muro che bisogna abbattere è quello dell’accettazione della diversità e del diverso. Noi siamo una generazione che ha fatto fatica a farlo, mentre ora c’è una predisposizione della nuova generazione che è molto più avanti”.
In chiusura un appello: “Uno dei muri da abbattere è garantire a tutti il diritto di praticare sport”.
Maionchi: ascoltare e aprirsi al mondo
Nelle case degli italiani è entrata con “X Factor 2008” e da allora è diventata una dei personaggi televisivi più iconici. Pungente e spiritosa, Mara Maionchi è acclamata al teatro del Maggio fiorentino come una star. Una talent scout di razza. “Ma per scoprire talenti – si schernisce – non occorre essere un talento: devi solo essere disponibile all’ascolto”. Una ricetta che vale anche per chi magari deve salire su un palco: “ascoltare ed aprirsi al mondo e ai cambiamenti vale anche per loro, perché se erigi un muro rimani da solo”.
Non occorre in ogni caso avere fretta. Maionchi difende l’importanza della gavetta e ammonisce dall’abbandonare ad un certo punto i propri sogni e pensare che sia troppo tardi. “Trovare la propria strada e la propria verità da raccontare – ricorda – può essere infatti una strada lunga: il talento non ha tempo, tanto cose possono frenarlo e serve il tempo e il momento giusto per esporlo ed esprimerlo”. “Che importanza ha però – conclude – se Paolo Conte ha fatto successo a quaranta anni oppure a venticinque. Quando è stata la sua ora è stato comunque un grande successo”.
Giorgino: giornalisti, resta voglia di raccontare
“Ho cominciato a fare il giornalista nel 1991 quando il Tg1 delle 20 era l’edizione di punta. Adesso con i social la competizione è continua. Noi giornalisti non siamo più i mediatori esclusivi tra pubblico e notizie, ma rimane la nostra voglia di raccontare, di trasferire conoscenza”, osserva Francesco Giorgino, noto volto del Tg1 e oggi anche docente universitario.
“Oltre al giornalista tengo molto al mio ruolo di docente alla Luiss”, aggiunge. “Il mio momento felice – confessa – è in aula con i miei ragazzi. Siete voi, ragazzi, che ci trasferite entusiasmo. Siete voi che tenete insieme il presente e il passato. Ricordatevi di rimanere uniti, di superare i muri dell’individualismo e della solitudine”.
A proposito della caduta del muro di Berlino, Giorgino ricorda che “è caduto per due motivi: grazie alla figura illuminata di Gorbaciov e poi grazie alla voglia di riscatto dei giovani. L’entusiasmo dei giovani ha fatto cadere il muro e, tempo dopo, ha spinto la Primavera araba. Siete voi, ragazzi, i protagonisti, non solo del futuro, ma soprattutto del presente”.
Infine una riflessione sul rapporto tra giovani e social: “Non confondete la connessione con la comunicazione, solo quest’ultima significa veramente condividere”.
Lo studente che ha salvato una vita con la manovra di Heimlic
Sul main stage di Ngf arriva Niccolò Ricci lo studente 15enne dell’Istituto Zaccagna di Carrara che alcuni giorni fa grazie alla manovra di Heimlic ha salvato un’operatrice scolastica che stava soffocando. “Quando ho visto che la signora stava per soffocare – racconta Niccolò – ho praticato la manovra di Heimlich, mettendo in pratica ciò che mi ha insegnato mia madre (infermiera, ndr). Passato il pericolo la signora mi ha abbracciato piangendo e mi ha ringraziato”.
Con lui sul palco Bernard Dika. “Ognuno di noi può salvare una vita”, dice Dika, annunciando che “con GiovaniSì abbiamo l’ambizione di dare la possibilità a tutti gli studenti toscani delle scuole superiori di poter seguire un corso per imparare la procedura di primo soccorso BLSD”. “Questo significa – conclude Dika – essere in grado di soccorrere chiunque abbia bisogno”.
Martina Strazzer: la paura di sbagliare non deve esistere
Martina Strazzer è un’imprenditrice, che ha fatto nascere il marchio di gioielli Amabile. A Ngf racconta il suo percorso. “La spinta per iniziare quest’avventura me la sono data da sola”, dice Martina proseguendo: “Avevo iniziato l’università, Biotecnologie, ma ho capito subito che volevo fare l’imprenditrice. Ho scritto una lettera in lacrime ai miei genitori. Le difficoltà sono state tantissime perché avevo solo 19 anni. Ero da sola, anche semplicemente per andare dal commercialista. Ma piano piano i risultati sono arrivati, anche se non ho studiato management. Ho fatto molti errori per la mia inesperienza, per questo sto studiando, ma alla fine va bene così”.
“All’inizio non ho usato i social – confessa – poi ho capito che Tik Tok poteva essere fondamentale per raggiungere le persone. Sul web c’è davvero posto per tutti coloro che vogliono creare un contenuto interessante e vogliono portare la propria storia per emergere. Bisogna capire bene cosa vogliamo comunicare, solo così possiamo trovare l’energia”. Oggi, conclude, “siamo 35-40 persone in azienda e i miei punti fondamentali per gestire questo staff è la gentilezza e la pazienza. La paura di sbagliare non deve esistere”.
Donne e parità di genere, Mazzucco e Manetti sul palco
Storie di donne e di emancipazioni femminili. Se ne parla sul palco del Next Generation Fest ed è un viaggio, non ancora terminato, che il cinema può aiutare a raccontare. Sul palco ci sono Margherita Mazzucco, il volto di Elena nell’”Amica geniale”, e Cristina Manetti, capogabinetto del presidente Giani e ideatrice della “Toscana delle donne”, che il prossimo 15 novembre debutterà con la terza edizione in un viaggio itinerante di più di cinquanta eventi in dieci giorni.
“La mia carriera da attrice è iniziata per caso e molto presto – racconta Margherita –. Avevo quattordici anni, ho partecipato ad un provino per ‘L’amica geniale’ e solo dopo ho capito che quello era il lavoro che volevo fare”. Interpretando Elena ha raccontato l’emancipazione femminile.
“Un viaggio che passa dal diritto di voto, dalla riforma del dirittto di famiglia, dal riconoscimento del divorzio e dell’aborto – prosegue Manetti – Una battaglia per la parità di genere che come ‘Toscana della donne’ vogliamo proseguire. Lo facciamo con la collaborazione anche di registi e attrici. Ma solo se questa battaglia sarà combattuta da uomini e donne insieme potrà essere vinta”.
Barbarascura X, il ‘prof’ che racconta la scienza
Un ‘professore’ acclamato come una rockstar. E’ Barbarascura X, classe 1987, una laurea e un dottorato in chimica, diventato su youtube e in televisione un divulgatore scientifico che prova a raccontare la scienza in modo diverso, con umorismo.
Iconico il suo video “Perchè il Panda merita l’estinzione”: “L’ho fatto all’inizio per divertirmi – racconta –, poi ho capito che poteva diventare anche altro: un lavoro. Ma tutto è nato per caso, per coltivare un interesse personale, quello per le scienze naturalistiche, ed è diventata una droga”.
Guglielmo ‘Willwoosh’ Scilla: fuggire il trend
“Ricordatevi di fuggire il trend. Siamo troppo abituati a vedere che tutti fanno la stessa cosa. Basta apparire e ripetere ciò che funziona. È fondamentale avere un messaggio autentico”. Lo dice Guglielmo Scilla, aka Willwoosh, digital creator dal 2008. “È l’impegno – osserva – che deve diventare il trend. I diritti degli altri devono essere al primo posto. Penso alla Palestina e al diritto di cittadinanza”.
Guglielmo è scrittore, attore, speaker radiofonico, conduttore e personaggio attivo nella comunità LGBTQIA+. Ripercorre gli inizi da youtuber, che risalgono alla fase pioneristica della piattaforma: “Quando ho iniziato, a 20 anni, ho pensato che Youtube, allora mezzo sconosciuto, poteva diventare uno strumento per raccontare qualcosa. Nessuno ci credeva e mi toccava recitare più personaggi perché nessuno si prestava a farlo con me. In realtà il web mi permetteva di fare quello che mi piaceva senza provini”.
“Ricordiamoci – conclude – che il web deve essere considerato non tanto presidio dei giovani, ma spazio di chiunque abbia qualcosa da dire. Ciò che succede sul web deve diventare cosa reale”.
Edoardo Prati: l’importanza del dialogo
Venti anni e la scelta di raccontare la cultura classica sui social. Una passione non proprio comune. E’ Edoardo Prati, che crede “nel valore civile della letteratura”. E lo dice: “La mia passione nasce da un desiderio di immedesimazione e il mio è uno scopo in fondo profondamente politico”. “Ma non chiamatemi divulgatore – mette le mani avanti – e neppure influencer. Umanista alla fine è l’ombrello che meglio raccoglie tutto quello che faccio, di uno che fa arte quando in teatro, che legge libri e dialoga con il pubblico”.
Da questo punto di vista i social sono una strumento potentissimo. “Facilmente però aperto agli estremi, a chi ti beatifica e a chi ti odia, è questo è il limite più forte”. Un’opera classica che più si adatta al contesto storico di oggi? “Il Decameron per il valore del racconto, che crea una nuova superficie sociale su cui ricostruire la serenità perduta”. Sui muri? “Vanno abbattuti quelli che dividono e contrappongono le generazioni, magari con una tavola rotonda che li fa dialogare”.
Il presidente Giani ricorda Sammy Basso
Ventotto anni, un’esperienza di vita corta ma lunghissima ed esplosiva allo stesso tempo. Il palco e la platea del Next Generation Fest 2024 ricordano Sammy Basso, ospite l’anno scorso, il giovane vincentino laureato in biologia molecolare e malato di progeria, la malattia che accelera l’invecchiamento e che ha contributo a studiare. Sammy è scomparso alcuni giorni fa.
“Era un ragazzo che trasmetteva serenità e che invitava a credere nei propri sogni, carico di positività verso il futuro – ricorda il presidente della Toscana, Eugenio Giani – Mi ha colpito la sua intelligenza e la semplicità con cui esprimeva concetti complessi. Sammy ha lasciato il segno in noi e nella comunità in cui ha vissuto e la sua personalità continuerà ad ispirarci”.
Ditonellapiaga: chimica espressione di libertà sessuale
Ditonellapiaga è il nome d’arte di Margherita Carducci. Cantautrice divenuta nota soprattutto con il brano “Chimica“. “Le mie canzoni non sono messaggi diretti a qualcuno in particolare, ma contenuti che nascono da idee mie personali, in cui la gente poi si identifica” dice dopo la sua esibizione sul palco di Ngf24. “‘Chimica’ l’ho scritta come espressione di libertà sessuale. Adesso questa canzone appartiene a tantissime persone“.
Baby K: una donna può fare tutto ma…
“Credo che una donna possa fare tutto, ma per convincere le persone deve dimostrare di più degli uomini”. Così Baby K sul palco di NGF24. È una rapper di successo, l’unica artista italiana, insieme a Giusy Ferreri, ad avere ottenuto un disco di diamante e un suo video musicale è stato il primo nella storia della musica italiana ad avere raggiunto le cento milioni di visualizzazioni su YouTube.
“Ho viaggiato tanto. Sono nata in Indonesia e ho vissuto nella periferia di Londra. Questa ricchezza ha influenzato la mia musica, ma mi ha creato anche interrogativi sulla mia identità, contaminata da tante culture. Forse per questo non sono la ragazza della porta accanto, alla maniera delle mie colleghe cantanti italiane”, dice.
“Il rap – racconta – è stato la mia passione iniziale e presto mi hanno fatto notare che ero l’unica donna rapper in territorio maschile. Oggi il rap è il nuovo pop e questo mi fa sentire una pioniera femminile del genere”.
Riguardo ai consigli, “li possiamo trovare a bizzeffe ovunque. Io vi dico semplicemente: se non vi bagnate i piedi non potrete mai capire quanto è profonda l’acqua”.
Zoro: raccontare e non dimenticare
“Trattare gli argomenti con un po’ di leggerezza aiuta a raccontare temi anche complicati”. Diego Bianchi, in arte Zoro, prova a rispondere alla domanda su quale sia l’equilibrio giusto tra ironia e informazione e su cosa si può scherzare e su cosa no.
Lui, da conduttore televisivo, lo fa: “Tolleranza zero”, “Gazebo” e più di recente “Propaganda live”. Ma il registro con cui si affrontano gli argomenti alla fine è marginale. Ugualmente il mezzo, che sia un blog, you tube o altro.
“Sono finito a fare la televisione partendo dal web – racconta Diego Bianchi –, continuando a fare in televisione quello che facevo sul web. La scelta più importante e complicata rimane comunque sempre quella scegliere cosa metterci dentro un blog o un video”.
Nespoli: dall’alto la Terra non ha muri
“Andare sullo spazio non è proprio una vacanza”. Lo dice Paolo Nespoli, astronauta, ingegnere e militare italiano: un sogno, il suo, nato con gli americani e i sovietici che si sfidavano. Un tempo distante anni luce dall’oggi, in cui ci sono ‘turisti’ che possono permettersi di comprare un volo e fare passeggiate spaziali.
“Andare nello spazio non è una vacanza perché devi condividere con altri dodici astronauti uno spazio piccolo – racconta -. Si lavora per dodici ore e la sera non puoi certo andare a mangiare una pizza con gli amici. La cosa più bella però è proprio guardare la Terra. In un’ora e mezza fai il giro completo del mondo, a 28mila chilometri orari. Tu guardi e vedi tutto bianco: è inverno. Aspetti qualche minuto e diventa primavera e poco dopo autunno. Uno spettacolo incredibile”.
“E da lontano – si sofferma – non si vedono divisioni, né tantomeno muri. L’unico muro è l’atmosfera, che ci divide dal vuoto dall’universo. Dovremmo essere più attenti a quello che buttiamo dentro l’atmosfera”.
Massari: i sapori più buoni quelli degli anni più belli
“Amo il mio lavoro e mi diverto” dice. Questa la filosofia di Iginio Massari, pasticcere. “Ho cominciato a 24 anni usando le vecchie stufe di mia mia madre, dove ho cominciato a sperimentare. I sapori che preferiamo sono quelli che ricordano i nostri anni più belli. I sapori sono sentimenti ed a quelli si rifanno”. “Mai accontentarsi – dice – di quello che si fa e ogni giorno bisogna cercare di fare qualcosa di nuovo. Per questo tutti i dolci che facciamo ogni sei mesi vengono rivisti e corretti, perché siamo quello che mangiamo oggi, non quello che mangeremo domani”. E i prodotti commerciali? “Assaggio anche i panettoni commerciali – scherza – per capire a che punto di evoluzione sono arrivati”.
La standing ovation di Ngf24 per Gino Cecchettin
Sul main stage arriva Gino Cecchettin e l’auditorium del Maggio tributa una persistente e sentita standing ovation. Il padre di Giulia, vittima di femminicidio quasi un anno fa, non nasconde la sua commozione. “Mai mi sono commosso come stasera e nei ragazzi che vedo, vedo un po’ i miei figli e soprattutto gli occhi di Giulia” dice.
Si mette sul banco degli imputati. “Probabilmente ho sbagliato anche io come padre, ma voglio salvare altre Giulie ed evitare che altri papà piangano”. Anche per questo ha scritto il libro, “Cara Giulia”, ultimo regalo ad una ragazza straordinaria.
“Si possono captare i segnali di violenza – avverte – In ogni relazione, quando manca la liberta si vive una situazione di violenza. Se avete un amico, un parente che non ha libertà di andare a prendere un caffè con gli amici, allora alzate la bandierina perché potreste salvare una vita. Non c’è mai soluzione quando non c’è ascolto. La soluzione è il dialogo, a tutti livelli”.
Poi racconta di Giulia, del suo altruismo e parla dei sogni da coltivare. “Ho ricevuto tanti no da giovane – dice -. Un “no” può essere una porta che ti apre un futuro: cercate di capire i vostri sogni. Giulia, dopo essersi laureata in ingegneria biomedica, ha deciso di fare l’illustratrice e lo ha voluto chiedere prima a me. Io ho capito che i sogni fanno la differenza tra una vita appagante e una vita misera”.
Alberto Naska: Youtube è piattaforma meritocratica
“Ho sempre voluto fare il pilota, ma servivano un sacco di soldi e così ho cercato di ingegnarmi. Mi sono laureato in ingegneria, ho creato un canale Youtube e caricato video”, racconta Alberto “Naska” Fontana, pilota, laureato in ingegneria e youtuber.
“La piattaforma – dice a proposito di Youtube – è meritocratica, non sei lì perché qualcuno ti ha raccomandato. Così ho raggiunto un milione di follower”. In chiusura “voglio ricordare Luca Salvadori, pilota di moto, scomparso da poco. In sua memoria ho cambiato numero mentre correvo al Mugello e messo il suo 23”.
Meduza, dalle feste a Las Vegas e Harvard
Sul palco del Next Generation Fest arrivano i Meduza: Simone Giani, Luca De Gregorio e Mattia Vitale, tre siciliani che secondo la rivista Forbes sono gli artisti italiani più ascoltati al mondo su Spotify nel 2020 e i ventuduesimi dj nel mondo per il sito Dj Mag.
“Abbiamo cominciato facendo un sacco di gavetta nelle feste di paese ed è un’esperienza che rifarei – dichiara Simone Giani – Adesso suoniamo una volta al mese a Las Vegas e la nostra audience supera il milione di persone”.
“Conoscere Luca e Mattia – prosegue – ed è stata una fortuna. Il consiglio che posso dare è fare sempre squadra, unendo punti forza e peculiarità di ciascuno. Con altri produttori di livello mondiale abbiamo avuto la soddisfazione di tenere una lezione all’Università di Harvard e questo è sicuramente un riconoscimento importante”.
Coltivare i sogni, ma avere sempre a disposizione un’alternativa. “Ho insegnato musica – dice sempre Simone – e questo mi ha permesso di avere i piedi per terra ed un piano B per inseguire i sogni con altro spirito ed altre sicurezze”.
Arianna e le sue mille voci da doppiatrice
E’ il momento di Arianna Craviotto sul palco, doppiatrice di cartoni animati e voce di Hermione di “Harry Potter”. “Da piccola ricordavo a memoria tutti i cartoni – dice -. Quando sono cresciuta ho iniziato a studiare dizione e le caratterizzazioni. Sono una doppiatrice, mi offendo se qualcuno mi chiede di fare le imitazioni. Ma durante il lockdown ho iniziato a fare i video sui social per strappare un sorriso e non ho più smesso. Mi basta guardare un personaggio per capire quale voce utilizzare: con i Minions e con Hermione è successo così”.
iPantellas: il motore è sempre la passione
Sei milioni di iscritti su You Tube con una community importante di followers. “All’inizio non era un vero lavoro ma un modo per condividere con gli amici un gioco ed una passione”, raccontano iPantellas acclamatissimi al loro arrivo sul palco.
“Abbiamo sempre cercato di raccontare storie innalzando il livello qualitativo dei contenuti che realizziamo”, dicono spiegando che “il nostro intento è sempre quello di lasciare un messaggio positivo a chi ci segue”.
“Il motore è sempre la passione – sottolineano – che cerchiamo di mettere in quello che facciamo ed il nostro percorso su You Tube e sui social è sempre stato graduale, con una crescita che è aumentata poco a poco”.
“Cerchiamo di rinnovarci di continuamente coinvolgendo anche amici e anche il sostegno dei nostri genitori è stato fondamentale: hanno compreso che dietro la nostra comicità è frutto di molto lavoro e molta sperimentazione” concludono.
Pauselli: realizzare i sogni con il lavoro
Giulia Pauselli è nota per la sua partecipazione ad Amici di Maria De Filippi, è stata la quarta ballerina italiana ammessa nel corpo di ballo del Crazy Horse. Dal 2022 ha un podcast che racconta in modo attuale il concetto di famiglia.
“Ho vissuto con la mia famiglia il sogno di ballare su un palcoscenico e di sogni vorrei parlare”, dice Giulia: “Questo è il percorso che auguro a ciascuno di voi”. “La chiave – secondo Giulia – è il lavoro e se oggi non sapete chi siete, il segreto è la perseveranza nel credere nel valore che ognuno di voi ha. Viviamo una società che tende sminuire il valore delle persone ma voi ricordatevi sempre di darvi un valore e dare una valore a quello che fate”.
Ravenna: con i social tempi e temi cambiati
“Il linguaggio dal vivo della stand up comedy è nato perché volevo tagliare tutti i ponti tra l’idea e il pubblico”, racconta Luca Ravenna, comico e autore televisivo.
“Tempi e temi sono cambiati con i social, la nostra attenzione è cambiata”, osserva. “Devi avere 30 secondi che funzionano per i social. Detto questo – è la conclusione -, chissenefrega, basta far ridere. L’importante non è prendersi mai sul serio ma farlo in modo serio”.
Tenace dei “The Show”: fate esperienze
Alessio Stigliano e Alessandro Tenace, classe 1991, per molti sono la coppia dei “Socialisti” di “Pechino Express” 2016, ma per tutti sono i “The Show”: due ragazzi di Milano, amici di infanzia, che hanno conquistato il web a suon di ‘esperimenti sociali’ e divertenti candid camera facendone, dopo undici anni, una realtà imprenditoriale. Uno di loro, Alessandro, era a “The Next Generation Fest” a Firenze, penultimo tra gli ospiti a salire sul palco.
“Ognuno dei ragazzi qui ha un sogno – si rivolge al pubblico – ma il 99 per cento voi non lo realizzerà. Statisticamente è così. Ma questo non deve essere vissuto come un problema. Non concentratevi sul successo. Concentratevi e cercate di capire semmai cosa vi piace e in cosa siete bravi. Fate esperienze, sperimentate e se non volete una vita media non fate quello che fanno gli altri”.
Bnkr44: litighiamo ma in modo costruttivo
I Bnkr44 sono un collettivo musicale italiano formato nel 2019 in una frazione del comune di Empoli nella Città Metropolitana di Firenze. Chiudono la scaletta di questa terza edizione di NGF24. Sul palco dicono: “Ci siamo trovati nel seminterrato del nostro manager e da lì è cominciata la storia. Litighiamo spesso ma in modo sempre costruttivo. Adesso pensiamo a far musica e teniamo presente che un album ha un tempo di lavorazione lungo”.