“La qualità del lavoro è indubbiamente il tema su cui dobbiamo tutti impegnarci”. È la priorità che il presidente Eugenio Giani indica parlando nella conferenza di chiusura della terza edizione della Fiera toscana del Lavoro alla Fortezza da Basso di Firenze.
Davanti al pubblico della Fiera, che vede in prima fila i vertici regionali di categorie economiche e organizzazioni sindacali, Giani fa il punto sull’attuale fase economica.
Lavoro, tassi record per la quantità
“Viviamo – dice il presidente – una situazione nella quale da un lato vi sono tassi record di quantità del lavoro”, a partire dalla Toscana, dove “i valori sull’occupazione e disoccupazione sono tra i migliori in Italia”. Anche grazie “al gioco di squadra con imprese e sindacati” attraverso la sfida “riuscita” del metodo della concertazione che “ha restituito potere di rappresentanza ai corpi intermedi, in cui ho sempre creduto, nonostante le spinte di certe tendenze populiste degli scorsi anni”.
Troppa precarietà e poca qualità sul lavoro
“Dall’altro – osserva Giani – vi è una situazione critica riguardo alla qualità del lavoro: troppa precarietà, scambiata per flessibilità, situazioni di fragilità e debolezza, stipendi oggettivamente troppo bassi”. Una situazione, aggiunge, che si affianca ai “mesi delicati e difficili” che vivono i settori di moda e cuoio.
“Ci aspetteremmo dal Governo una maggiore capacità di azione e di risorse sulle politiche per il lavoro, come abbiamo visto in passato ad esempio con il governo Draghi e il Ministro Orlando” sottolinea il Presidente che poi si sofferma su Arti e la rete regionale dei servizi per l’impiego.
“Un modello che funziona e che vede la Toscana leader nel settore delle politiche attive con risultati d’eccezione, come i target raggiunti dal programma Gol e la capacità di spesa delle risorse del Pnrr”, rileva Giani, ringraziando gli uffici regionali e il personale dell’Agenzia toscana per l’impiego. “Le occasioni come la Fiera Toscana del Lavoro – conclude – rappresentano bene l’impegno che stiamo mettendo per un incrocio virtuoso tra domanda e offerta”.