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Mitigazione del rischio idraulico a Firenze, iniziano i lavori sull’Arno: i più grandi dopo quelli dell’alluvione del ’66

Operazioni al via dal 10 ottobre. Il presidente Giani: “L’intervento va pensato a sistema con gli altri fatti a monte, come la Cassa d’espansione Pizziconi, quasi pronta, a tutto il complesso di laminazione di Figline e all’innalzamento della diga di Levane”

Arno in piena

È stata annunciata come una rivoluzione nella mitigazione del rischio idraulico del centro storico di Firenze:  tra pochi giorni, il 10 ottobre, inizieranno i lavori approvati dalla Protezione civile nazionale e finanziati con risorse del Pnrr. È il primo grande intervento strutturale per la protezione dell’abitato di Firenze dalla modifica della soglia del fiume sotto Ponte Vecchio attuata a seguito dell’alluvione del 1966. Il costo complessivo dell’intervento ammonta a 14.759.000 euro. La conclusione dei lavori è prevista per la fine del 2025.

“Si tratta di un intervento strutturalmente importante per la mitigazione del rischio idraulico nell’abitato di Firenze, ma con lavori non impattanti – ha spiegato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – saranno infatti utilizzate opere fisse, opere fisse manovrabili ma anche opere mobili, come i panconi, strutture che saranno montate solo nel momento in cui si dovesse creare una situazione analoga al 1966″.

Un intervento di mitigazione del rischio e insieme di protezione civile, come ha spiegato Giani, “perché combinando le nuove capacità di previsione del meteo e le innovazioni tecniche, saranno praticamente dimezzati i tempi di risposta rispetto a precedenti esperienze di uso di protezioni mobili. Le paratie potranno essere montate addirittura in 8 ore. Questo intervento, cui teniamo molto e che abbiamo studiato nei minimi particolari insieme al Comune di Firenze, sarà anche un modello a livello europeo”.

L’impegno complessivo della Regione Toscana nella riduzione del rischio idraulico legato all’Arno è più ampio: “Quello che presentiamo oggi – ha detto il presidente – va pensato a sistema con gli altri interventi fatti a monte dell’Arno, come la Cassa d’espansione Pizziconi, quasi pronta e con una capacità di 3,1 milioni di metri cubi, a tutto il complesso di laminazione di Figline e all’innalzamento della diga di Levane”.

“È un progetto importante – spiega la vicesindaca e assessora all’ambiente di Firenze Paola Galgani – che Regione Toscana ha deciso di fare con finanziamento del Pnrr per tutelare la città dai rischi alluvionali, visto anche il cambiamento climatico e gli eventi estremi che si verificano sempre più frequentemente. Abbiamo chiesto a Regione Toscana di fare anche tutti gli interventi necessari in fase di cantierizzazione, con informazioni ai cittadini e alle attività economiche e non che insistono lungo il perimetro dei cantieri in modo da affrontare la fase dei lavori con maggiore tranquillità e riducendo al massimo i possibili inconvenienti e disagi”.

I lavori

L’intervento interesserà un tratto di circa 5 chilometri lungo le rive dell’Arno, dal ponte Santa Trinita fino alla Nave a Rovezzano. È previsto il rifacimento delle strutture di contenimento del fiume. Per ottenere questo risultato saranno realizzate opere fisse (come nuovi argini in terra e muri di contenimento in cemento armato), opere fisse manovrabili (sistemi di chiusura dei varchi – ad esempio in via Villamagna, Via F. De André, Hotel Ville sull’Arno – con portelloni in acciaio corten a tenuta stagna, da manovrare in caso di eventi significativi), ed opere provvisionali, cioè da porre in opera in caso di allerta, i cosiddetti ‘panconi’.

In particolare, nei tratti di Lungarno Diaz, Lungarno delle Grazie e Lungarno Acciaiuoli, sono previsti il consolidamento dei muraglioni d’argine, il rifacimento delle spallette e, sugli ultimi due, la predisposizione per barriere temporanee in caso di necessità (panconi), con alloggiamenti in acciaio inox da mantenere efficienti con pulizia annuale.

La risistemazione degli argini in terra sarà effettuata nel tratto da Rovezzano all’Anconella, mentre il contenimento con barriere fisse in acciaio corten di altezza massima di un metro è previsto tra l’Hotel Ville sull’Arno e il Torrente Affrico.

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