Dal 26 settembre al 2 febbraio 2025 il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato ospita la mostra “Louis Fratino. Satura”.
Un percorso espositivo con una serie di sculture, oltre 30 dipinti e più di 20 opere grafiche tra disegni e litografie dell’artista statunitense per la prima volta esposto in Italia.
Per la rassegna l’artista presenta dodici nuovi dipinti di dimensioni diverse caratterizzati da scenografie suntuose, paesaggi, nature morte, ambienti domestici, ritratti e momenti di intimità.
Questo nucleo pittorico inedito consente un approfondimento dei temi tipici della sua produzione, come il corpo nudo disteso, la natura, l’erotismo e il sesso.
Per alcuni soggetti ritratti al Centro Pecci affissi anche cartelli con scritto: “La mostra contiene immagini sessualmente esplicite, pertanto si consiglia la visione a un pubblico adulto”.
La mostra include anche otto album di schizzi che permettono al visitatore di scoprire la pratica dell’artista.
Satura si concentra in particolare sulla relazione esistente tra la ricerca di Fratino e l’Italia, in parte ispirata dai propri antenati nati in Molise.
I lavori presentati in mostra traggono ispirazione da artisti italiani del Novecento, come Filippo De Pisis, Mario Mafai, Costantino Nivola, Felice Casorati, Carlo Carrà, Fausto Pirandello e Guglielmo Janni; dall’esperienza immersiva del paesaggio italiano e di città come Roma, Milano, Genova che si uniscono a una ricerca approfondita sulla cultura del Paese attraverso la lettura delle poesie di Sandro Penna, Pier Paolo Pasolini e degli scritti sull’omosessualità di Mario Mieli.
Curata da Stefano Collicelli Cagol, direttore del Centro Pecci, la mostra è parte del programma annuale La Toscana al Centro, dedicato agli artisti che nel corso della propria carriera hanno attraversato il territorio regionale.
Cagol ha parlato di una mostra che “testimonia il percorso dal 2017 a oggi di uno dei più interessanti artisti della generazione emergente. Nelle sue opere, attraverso un immaginario queer e omoerotico, Fratino aggiorna i grandi temi della storia della pittura: dal ritratto, al paesaggio, al nudo, alla natura morta, interrogandone la validità nel XXI secolo”.