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Toscana diffusa, gli interventi nelle aree periferiche: salute, trasporti, economia, digitale e agricoltura

Gli assessori regionali hanno spiegato ai rappresentati dei Comuni e delle associazioni come si declinerà la nuova legge sui territori e le strategie mirate a migliorare la vita dei cittadini

Toscana Diffusa, alla scoperta di borghi, campagna e panorami in giro per la regione - © Marta Mancini

La nuova legge sulla Toscana diffusa, quando verrà approvata, coinvolgerà tutti gli ambiti economici e sociali della regione. Nell’incontro al Palaffari di Firenze, venerdì 20 settembre, la giunta regionale ha spiegato ai sindaci, alle categorie economiche, alle associazioni, ad Anci e Upi le importanti implicazioni che il nuovo strumento potrà avere nei diversi settori.

Sostegno alle aree montane e meno urbanizzate

La vicepresidente della giunta regionale Stefania Saccardi, che tra le sue deleghe, oltre all’agricoltura, ha le aree interne e la montagna ha spiegato le strategie in essere. “Montagne ed aree interne sono ambiti dove l’idea della Toscana diffusa trova forse una delle declinazioni più importanti. Con il fondo dello sviluppo rurale  – ha detto – abbiamo destinato quasi il 60 per cento delle risorse europee alle aree montane e svantaggiate. Non solo, sulla montagna abbiamo inaugurato quest’anno il bando per favorirne la residenzialità: un esperimento a cui abbiamo destinato due milioni e ottocento mila euro e che ha avuto molto successo: sono arrivate 831 richieste di cui la metà da persone che abitano fuori Toscana. Per il futuro pensiamo dunque di aumentare i fondi a disposizione”.

Inoltre, con una nuova misura, la Regione ha destinato 44 milioni alle aziende agricole che risiedono ed operano in aree montane svantaggiate. “C’è bisogno non solo di infrastrutture fisiche in questi territori – ha aggiunto Saccardi – ma anche di internet veloce e della banda larga e investiamo anche su questo. Così come sulla tutela della biodiversità e grazie alla Banca della terra possiamo recuperare le aree abbandonate e tutelare il paesaggio e la risorsa forestale, rafforzare le opportunità occupazionali e di reddito delle aree rurali, favorire l’imprenditoria giovanile: tutti obiettivi a cui stiamo lavorando da tempo, in piena sintonia con il concetto di Toscana diffusa che grazie alla nuova legge potranno essere rafforzati e accompagnati da ulteriori misure”.

Una legge per aiutare imprese e commercio

L’assessore regionale a economia e turismo Leonardo Marras  pone l’attenzione sui negozi di vicinato che svolgono “ancora una vera e propria funzione pubblica, perciò abbiamo messo grande attenzione al commercio con interventi a contrasto della desertificazione dei centri urbani”.

“Gli empori multifunzionali, in crescita, sono stati un’esperienza estremamente positiva – ha aggiunto l’assessore – e per favorire l’insediamento di esercizi commerciali di questo tipo e di attività produttive in generale, promuoviamo una serie di incentivi fiscali e contributi diretti, che potranno aiutare il mantenimento di presidi commerciali in aree delicate”.

Connessione inyternet di qualità entro 2026 per tutto il territorio

“Questa legislatura – ha detto l’assessore alla digitalizzazione Stefano Ciuoffo – ha segnato un notevole cambio di passo sotto questo profilo, con importanti risorse regionali e nazionali per migliorare la connettività: banda ultralarga, fibra e connessione wireless. Stiamo raggiungendo attraverso vari progetti le cosiddette aree bianche, le aree grigie e poi quelle 5G”.

Attreverso investimenti consistenti, alcuni d regionali e altri con fondi comunitari, “nell’arco del prossimo anno ed in alcune aree entro il 2026, dovremmo essere in grado di realizzare una struttura di connessione di qualità in grado di coprire tutto il territorio. Supereremo in tal modo il gap tecnologico”. Sul fronte delle competenze digitali, “nella legge sulla Toscana diffusa, il diritto alla connettività e quello all’accesso vengono individuati come fondamentali per i cittadini. Spetta alla Regione fare in modo che questo si traduca concretamente”.

Trasporti, massima attenzione ai piccoli borghi

Strategia centrale è la rigenerazione urbana, spiega l’assessore regionale a trasporti ed urbanistica Stefano Baccelli: “Coinvolgiamo Comuni di medie  e grandi dimensioni a cui rivolgiamo le risorse Fesr per 13 strategie territoriali, e i Comuni sotto i 5000 abitanti e sotto i 20mila abitanti con bandi ad hoc finanziati con tutte le altre risorse disponibili, anche con la legge 145. Un intervento davvero capillare per la riqualificazione anche dei piccoli borghi”.

Lato infrastrutture, la modalità è duplice: “Per la Toscana diffusa e quindi le aree interne, aree costiere e isole – continua Baccelli – l’idea è quella di accompagnare le priorità che ci vengono indicate dalle amministrazioni comunali. Per quanto riguarda la mobilità sostenibile puntiamo ad avere un servizio capillare di trasporto pubblico su gomma, ma anche di valorizzare le nostre linee regionali”.

Baccelli fa riferimento anche ai Piani integrati urbani che riguardano due aree: l’area metropolitana fiorentina (Firenze e Prato) e l’area che comprende Livorno, Pisa fino a Lucca. Tra i progetti: il sottoattraversamento di Firenze, il sistema tranviario, il metro tram fino a Prato, la Darsena Europa, il progetto di collegamento tram/treno tra Livorno/Pisa/Lucca, il  raddoppio della Lucca-Pistoia e il progetto di raddoppio Lucca/Viareggio/Pisa.

Sanità pubblica accessibile e per tutti

Telemedicina, teleconsulti e telemonitoraggio: l’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini ha utilizzato le nuove tecnologie come esempio di strumenti per aiutare chi vive in aree periferiche e svantaggiate. “Si tratta di progetti – spiega – con cui potremo aiutare concretamente i residenti e che da qui al 2026 diventeranno un servizio diffuso”.

L’obiettivo è “generare innovazione proprio nella Toscana diffusa. Con sportelli digitali in telepresenza come quello che stiamo sperimentando a Radicondoli per sbrigare pratiche sanitarie amministrative – elenca Bezzini – Se il progetto funzionerà estenderemo la sperimentazione nel 2025 ad altri cinque comuni e a quel punto, se replicabile, a regime nel resto della Toscana”. “Siamo anche stati i primi in Italia – prosegue l’assessore – a bandire diciotto concorsi innovativi  per giovani medici, con incentivi per lavorare nelle isole e nelle aree più remote. Con altri incentivi abbiamo pensato anche ai medici di base”.   “In Alta Garfagnana – invece – stiamo realizzando un’esperienza pilota con la Scuola Sant’Anna sul proximity care”.

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