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Per un Mediterraneo più sostenibile, nasce a Siena la nuova associazione degli economisti dell’ambiente

L’Università avrà un ruolo centrale nei lavori della neonata realtà. Obiettivo: integrare oltre i confini europei la cooperazione, creando una rete tra gli studiosi che lavorano in questo campo

Università Siena

Nasce a Siena l’associazione mediterranea degli economisti dell’ambiente e delle risorse. La sede sarà presso l’Università e integrerà oltre i confini europei le attività dell’associazione già esistente, creando una rete tra i numerosi studiosi che lavorano in questo campo.

La sua costituzione è avvenuta nel corso della quinta Conferenza Vision sull’Europa del Futuro, dello scorso 13 settembre alla Certosa di Pontignano. Hanno partecipato i maggiori esperti del settore, tra cui anche Romano Prodi. L’evento è stata l’occasione per discutere delle principali sfide da affrontare in futuro per la sostenibilità economica, ambientale e sociale della regione. Gli esperti si sono confrontati sui problemi più urgenti e complessi che sta affrontando l’area del Mediterraneo: dagli ostacoli alla cooperazione, alle caratteristiche dei più efficaci esempi di cooperazione e sviluppo sostenibile.

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Ruola centrale “per un Mediterrbneo più sostenibile” verrà svolto dall’Università di Siena, come spiega il professor Simone Borghesi, vice rettore alle Relazione Internazionali dell’Università di Siena e presidente dell’associazione europea degli economisti dell’ambiente e delle eisorse. L’Ateneo, infatti, “dirige lo Spoke 9 del progetto Pnrr Agritech sulla sostenibilità nel settore agroalimentare, ospita la presidenza del partenariato per la Ricerca e l’Innovazione nell’Area del Mediterraneo, funge da hub per il Mediterraneo del progetto Sustainable Development Solutions Network delle Nazioni Unite”.

L’istituzione di Medaere “porta avanti la tradizione del nostro ateneo nell’area della sostenibilità e la rafforza mettendo l’Università di Siena e la nostra città al centro di un progetto ambizioso, radicato nell’eccellenza della ricerca e nella cooperazione internazionale, che va al di là dei confini europei per promuovere la collaborazione nella ricerca e nelle politiche ambientali con la sponda meridionale ed orientale del Mediterraneo”.

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