La School for Field Studies, il più grande fornitore degli Stati Uniti di programmi di studio ambientale ha scelto la Toscana e in particolare Greve in Chianti per la sua prima sede in Italia.
La SFS invia ogni anno circa ottocento studenti americani per programmi semestrali ed estivi in centri di ricerca in dodici paesi, in sei continenti nel mondo, tra cui: Australia, Bhutan, Cambogia, Patagonia cilena, Costa Rica Rica, Croazia, Italia, Kenya, Panama, Perù, Tanzania e Isole Turks e Caicos.
Gli studenti e le studentesse provengono da centinaia di importanti college e università negli Stati Uniti, completano un progetto di ricerca sotto la supervisione dei docenti e presentano i risultati ai membri della comunità alla fine di ogni trimestre.
School for Field Studies: perché in Chianti?
Non è un caso che la School for Field Studies abbia scelto la Toscana e in particolare il Chianti come prima sede in Italia.
Il Chianti è un territorio agricolo, ma è anche aperto al mondo grazie al turismo internazionale. È conosciuto per la bellezza del paesaggio, ma è anche all’avanguardia per un’agricoltura di qualità, sempre più sostenibile, che vuole cioè produrre cibo senza depauperare l’ambiente.
Pensiamo che avere l’opportunità di vedere la teoria applicata alla pratica nella realtà per i ragazzi sia un valore aggiunto enorme. Perché il cibo non è solo nutrimento ma anche cultura
Hanno realizzato il progetto per la sede toscana la project manager Jessica Sheperd in collaborazione con i professori Riccardo Simoncini, Filippo Randelli, Claudia Corti e Ginevra Failoni, con il supporto del Comune di Greve in Chianti.
Attualmente sono già partite le prime lezioni per un corso di 13 studenti che si concluderà a dicembre e a gennaio arriveranno dall’America altri 21 studenti.
In un anno la scuola organizzerà due corsi uno in primavera e uno in autunno, della durata di tre mesi, mentre in estate si terranno due corsi brevi di un mese ciascuno a giugno e luglio. Per il 2025 potrebbero arrivare nel paese toscano un totale di circa cento studenti e studentesse.
“Questo non è il solito programma di Study Abroad, – ci ha raccontato il professor Riccardo Simoncini – a Firenze ce ne sono circa 40 di varie università, ogni anno dai 10 ai 15 mila studenti americani si recano nel capoluogo toscano. School of Field Studies ha scelto Greve in Chianti come sede proprio perché dato che vogliamo insegnare sistemi agroalimentari sostenibili, pensiamo che i nostri studenti vivendo qua possano avere un riscontro diretto della teoria. Il nostro corso affronta il tema della sostenibilità a 360 gradi e ha varie sfaccettature. C’è una parte che riguarda l’ambiente e l’ecologia, una che riguarda l’uso delle risorse e una che riguarda le politiche agroambientali e i valori socioeconomici. Inoltre in insegnamo agli studenti anche la lingua e la cultura italiana. Pensiamo che avere l’opportunità di vedere la teoria applicata alla pratica nella realtà per i ragazzi sia un valore aggiunto enorme. Perché il cibo non è solo nutrimento ma anche cultura“.
Agricoltura biologica e sostenibile: dal campo al piatto
Il programma della School For Field Studies Italia – Sustaining Traditions: Food, Farming, and Climate a Greve in Chianti si concentrerà su sistemi alimentari sostenibili e tradizionali.
Durante il semestre accademico gli studenti avranno l’opportunità di visitare varie località e aziende della Toscana tra cui: le zone costiere della Maremma per ricercare la pesca artigianale, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi per conoscere la pastorizia come metodo per bilanciare la conservazione del lupo e le pressioni predatorie sulle mandrie di bestiame; e vari vigneti biologici e aziende agricole su piccola e medie scala per conoscere approcci sostenibili alla produzione alimentare in Toscana.
“Quello che è sostenibile in un luogo non è sostenibile in un altro. – ha aggiunto il professor Riccardo Simoncini – Quindi diventa strategico far vedere ai ragazzi diverse realtà agroambientali. Siamo fortunati perché la Toscana è una regione che offre una grande varietà da questo punto di vista. Visiteremo con gli studenti nei dintorni di Greve in Chianti un agrosistema di tipo collinare con olivicoltura, viticoltura ma anche bosco. Poi andremo in Maremma dove c’è una pianura prevalentemente coltivata a cereali e allevamenti di animali da carne e da latte. Infine andremo in montagna nel Casentino, dove gli studenti studieranno sistemi di pastorizia semi-naturali, i castagneti e la produzione di formaggi. Quello che speriamo è che gli studenti portino a casa un’esperienza formativa sia dal punto di vista scientifico che da un punto di vista personale. Per molti di loro questa è la prima volta che escono dagli Stati Uniti, quindi immaginate l’imprinting che gli viene dato. Vogliamo instillare in loro la curiosità e la capacità critica. Qualsiasi cosa faranno nel futuro sapere come muoversi e come si sviluppa il pensiero scientifico gli sarà sempre utile”.
A Greve in Chianti un Centro di ricerca internazionale
La School of Field Studies ha una visione a lungo termine che guarda al futuro. Tra qualche anno i risultati delle ricerche degli studenti saranno pubblicati su riviste scientifiche.
Inoltre a Greve in Chianti potrebbe nascere un Centro di ricerca su sistemi di agricoltura sostenibile che porterà a seminari internazionali.
“Dobbiamo capire quanto sarà sostenibile da un punto di vista economico- conclude Simoncini – vedremo l’afflusso di studenti che potremo portare a Greve nei prossimi due anni. Se questo si rivelasse di un certo rilievo e duraturo nel tempo l’intenzione della School of Field Studies è proprio quella di creare un Centro di ricerca sui sistemi agricoli sostenibili”.
Per saperne di più sulla School for Field Studies visita il sito: https://fieldstudies.org/