L’obiettivo è sviluppare la prima generazione di microrobot impiantabili e in grado di navigare in modo controllato e non invasivo nel corpo umano. Una rivoluzione tecnologica per le cure mediche che la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa porta avanti con il progetto I-Bot e che ora si è aggiudicato uno dei finanziamento Starting Grant assegnati oggi dal Consiglio Europeo della Ricerca.
Coordinato da Veronica Iacovacci, dell’Istituto di BioRobotica, il progetto partirà il primo gennaio 2025 e avrà una durata di 5 anni con un investimento di 1,5 milioni di euro. Attraverso l’azione combinata di ultrasuoni e campi magnetici, i microrobot saranno in grado cambiare la loro geometria e le loro dimensioni per adattarsi alla zona del corpo umano in cui dovranno intervenire e per esercitare forze sui tessuti circostanti e azioni terapeutiche.
Si punta così “a un sostanziale cambio di paradigma – scrive la Scuola Sant’Anna in una nota – per concepire microrobot impiantabili in grado di eseguire procedure mediche quali suture, riparazione dei tessuti e monitoraggio diagnostico a lungo termine”. Grazie alle innovazioni previste dal progetto, i microrobot potrannio restare a contatto con i tessuti in modo stabile e di svolgere il proprio compito nel tempo.
Per Iacovacci “I-BOT ambisce a sviluppare nuove tecnologie di base, dalla robotica alle scienze dei materiali, per affrontare sfide nell’ambito dei dispositivi medici e dell’interventistica non invasiva”. “Nel corso del progetto – spiega ancora Iacovacci – analizzeremo alcuni casi di studio che spaziano dal trattamento di ulcere nel tratto gastro-intestinale, alla realizzazione di graft vascolari fino a sistemi per il monitoraggio di lesioni tumorali”.