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© Associazione MuraLi

Cultura /BELLEZZA CHE UNISCE

Storie a colori sui muri di Borgo dei Cappuccini a Livorno: è la street art di MuraLi

L’intervista a Ilaria Tamalio presidente dell’associazione MuraLi che racconta l’arte urbana come via di rinascita per territori e comunità

Passeggiando per Borgo dei Cappuccini a Livorno può capitare di incontrare una gigantesca sirena “imbottigliata” che abbraccia un “narvalo cavatappi”.

Non è un sogno e nemmeno il “Paese dei Balocchi”, ma il racconto a colori delle origini marinare della città. Il frutto di una visione della Livorno contemporanea e il ricordo del passato. L’eco dei messaggi in bottiglia affidati alle acque dai marinai dei tempi antichi. È la gigantesca opera d’arte urbana di Marco Burresi, meglio noto come Zed1, ‘Stappati’, un invito a liberarsi da preconcetti e schemi in cui tutti viviamo immersi.

Con questo spirito nasce MuraLi, l’associazione che dal 2018 rigenera Livorno con murales e progetti di arte sociale. È l’arte pubblica accessibile a tutti che crea cortocircuiti virtuosi, riattiva quartieri interi ed innesca un nuovo senso di partecipazione. È l’identità labronica che si trasferisce sulle pareti per volere dei livornesi stessi. Una storia fatta di cura e appartenenza.

Ne abbiamo parlato con Ilaria Tamalio presidente di MuraLi e curatrice delle opere di street art realizzate a Livorno e di altri progetti sparsi per la Toscana.

Come nasce MuraLi, e perché proprio nel quartiere di Borgo dei Cappuccini?

“MuraLi nasce per accendere i riflettori su una parte della mia città che era rimasta un po’ al buio, se così si può dire. Quando nel 2018 sono tornata in Italia dopo aver vissuto in Olanda e Spagna occupandomi di arte contemporanea avevo il desiderio di creare qualcosa di bello per Livorno, di utile. Borgo Cappuccini è uno storico quartiere centrale e popolare di Livorno. Un quartiere di viuzze, vecchie botteghe e aneddoti che meritano di essere raccontati, mentre via via rischiano di sparire col tempo e la città cambia volto. Qui per fortuna le origini artigiane sono sopravvissute fino ad oggi, ma questa identità, direi l’impronta, viveva come in sordina. Così ho deciso di mettere in gioco la mia esperienza nel campo della street art”.

Sono molti i progetti di arte urbana che negli ultimi anni hanno rigenerato borghi e quartieri toscani, Livorno stessa, c’è un aspetto che caratterizza MuraLi?

“Sicuramente non è un progetto calato dall’alto, ma nato nel quartiere coinvolgendo chi lo abita. MuraLi vuole portare arte, vita e ispirazione alla città e la nostra prima opera ‘Stappati’ di Zed 1 l’abbiamo realizzata a luglio 2019 nella parete di Borgo dei Cappuccini 179 grazie a degli sponsor privati e a una lotteria di quartiere. Tutti acquistando un biglietto al prezzo di due euro hanno potuto fare la propria parte per colorare questo angolo di casa propria. I premi erano donati dai commercianti del quartiere. Tutti ci siamo sentiti coinvolti e più volte in vari incontri noi dell’associazione abbiamo raccontato la nostra idea, il significato dell’opera che volevamo realizzare. La risposta di Borgo dei Cappuccini è stata bellissima e ci ha spinto a proseguire nel creare nuove opere insieme ad altre associazioni, sponsor privati, amministrazione comunale e Regione Toscana”.

L’âme de Montparnasse di Arnaud Liard. Associazione MuraLi – © Associazione MuraLi

Con questo spirito nascono altre opere di street art a Livorno: nel 2019 l’artista parigino Arnaud Liard realizza in via Roma 90 – a pochi passi dalla casa natale di Amedeo Modigliani – il murales dedicato a Modì nel centenario dalla morte dell’artista. “L’âme de Montparnasse”, crea un ponte tra Livorno, il luogo dove Modigliani è nato e cresciuto, e il quartiere di Montparnasse a Parigi dove ha sviluppato il suo genio creativo, dando vita alle sue opere più famose, con lo stile unico e inconfondibile che l’hanno reso celebre.

Nel 2020 Moneyless, Teo Pirisi, realizza “Livorno.01” in Via dei Carrozzieri nel cuore del quartiere di Borgo dei Cappuccini. Una cartolina geometrica, dinamica e istintiva della città di Livorno.

Francesco Camillo Giorgino, in arte Millo, nel 2021 realizza nella parete di Via San Carlo 167 il murales “Time Is Running Backwards”, ispirato all’ex Cinema Odeon che si trovava nel quartiere di Borgo dei Cappuccini. Indimenticabile opera degli anni ’50 dell’architetto scenografo futurista Virgilio Marchi. Era il più grande cinema della città.

Nel 2021 Lucamaleonte realizza il murales a tema ambientale “Catalogo”, presso il Bosco dei Cappuccini di via Cecconi. Un atlante a colori degli uccelli che popolano Livorno e che continuano prosperare proprio grazie alla presenza di spazi verdi vitali, come la piccola oasi del Bosco dei Cappuccini.

Poi laboratori, progetti con le scuole e gli artisti locali.

Qual è la trasformazione più significativa, l’impatto più forte che avete generato a Livorno tramite MuraLi?

“Siamo fieri di ogni piccolo progetto e speriamo di aver stimolato una nuova sensibilità nell’osservatore, in chi vive questi luoghi giorno per giorno. La possibilità di fruire gratuitamente opere all’aria aperta senza dover entrare in un museo era il nostro obiettivo. Portare l’arte alle persone e viceversa.

Sicuramente è cambiata la percezione di Borgo dei Cappuccini. Come una nuova coscienza collettiva: oggi è vissuto come un quartiere dove si può fare arte

.

 

Si è creato un circolo creativo virtuoso, nuove sinergie artistiche, una nuova curiosità. Oggi cooperative locali fanno tour nel quartiere alla scoperta dei murales, dei sapori autentici e dell’artigianato di zona. Prima era impensabile”.

Catalogo di Lucamaleonte. Associazione MuraLi – © Associazione MuraLi

Anche la Parete Legale di via Goito va in questa direzione…

“Sì, è arte sociale. È la prima Parete Legale a Livorno e nasce come un luogo aperto a tutti per accogliere le iniziative di artisti, collettivi e associazioni che vogliono esprimersi tramite writing e street art. I muri legali sono spazi liberi, pensati per chiunque. È un luogo di incontro e scambio tra giovani che condividono la stessa passione e che così hanno un luogo tutto loro da vivere in cui è permesso disegnare”.

Quella che ci sta raccontando è un’arte dedicata a luoghi e le persone. L’arte come forma di cura e collante per la collettività: è corretto? “Forse è di più:

L’arte può essere una via di rinascita

Penso al progetto ‘Coloriamo Gorgona’. L’isola di Gorgona si è aperta all’arte e i detenuti hanno partecipato al progetto di riqualificazione dell’isola carceraria. Sono stati proprio loro a scegliere il tema della rinascita per il murales che hanno realizzato insieme all’artista Zed1. Insieme hanno raccontato l’identità così particolare dell’isola”.

Il Murale di Gorgona

Con l’immagine di questo uomo farfalla che faticosamente, tra le spine di una rosa rossa esce dal proprio bozzolo e si prepara ad una nuova vita arriviamo all’ultima domanda della nostra intervista: quali sono i nuovi progetti all’orizzonte dell’associazione MuraLi?

“A novembre 2024 dovrebbe arrivare una nuova opera d’arte urbana. Per scaramanzia non svelo nulla, perché è un progetto a cui teniamo molto e curiamo da tempo. Vi dico solo che la parola chiave è ‘inclusione’. Colgo l’occasione per invitare tutti a conoscere MuraLi. Siamo sette soci attivi, ‘giovani adulti’, se così si può dire, io ho 37 anni, ma c’è chi ne ha meno. Tutto il nostro impegno è volontario, e lo svolgiamo nel tempo che ci resta dopo il lavoro. Ognuno di noi porta la propria esperienza e la mette al servizio dell’arte e della comunità per creare arte che genera emozioni”.

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