Torna a casa la Testa di Medusa, capolavoro scolpito dal Giambologna per la fonte della Fata Morgana a Grassina, nel comune di Bagno a Ripoli, che grazie a una sentenza della Cassazione adesso sarà rimessa nella sua collocazione originaria.
Finisce così la lunga odisseda dell’ooera d’arte, che era stata asportata dal Ninfeo cinquecentesco probabilmente nel secolo scorso: lo scorso ottobre i carabinieri l’avevano sequestrata pochi giorni prima che fosse messa all’asta. La scultura infatti era finita in casa di una nobildonna fiorentina che l’aveva ricevuta in eredità e che dopo il sequestro aveva fatto ricorso. Ma i giudici della Corte di Cassazione hanno deciso che il sequestro è stato adsolutamente legittimo perché l’opera era stata asportata senza autorizzazioni.
“In conseguenza di ciò – sottolinea la Cassazione nella sentenza – la relativa confisca deve essere obbligatoriamente disposta anche se il privato non è responsabile dell’illecito”.
Il Ninfeo della Fata Morgana, gioiello del 1500
Il complesso architettonico del Ninfeo della Fata Morgana è un piccolo gioiello di architettura da giardino e unico nel suo genere. La fonte fu fatta costruire da Bernardo Vecchietti intorno alla metà del 1500 all’interno del parco della sua villa Il Riposo, residenza estiva della famiglia, ed è appunto attribuita a Giambologna.
Il complesso nel 1996 era stato ceduto al Comune di Bagno a Ripoli e nel 1997 la scultura era stata indicata come scomparsa. Lo scorso dicembre il Comune, insieme alla Soprintendenza, ha lanciato la progettazione per il restauro del ninfeo, che comprenderà anche il recupero del sistema idrico originario.
Ieri il primo cittadino di Bagno a Ripoli ha espresso sui social la soddisfazione per la decisione della Cassazione, che arricchirà la fonte. “Una bellissima notizia – ha commentato il sindaco Francesco Pignotti – adesso la Medusa potrà essere restituita alla collettività. Ci attiveremo subito, come proprietari della Fonte, per riportarla al ninfeo, tutelarla e valorizzarla al meglio, in modo che tutti possano ammirarla nel luogo, magico e bellissimo, da cui proviene”.