Un nuovo punto timbratura per le credenziali dei pellegrini e un logo appositamente creato. L’Università degli Studi di Siena lancia il progetto “L’ateneo al centro della Via Francigena”, con l’obiettivo di promuovere eventi guidati alla scoperta dei luoghi dell’istituto che incrociano la Francigena a Siena.
L’iniziativa, infatti, punta a far diventare il rettorato dell’Università una sosta riconosciuta per la timbratura della credenziale del pellegrino con il logo e timbro appositamente creati. Allo stesso tempo, i viandanti potranno scoprire i tesori legati all’ateneo senese, primo fra tutti il palazzo del Rettorato.
Sarà quindi possibile riposare dentro il cortile e seguire un video che illustra la storia e cultura dell’Ateneo e dei suoi luoghi.
Come nasce l’idea
L’idea nasce da Laura Carletti, Barbara Terrosi e Francesco Chiassai, del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente, insieme a Paolo Fiorenzani, Elena Giannozzi ed Elisabetta Rubbioli del Dipartimento di Biologia e Chimica Farmaceutica.
“Il progetto riguarda la valorizzazione delle conoscenze, uno dei punti di forza del nostro Ateneo, e vuole rappresentare anche il cammino intrapreso dalla nostra comunità accademica. Le tante manifestazioni culturali organizzate offriranno a tutti i partecipanti un’opportunità di arricchimento culturale, andando a visitare luoghi di straordinaria bellezza e valore” raccontano Carletti, Fiorenzani e Giannozzi.
Camminata notturna per pellegrini e studenti
Il progetto è rivolto non solo ai viandanti, ma anche alle e ai dipendenti, alle studentesse e agli studenti che potranno approfittare dell’iniziativa per conoscere la città di Siena e il suo territorio. Inoltre, il 26 settembre è in programma una camminata notturna lungo il percorso cittadino della Francigena – da Porta Romana a Porta Camollia – accompagnata dalla descrizione storica di questo tratto del percorso e realizzata nell’ambito del progetto Bright 2024.
“Siamo felici e onorati che il progetto sia stato accolto e speriamo che sia un’occasione per promuovere la nostra Università e la nostra città, trasmettendo l’orgoglio di appartenere a questa comunità accademica”, concludono Chiassai, Rubbioli e Terrosi.