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Seggiano festeggia il picio con una vera sagra di qualità

Dal 14 al 18 agosto sull’Amiata torna l’appuntamento dedicato ai prodotti bio e alle eccellenze della tavola toscana. La vicepresidente Saccardi: “Un tassello della nostra tradizione”

Sagra del Picio di Seggiano - © Consorzio Vitellone Bianco

Il Marrone del Mugello Igp, il Miele della Lunigiana Dop, l’Olio Seggiano Dop, il Pane Toscano Dop, e il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale Igp. Sono questi i prodotti che renderanno unico il menu della sagra del picio di Seggiano, in programma dal 14 al 18 agosto nel borgo sulle pendici dell’Amiata.

Il famoso appuntamento vuole celebrare il picio, conosciuto fin dal tempo degli Etruschi, circondato da tutti prodotti bio e da eccellenze della tavola toscana per una vera sagra di qualità.

Una tradizione toscana

Le sagre – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi durante la conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze – rappresentano da sempre una delle migliori occasioni per degustare alcuni dei più famosi, e non solo, piatti della tradizione culinaria locale e soprattutto esaltare i prodotti di qualità. Un compito che in questo caso assolve la Sagra del Picio di Seggiano, cui do il benvenuto e il plauso per essere una sagra, potremmo dire, col bollino: una sagra di qualità. Il picio fa parte della nostra storia più autentica: le massaie di campagna di un tempo mischiavano farina di grano tenero, acqua ed olio extra vergine di oliva, e tirando la pasta in fili lunghissimi e dallo spessore consistente, creavano un piatto sostanzioso, gustoso che serviva a dare il senso di sazietà . Il picio, fatto a mano con acqua e farina, celebrando le solide basi tradizionali della nostra cucina, è un tassello della nostra tradizione e in quanto tale, ‘patrimonio gastronomico’ della Toscana”.

Una sagra di qualità

Per costituzione – ha spiegato Luciano Gigliotti, presidente dell’associazione Quore Toscana Dop e Igple sagre, ruotando intorno ad un ingrediente del territorio o ad una ricetta distintiva, sono luoghi dove viene tenuta viva la migliore tradizione gastronomica toscana. La sagra del picio, che si svolge nel bellissimo borgo di Seggiano sul monte Amiata, ha inserito negli ingredienti del menù cinque prodotti a denominazioni DOP e IGP, secondo quanto definito dalla nostra associazione, per essere accreditata al marchio Sagra di Qualità”.

Cosa fa l’associazione Quore

L’associazione Quore, che sta per Qualità e origine rete Dop e Igp Toscana, promuove e supporta l’organizzazione di sagre che, impiegando ingredienti toscani certificati a indicazione geografica, diventano sagre di Qualità Dop e Igp.

Il suo intento è quello di aggregare e promuovere le produzioni Dop e Igp toscane presso i consumatori. Le sagre di qualità Dop e Igp promuovono infatti la cultura gastronomica di tutta la regione.

Ad oggi Quore, oltre alla sagra di Seggiano, ha promosso in provincia di Pisa la sagra della ciliegia di Lari Igp, che si tiene a inizio giugno raggiungendo un record di presenze, oltre 25.000 persone.

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