Una struttura pensata per accogliere i piccoli pazienti dell’Ospedale del Cuore di Massa con le loro famiglie, nelle delicate fasi che precedono e seguono un intervento chirurgico. È la Casa del Cuore di Aisha, chiamata come la piccola scimmietta blu nata dalla fantasia della scrittrice Sandra von Borries che è diventata la mascotte dell’Ospedale del Cuore, il cui cantiere è stato inaugurato ieri.
Il direttore generale di Fondazione Monasterio, Marco Torre, ha formalmente dato l’avvio ai lavori posando un basamento in legno con una piccola statua di Aisha e del suo cuore Bumbùm, alla presenza anche del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
Una struttura ecosostenibile immersa nel verde
La struttura – che ospiterà anche le mamme inserite nel percorso nascita – si unisce alle due case di accoglienza già esistente: immersa nell’uliveto a monte dell’Ospedale del Cuore e con la vista sul mare, potrà ospitare fino a 25 persone ed è stata progettata dallo studio di Emanuele Donadel, ex socio di Renzo Piano, nel segno dell’ecosostenibilità.
La nuova casa di accoglienza infatti è un modello di bioarchitettura: costruita con materiali naturali, sarà orientata al risparmio energetico, dotata di pannelli fotovoltaici e solari-termici e di sistemi di raccolta dell’acqua meteorica.
A realizzare la Casa di Aisha hanno contribuito tanti amici della Fondazione Monasterio: Intesa Sanpaolo attraverso il Programma Formula in collaborazione con CESVI, Fondazione Rosa Prístina, Conad, Fondazione Luigi Donato per Monasterio e Associazione Un Cuore Un Mondo. I lavori ammontano complessivamente a 1,5 milioni di euro e la chiusura del cantiere è prevista entro il 2025.
“Questa inaugurazione conferma i valori di solidarietà e accoglienza che contraddistinguono Monasterio – ha detto il presidente Giani – la casa è il simbolo di un percorso di cura e presa in carico dei piccoli pazienti e delle loro famiglie per trasformare la sofferenza in vicinanza, protezione e solidarietà.”
La Casa di Aisha: accoglienza e condivisione
Il nuovo edificio è pensato come una vera e propria casa, immersa nel verde, luminosa, con ampi spazi comuni.
Grande oltre 450 metri quadrati, la Casa di Aisha sarà suddivisa in dieci piccole unità abitative, con grandi superfici vetrate e sarà accessibile a persone con disabilità. Raggiungibile da una piccola strada carrabile in terra battuta, si articolerà su due piani. Oltre alle camere, ospiterà una grande zona comune panoramica, destinata al gioco, al relax e al pranzo, una cucina comune, una saletta riunioni per incontri con i medici e una lavanderia.
Al centro del piano terra un grande porticato coperto, affacciato sugli ulivi, consentirà ai bambini di uscire all’aperto e giocare all’esterno anche nei giorni di pioggia.
“La Casa è stata progettata e sarà realizzata senza utilizzare fondi pubblici, con il prezioso contributo di tanti “amici” che hanno confermato di sentirsi parte della grande famiglia Monasterio e che hanno voluto, ciascuno con le proprie specificità, posare una tessera di questo magnifico puzzle – ha aggiunto il direttore di Monasterio Stefano Torre – un puzzle che si completerà in un anno per rispondere alle sempre maggiori richieste di accoglienza dei nostri piccoli pazienti, delle loro mamme e papà.”