Le leggende dello sport di ieri e di oggi sono state le protagoniste del 28esimo Premio Internazionale Fair Play Menarini, la cui cerimonia si è svolta nel teatro romano di Fiesole. Tanti gli spettatori sulle gradinate ad ascoltare le storie di sport e di vita dei premiati. A cominciare dal bomber ex-Inter, Samuel Eto’o, il capitano della Nazionale campione del mondo 2006 Fabio Cannavaro e altri due pilastri degli Azzurri: Ciro Ferrara, colonna della difesa bianconera, e Giuseppe Dossena, “eroe di Spagna” al Mondiale dell‘82. Sempre per il calcio, un maestro come Cesare Prandelli.
Fra le atlete eccezionali che hanno calcato il tappeto rosso del Fair Play Menarini, la regina del pattinaggio di velocità Francesca Lollobrigida e la velocista Ambra Sabatini, che sarà la portabandiera italiana alle prossime Paralimpiadi di Parigi. Il basket ha potuto contare su un interprete straordinario come Marco Belinelli, fenomeno dell’NBA e capitano della Virtus Bologna, mentre la pallavolo ha trovato il suo rappresentante in Gian Paolo Montali, già commissario tecnico dell’Italvolley maschile due volte campione d’Europa. E poi Roberto Rigali, argento ai Mondiali di Budapest 2023 nella staffetta 4×100 con Marcell Jacobs, la leggenda dei rally e della Formula 1 Cesare Fiorio e il più volte primatista mondiale dei pesi massimi e argento olimpico a Pechino e Londra Clemente Russo. Infine, il giornalismo sportivo vede vincitore Federico Buffa, voce e volto delle imprese dei grandi sportivi.
“È stata un’edizione indimenticabile, con tantissimi premiati leggendari – commentano Antonello Biscini, Valeria Speroni Cardi ed Ennio Troiano, membri del Board della Fondazione Fair Play Menarini – Ciò che ci rende più orgogliosi è la straordinaria partecipazione del pubblico e l’entusiasmo dei più giovani, che ci dimostra come i valori del fair play siano parte integrante della nostra società. Portiamo con noi le emozioni di questa serata e non vediamo l’ora di svelarvi le prossime sorprese del Premio”.
Questo appuntamento è stato anche l’occasione per parlare dei tanti appuntamenti sportivi di questa estate, tra tutte le prossime Olimpiadi e Paralimpiadi che a breve inizieranno a Parigi.
Per la pallavolo italiana all’Olimpiade di Parigi “non diciamo niente, incrociamo solo le dita, perché la cosa che ci manca, a tutti, è una medaglia d’oro: che venga poi dal maschile, dal femminile, magari da tutti e due… l’importante è che arrivi la medaglia d’oro” ha detto Gian Paolo Montali, ex ct della Nazionale italiana di pallavolo maschile. Per Federica Pellegrini “Un po’ tutte le nazionali italiane che si apprestano nei diversi sport a partecipare alle Olimpiadi di Parigi hanno l’energia giusta”, e per il nuoto “lo vedo molto bene, però non mi sbilancio: sono una buona scaramantica come lo ero da atleta”.
Tra i premiati anche Ambra Sabatini che ha raccontato le sue emozioni nell’essere la prossima portabandiera alla cerimonia di apertura delle Paralimpiadi di Parigi: “sarà sicuramente un’emozione incredibile, per me essere portabandiera a questa Paralimpiade è un onore immenso, è una cosa che non mi aspettavo e per me è una gioia immensa. Essere lì – ha proseguito – vuol dire rappresentare l’Italia, gli italiani, tutte le speranze degli atleti che partecipano e di tutti i tifosi che ci seguono; quindi, è una grande responsabilità e cercherò di ricoprirla al massimo delle mie possibilità sia fuori che dentro il campo. Speriamo di replicare il podio tutto tricolore, è un’immagine che è rimasta un po’ nel cuore di tutti”.
La nazionale italiana di calcio resta invece la nota dolente dell’Italia dello sport, soprattutto dopo la brutta partita con la Svizzera e l’uscita di scena dai campionati europei in corso in Germania. Per Fabio Cannavaro “siamo tutti delusi, non è stata una Nazionale che ci fatto tifare ed appassionare a questo Europeo, dispiace perché ormai sono anni che succede questo e bisogna cambiare qualcosa, io lo dico da un bel po’ e fin quando qualcosa non cambia ci ricordiamo di essere italiani soltanto quando non andiamo al Mondiale o quando usciamo dagli Europei così’. Secondo l’ex capitano azzurro “quello che c’è attualmente non sta aiutando i nostri giovani a crescere, a venire fuori, ad essere di livello internazionale, quindi va modificato”.