Tra i detriti di una mareggiata a Marina di Carrara, che riporta sulla spiaggia sempre troppa plastica, una bottiglietta di vetro con dentro un foglio diventa un tesoro. Delicato e tenero il messaggio che si legge. La grafia ancora incerta conferma poi l’età presunta delle autrici, nove e dieci anni, che consegnano al mare un desiderio, semplice e universale: “Vogliamo sapere come sarà il futuro”. Per loro, Iolanda e Sofia, il mare è come una macchina del tempo e insieme un oracolo.
A raccontare questa storia così inusuale nell’epoca social del tutto e subito è “Archeoplastica”, il progetto che racconta con immagini e storie l’inquinamento dei mari dalle plastiche creando un vero e proprio museo virtuale di oggetti che si trovano sulle spiagge, anche dopo diversi decenni.
Il ritrovamento risale e novembre scorso. “Dopo una violenta mareggiata – si legge sui profilo social di Archeoplastica – è stata trovata in spiaggia a Marina di Carrara una bottiglia con una lettera/messaggio, datata 2017, scritta da parte di due bambine desiderose di conoscere il futuro. Insieme al messaggio anche un disegno sbiadito dove si intuisce che hanno affidato la bottiglia al corso d’acqua che probabilmente passa dal loro piccolo paese ligure. Dopo essere arrivata al mare la mareggiata l’ha portata in spiaggia”.
Il testo del messaggio: “Volevamo solo sognare il futuro”
“Salve a colui che legge questa lettera. Per incominciare io mi chiamo Iolanda e qui ad assistermi c’è Sofia, siamo due bambine, una di dieci anni (Iolanda) e una di nove anni (Sofia). Siamo nel 2017, volevo comunicarvi che io Iolanda (che scrivo) avevo già mandato un’altra lettera ma avevo fatto troppi errori, così pensando a un testo più ragionevole ho deciso di rifarla. Volevamo scrivere questa lettera per sapere come sarebbe stato il futuro”.
La lettera continua nella seconda pagina: “Se non ci trovate chiedete in giro di noi… forse forse vi sapranno dire qualche cosa. Volevamo solo sognare il futuro. Volevamo solo ringraziare per avere trovato “la bottiglietta” e per questo ti abbiamo fatto un disegno”.
