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Il Museo di Palazzo Pretorio apre la sezione “Prato prima di Prato” alla scoperta delle antichissime origini della città

Prosegue il progetto di ampliamento del percorso museale con un nuovo spazio dedicato al racconto delle origini di Prato attraverso reperti archeologici e contenuti multimediali

Prato prima di Prato

Il territorio dell’attuale città di Prato è stato abitato dagli esseri umani fin dal Paleolitico. L’uomo di Neanderthal era presente già 50mila anni fa, come testimonia il ritrovamento di strumenti realizzati in diaspro, roccia che si trova sul Monteferrato (l’attuale Calvana).

Successivamente nel Neolitico (7000 anni fa) arrivarono i primi abitati stabili che si dedicarono all’agricoltura, mentre nell’età del Bronzo qui sorse uno dei più estesi villaggi della Toscana settentrionale. Nel VI secolo a.C. fu fondato qui il centro etrusco di Gonfienti.

Per raccontare queste e altre storie il Museo di Palazzo Pretorio dedica un’intera sala proprio alla riscoperta di “Prato prima di Prato” , esponendo alcuni significativi reperti archeologici.

Nel nuovo allestimento è stato inserito anche un documentario sullo sviluppo storico del territorio pratese, dal Paleolitico fino alla fondazione del primo nucleo dell’attuale città di Prato, narrato anche nella Lingua Italiana dei Segni (LIS) e in International Sign Language (IS), ed è sottotitolato.

Il video è frutto della collaborazione del Comune di Prato con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e per le Province di Pistoia e Prato ed è stato curato dai funzionari Massimo Tarantini, responsabile della tutela archeologica per la provincia di Prato e da Arianna Vernillo, responsabile per il sito archeologico di Gonfienti.

“In un Museo che racconta molto della Città attraverso importanti testimonianze artistiche, come lo è il Pretorio, poniamo ora all’attenzione la fase più antica della sua storia. Ci auguriamo così di poter offrire ai visitatori una conoscenza approfondita di Prato che sicuramente sarà di aiuto a comprendere la genesi delle tante Opere che qui accogliamo”, afferma Rita Iacopino, direttrice del Museo di Palazzo Pretorio.

Prato prima di Prato

I reperti archeologici esposti al Museo Pretorio

Il territorio di Prato era un ambiente diviso tra pianura e rilievi montuosi ricco di acqua, questo lo rendeva perfetto per caccia e pesca ma anche per l’agricoltura; inoltre si trovava in una posizione di crocevia tra direttrici viarie, che lo rendevano un punto di passaggio importante.

Tutto ciò portò a un rapido popolamento della zona come testimoniano numerosi reperti legati alle attività quotidiane. In mostra a palazzo pretorio ci saranno strumenti di uso comune come una grande macina con il suo macinello risalente al Neolitico. Ceramiche decorate con stili dell’Italia meridionale o settentrionale documentano anche i fiorenti commerci con altre parti d’Italia.

Nell’età del Bronzo in località Gonfienti c’è un’importante crescita demografica, si sono trovati, infatti, reperti legati al consumo e alla conservazione dei cibi come tazze, scodelle spesso decorate con prese o anse particolari, attingitoi, olle e grandi contenitori.

Ma ci sono anche oggetti per l’attività di filatura e tessitura, numerosi punteruoli e punte di freccia, macine e macinelli per la produzione di farine, asce e accette, vasellame in ceramica da mensa, da dispensa e da cucina e utensili in ferro (una chiave e un candelabro).

La presenza romana nel territorio pratese è legata alla viabilità e allo sfruttamento agricolo del suolo. Dal complesso edilizio in località Gonfienti provengono frammenti di vasellame in ceramica sigillata africana e italica, lucerne, aghi crinali in osso e un gruzzolo di monete riconducibili a tutta l’età romana, dalla tarda età repubblicana a quella tardo imperiale.

Dal documentario ”Prato prima di Prato”

 

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