Lo Studiolo dell’esilio, progetto dell’artista Stephan Zimmerli, aperto fino al 20 luglio al Mad Murate Art Distric, è dedicato alla memoria collettiva dei cittadini arrivati a Firenze a causa di migrazioni, esili, trasferimenti volontari o ineludibili.
L’installazione raccoglie – sotto forma di disegni – i ricordi che dodici cittadini del mondo hanno voluto condividere con l’artista.
Questi racconti, materializzati nei disegni dell’artista, restituiscono una collezioni di memorie, materiche e organiche, che vengono riunite all’interno di un’architettura effimera costruita nella sala Laura Orvieto.
Una scenografia in legno – analoga a quella di uno studiolo rinascimentale – in cui ornamenti e decorazioni corrispondono alla manifestazione di un mondo invisibile, uno spazio mentale costituito da parole e ricordi, tradotti in immagini e rivitalizzati dal segno grafico dell’artista.
“I luoghi hanno una doppia esistenza – spiega Stephan Zimmerli – La prima, fisica, si svolge in maniera fissa attorno alla vita di chi li abita e vive; la seconda, mentale, si sviluppa nella memoria degli esseri che la conservano in sé, ovunque vadano. Queste due esistenze divergono, spesso in modo lento, invisibile, a volte in maniera più brutale, quando i luoghi spariscono fisicamente”.
Stephan Zimmerli è il vincitore del bando MAD per le nuove residenze artistiche 2024, dedicato a giovani artisti visivi, performer, musicisti e danzatori con progetti artistici inediti site-specific, privilegiando legami tra territorio e una competenza artistica internazionale.
La residenza è stata avviata in dicembre, nell’ambito del Progetto Mapping the Community sostenuto dalla Regione Toscana (Bando ToscanaIncontemporanea Giovani sì 2023) con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio Firenze e in collaborazione con Istituto Francese Firenze.
Stephan Zimmerli è architetto, musicista, scenografo e artista visivo. Il suo lavoro si concentra sui temi della temporalità, della memoria e della reminiscenza. Il disegno quotidiano, a matita, a carboncino o a inchiostro, è al centro di questa pratica.