Martedì 14 maggio 2024 debutta nella Sala Mehta al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, la prima rappresentazione dell’opera lirica “Jeanne Dark” di Fabio Vacchi, ispirata alla leggendaria figura di Giovanna d’Arco. Sul podio, alla guida del ContempoArtEnsemble, il maestro Alessandro Cadario, la regia è invece affidata a Valentino Villa.
L’opera che rappresenta la quarta commissione di Vacchi per il Maggio Musicale, ha un libretto scritto da Stefano Jacini sulla base del poema di Voltaire. Lo stesso Voltaire sarà un personaggio, la voce narrante delle vicende sul palco.
Jeanne Dark è un’opera buffa e irriverente, nata come satira feroce della società contemporanea a Voltaire, ma ancora oggi attualissima.
Fabio Vacchi ha inserito dei cori quasi da stadio che contrappongono le varie fazioni degli inglesi e dei francesi, e che rendono l’opera fresca, interessante e soprattutto innovativa.
Il cast è formato da Alexia Voulgaridou nei panni di Jeanne, Elia Schilton nella parte di Voltaire; Olha Smokolina come Agnese, Lorenzo Martelli interpreta lo Stalliere. Michele Galbiati veste i panni di un Asino; Alfonso Zambuto interpreta il triplo ruolo del Delfino, del Re e del Diavolo; Anicio Zorzi Giustiniani è San Giorgio mentre Gianluca Margheri è San Dionigi. La parte di Frate Bordone è sostenuta da Davide Piva.
Sono in programma altre due le recite: giovedì 16 maggio alle ore 20 e sabato 18 maggio alle ore 18.
Ha raccontato l’autore Fabio Vacchi: “ Jeanne Dark è un’opera comica e ho scelto come fonte il poema di Voltaire perché quest’ultimo rappresenta per me la nascita della modernità: un momento storico in cui si sono portate alla luce problematiche che spesso risultano attuali anche al giorno d’oggi. Il poema eroico visto in chiave comica era un modo per fare satira sul presente attraverso i racconti dell’antichità e penso che la visione di Voltaire sia assolutamente attuale. La satira comica era spesso ricca di satira feroce e in alcuni casi anche parecchio scurrile in alcuni casi. All’interno dell’opera ci sono due personaggi – San Dionigi e San Giorgio – che nella satira rappresentano quelle che sono le lotte da stadio di oggi e gli attuali dibattiti politici, pieni in sostanza di banalità, strumentalizzazioni e risse.”
Il poema eroico visto in chiave comica era un modo per fare satira sul presente attraverso i racconti dell’antichità e penso che la visione di Voltaire sia assolutamente attuale
Firma la regia di questa prima assoluta Valentino Villa, che torna a curare uno spettacolo al Maggio dopo il successo degli Intermedi della Pellegrina andati in scena al Giardino di Boboli nell’estate del 2019: “Affrontare un titolo assolutamente nuovo e mai andato in scena, per quanto possa sembrare una cosa semplice da dire, è una vera e propria occasione in cui, ‘costruendo’ lo spettacolo, si possono prendere dei rischi, aspettando il momento in cui tutto sarà nella sua forma definitiva. Credo di essermi approcciato a quest’opera inquadrandola non esclusivamente da una prospettiva comica: ho cercato – non essendo un musicista – di essere costantemente sollecitato sia dal libretto di Stefano Jacini che dalla musica del maestro Vacchi, sentendo e percependo questo lavoro come davvero simile al concetto di poema eroicomico. Non sarebbe del tutto aderente al materiale musicale e letterario che dobbiamo raccontare, quindi, inquadrare come solamente comica questa produzione, per cui la mia scelta è stata quella di creare uno spazio che potesse tenere insieme una molteplicità di sollecitazioni visive e che permettesse lo slittamento costante fra il serio, il buffo, la satira e il farsesco. Grazie anche al ruolo dei costumi e a come questi sono stati pensati – in alcuni casi sono grotteschi, in altri quasi seriosi – visivamente si compone un’immagine scenica che è più simile a un pastiche rispetto ad un quadro autodefinito.”
Jeanne Dark: la trama
Jeanne fa la cameriera in un’osteria ed è insidiata da frate Bordone e dallo Stalliere, finché non si presenta San Dionigi annunciandole che è destinata a salvare la Francia dagli Inglesi invasori e dai loro alleati Borgognoni. Per questo compito non potrà avere a disposizione un cavallo bianco alato, ma dovrà accontentarsi di un asino, pur se con le ali.
Il santo si presenta al Delfino di Francia e ottiene l’investitura della Pulzella, della quale garantisce la verginità, assoluta rarità all’epoca. All’assedio di Orleans assistono fra le nuvole San Dionigi e San Giorgio, ciascuno fa il tifo per la propria squadra.
Jeanne e Gilles de Rais combattono fianco a fianco, fino a tarda sera. Col buio Jeanne e Gilles raggiungono il castello dell’Ermafrodito, che è femmina solo di notte e all’alba attenta alla virtù di Jeanne ricevendone in cambio una gragnuola di pugni. Per questa intemperanza Jeanne e Gilles rischiano la forca, ma riescono a fuggire sull’asino alato. Agnese e lo Stalliere potrebbero amoreggiare in una locanda, se lei non gli chiedesse di farle una commissione.
Ne approfitta frate Bordone, si porta a letto Agnese, ma viene poi ucciso a bastonate dallo Stalliere con l’aiuto dello stesso Voltaire. Frate Bordone finisce all’inferno. Bollito in un pentolone e preso a colpi di forcone dal Diavolo, ha modo di riconoscere fra i dannati molti politici e alti prelati.
Dopo l’incoronazione a Reims del Delfino di Francia, comincia una festa da ballo durante la quale il re confessa a Gilles di essere al verde. Jeanne viene catturata dai Borgognoni e messa all’asta, alla quale partecipano solo gli inglesi, il re di Francia l’abbandona al suo destino.
Al processo, Voltaire veste i panni del giudice Cauchon e interroga Jeanne cercando d’incastrarla. Ripresa la propria identità, spiega come in realtà Jeanne sia stata condannata perché si ostinava a vestirsi da uomo.
In carcere Jeanne è raggiunta dall’asino alato che le confessa di essere sempre stato innamorato di lei e le propone di fuggire con lui nel mondo della luna. A loro si unisce Gilles de Rais.