Assegnato al direttore principale del Maggio musicale fiorentino Daniele Gatti il Premio della critica musicale “Franco Abbiati”per la migliore direzione. La commissione della 43a edizione del premio si è riunita presso la sede dell’Associazione Musicale Lucchese.
“Il Premio Abbiati – ha dichiarato il presidente Andrea Estero – da più di quarant’anni ha la funzione di raccontare la vita musicale italiana portando all’attenzione istituzioni e realtà di grande valore, talvolta trascurate dalla stampa nazionale. È il caso di molti premiati in questa edizione. Le assegnazioni di quest’anno riconoscono anche la ripresa e il vigore di istituzioni che nel passato più o meno recente hanno vissuto momenti difficili – come il Teatro Regio di Torino o il Maggio Musicale Fiorentino puntando sul ruolo trainante del suo direttore principale, Daniele Gatti – e che oggi invece possono guardare al futuro con un rinnovato ottimismo”.
Il sovrintendente del Maggio Carlo Fuortes, commenta il premio al maestro Gatti: “Sono molto felice, anche a nome di tutto il teatro, che l’Associazione Critici Musicali abbia assegnato l’ambìto premio Abbiati per la migliore Direzione al maestro Daniele Gatti, direttore principale del Maggio, e mi congratulo con lui per questo riconoscimento così prestigioso. Al di là dell’altissimo valore artistico di Gatti, ringrazio l’Associazione per la motivazione che ha indotto i critici al conferimento: il ruolo trainante che il maestro ha avuto e ha al Maggio e il riconoscimento del ritrovato vigore del Maggio Fiorentino che può guardare con ottimismo verso il futuro. Il maestro è stato, nel periodo della crisi e del commissariamento, un punto di riferimento imprescindibile e insostituibile per il nostro teatro e non ha fatto mai mancare il suo sostegno, le sue idee e le sue proposte di programmazione che hanno consentito, nonostante le difficoltà, che il Teatro continuasse a garantire al pubblico l’alto profilo di qualità che caratterizza la sua lunga storia. Questo segno di fiducia, inoltre, mi inorgoglisce e conforta una volta in più la convinzione delle grandi potenzialità del nostro Maggio. È un segno molto importante e gratificante anche perché viene da coloro che seguono per lavoro, attentamente e con competenza, la programmazione e l’evoluzione delle istituzioni musicali italiane”.