La Centrale Operativa Territoriale (COT) della Zona Amiata Senese, Val d’Orcia e Val di Chiana Senese è la nuova struttura organizzativa per coordinare i servizi del territorio. Inaugurata all’ospedale di Nottola punta ad assicurare una stretta sinergia fra rete di emergenza-urgenza, l’ospedale e i servizi territoriali e domiciliari. La presa in carico della persona viene così gestita tra i servizi e i professionisti sanitari coinvolti nei diversi percorsi assistenziali.
La COT di Nottola si compone di una centrale operativa con cinque postazioni di lavoro. La cifra dell’investimento da fondi PNRR è di oltre 80 mila euro. È prevista anche una sub articolazione nella Casa della Salute di Abbadia San Salvatore.
Bezzini: una guida preziosa per i pazienti
“La Centrale Operativa Territoriale svolge una funzione strategica nell’organizzazione dei servizi, ma anche nella guidare i pazienti che escono dagli ospedali e continuano ad avere bisogno di assistenza. Spetterà alla COT infatti indirizzarli verso il percorso più appropriato, facendo da raccordo tra i professionisti e i servizi ospedale-territorio. Quella di Nottola, – ha commentato l’assessore regionale al Diritto alla salute Simone Bezzini –, andrà ad aggiungere un tassello fondamentale alla gestione dei servizi sanitari e socio-sanitari in Valdichiana. L’implementazione delle COT nei territori, infatti, risponde all’esigenza di un modello di sanità che stiamo sviluppando in tutta la Regione, una sanità sempre più diffusa e vicina alle persone, grazie anche al supporto della tecnologia, e che in Valdichiana prende forma”.
D’Urso: una nuova organizzazione in rete
“Grazie anche a questa COT, infatti, il paziente potrà essere seguito attraverso passaggi precisi, a partire dall’intervento del medico di medicina generale, fino alle dimissioni e al post ricovero, – afferma il direttore generale Asl Tse Antonio D’Urso -. La riforma dei servizi sul territorio prevista dal PNRR, infatti, prevede che la creazione di COT, Case della Comunità e la rimodulazione degli Ospedali di Comunità, porti a una nuova organizzazione in rete, dove i servizi e i professionisti del sistema sono connessi, integrati e a disposizione della popolazione in strutture di prossimità”.