La scultrice britannica Sophie Dickens, trisnipote del celebre scrittore Charles Dickens, è la protagonista della mostra alla Crumb Gallery di Firenze, dal 4 aprile 2024 al 25 maggio.
L’artista esporrà un lavoro inedito che si intitola “APOCALISSE”, un lavoro che coinvolge tutto lo spazio della galleria e che vuole riflettere sulla situazione socio-politica che stiamo vivendo, guerre e conflitti che esistono in questo preciso momento storico.
L’artista spiega così la scelta di questo tema: “volevo che la mia Apocalisse riflettesse la paura e l’impotenza che provo nei confronti dell’Ucraina, di Gaza, delle democrazie in via di estinzione e dello spettro del totalitarismo. I cavalieri dell’Apocalisse sotto questo aspetto non rappresentano più bestie vendicative. Rappresentano la corsa verso la nostra perdita di libertà, e sono responsabili del caos che accompagnerà quella perdita”.
Per l’iconografia dell’Apocalisse ci si riferisce solitamente all’Apocalisse di San Giovanni apostolo o Libro della Rivelazione, nel Nuovo Testamento, scritto durante il suo esilio sull’isola di Patmos, un’opera generalmente interpretato come la profezia della “fine del mondo” o meglio come “rivelazione degli eventi della fine dei tempi”.
Questa narrazione visionaria ha da sempre suscitato un grande fascino, ispirando artisti e letterati. Artisti come Cimabue, Giotto, Signorelli, i fratelli Van Eyck, Dürer, Rubens, El Greco, tra gli altri, si sono cimentati con questi temi.
Sophie Dickens, in particolare, ha studiato e approfondito la serie delle quindici xilografie di Albrecht Dürer (1496-1498) e in questa mostra si concentra sui quattro sigilli che dischiusi danno vita ai quattro cavalieri dell’Apocalisse che simboleggiano: guerra, morte, carestia e pestilenza.
Al centro dello spazio, l’artista ha collocato un grande cavaliere con il suo cavallo rosso fuoco, che brandisce la spada. E’ Guerra una scultura di due metri, realizzata con tavole di recupero di larice, castagno e pino, unite a colla resinosa, inchiostro e pigmento rosso terra di Siena.
I soggetti delle sculture di Sophie riflettono un primitivismo moderno, sono immagini fantastiche che fanno riferimento alla natura, alla mitologia, all’iconografia classica, a cui è arrivata attraverso l’osservazione di artisti come Michelangelo o Tiziano.
Accanto al Cavaliere Rosso, in esposizione, ci sono altre piccole sculture, che raffigurano tutti e quattro i cavalieri, insieme e disegni a china su carta e studi preparatori. Sono opere in cui si percepisce l’eco dei cavalli delle grandi battaglie, come quella di San Romano dipinta da Paolo Uccello.
In greco Apocalisse vuol dire “rivelazione” e come sostiene lo studioso Paul Beauchamp il messaggio più profondo di questi testi è legato al cambiamento, ci sono tempi che richiedono un cambiamento di rotta, la fine di una storia e l’inizio di un’altra, “la letteratura apocalittica nasce per aiutare a sopportare l’insopportabile”. Nasce per dare speranza, per raccontare che il male sarà, alla fine, sconfitto.
La Crumb Gallery che si trova in via San Gallo, 131 rosso a Firenze è stata fondata nel 2019 da Rory Cappelli, Lea Codognato, Adriana Luperto e Emanuela Mollica.
Nasce come spazio esclusivo per artiste donne. Promuove, divulga, sostiene ed espone pittura, sculture, fotografie, installazioni e performance di artiste.
Le gallerie che espongono solo donne, nel mondo, si contano sulle dita di una mano e Crumb Gallery #womeninart vuole dare il suo piccolo contributo per ridurre il gap tra uomini e donne nel mondo dell’arte contemporanea.