In un mondo in cui ormai tutto è digitale o digitalizzabile c’è chi nuota orgogliosamente in direzione opposta e contraria.
In via San Zanobi 38 a Firenze ha aperto “Camera 38” una community darkroom, cioè la prima camera oscura per sviluppare fotografie scattate in analogico in co-working.
Elisa Norcini, Michelle Davis, Leonardo Bocci e Gabriele Fossi quattro amici appassionati di fotografia analogica hanno avuto l’idea di prendere in gestione la camera oscura della loro scuola la Fondazione Studio Marangoni di Firenze e aprire uno spazio sulle tracce di realtà che esistono all’estero.
“Negli Stati Uniti è una pratica abbastanza comune, come anche in altri luoghi in Europa – ci ha raccontato Michelle Davis – quindi abbiamo voluto sfidare il mondo tecnologico con questo ritorno al passato”.
“Ci siamo conosciuti tra i banchi di scuola – ha aggiunto Elisa Norcini- ci ha uniti la nostra passione per la Camera Oscura che è il luogo dove ci trovavamo insieme per discutere i nsotri progetti. Quando ci è stata proposta questa iniziativa eravamo ben disposti, anche perché è sempre stato il nostro sogno creare uno spazio a Firenze che fosse un punto di riferimento per tutti i fotografi in analogico”.
Meglio scattare in analogico o in digitale?
Qual è il fascino della fotografia analogica rispetto a quella digitale? Lo abbiamo chiesto ai fotografi co-fondatori dello spazio fiorentino.
“La differenza tra analogico e digitale io l’ho sempre pensata così – ci ha risposto Leonardo Bocci – è come fare una crociera, puoi scegliere se farla su uno yacht oppure su una nave a tre alberi con le vele. Il risultato può essere lo stesso, ma cambia la persona che compie l’azione, cambi te nel processo e nell’approccio alla macchina e a ciò che stai guardando e che vuoi inquadrare”.
“L’imprevedibilità del mezzo è il valore aggiunto – ha concluso Gabriele Fossi – con il digitale abbiamo la possibilità di scattare infinite volte, quando invece abbiamo un numero limitato di scatti cambia il modo in cui ci poniamo di fronte al soggetto da fotografare. Non sai cosa verrà fuori, devi attendere e anche l’attesa è parte stessa del processo. Spesso capita che il risultato ci soddisfi di più rispetto al digitale, dove tutto ‘sembra’ più facile”.
Tutti i servizi di Camera 38
Presso Camera 38 i fotografi troveranno l’attrezzatura completa sia per lo sviluppo che per la stampa delle fotografie.
Sono a disposizione tutti i prodotti per sviluppo e stampa in bianco e nero, e è compreso lo smaltimento dei chimici, più un’assicurazione sulla persona.
Per partecipare ci sono varie opzioni: è possibile affittare la camera oscura ad ore (minimo due), oppure si possono acquistare dei Carnet di 6, 12 o 18 ore, in questo caso c’è un piccolo sconto.
Per usufruire dei servizi di Camera 38 basta mandare una mail a camera38firenze@gmail.com e prenotare il posto.