Martedì 5 marzo si è tenuta a Roma l’audizione con cui l’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese, tra i dieci finalisti in gara per diventare Capitale Italiana della Cultura 2026, ha presentato il proprio dossier.
La Valdichiana Senese riunisce dieci comuni: Cetona, Chianciano Terme, Chiusi, Montepulciano, Pienza, San Casciano dei Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita di Siena e Trequanda.
L’audizione è iniziata con un video realizzato dall’artista Giuseppe Ragazzini. Poi Agnese Carletti presidente dell’Unione dei Comuni Valdichiana Senese e Filippo Del Corno, direttore di candidatura hanno presentato il progetto al Ministero della Cultura.
A Roma era presente anche il presidente del Consiglio Regionale della Toscana Antonio Mazzeo che ha dichiarato: “Questa è la prima volta che un’Unione di Comuni arriva ad essere tra le dieci finaliste per diventare Capitale Italiana della Cultura, un progetto che parte dal territorio e che tiene conto della grande coperta avvenuta a San Casciano dei Bagni, una scoperta unica al mondo. Ma è anche un racconto di storie e tradizioni differenti, un seme per costruire una proposta culturale in grado da attirare turisti da tutto il mondo, una proposta innovativa che sono certo colpirà la commissione. Perché c’è l’idea di una Toscana bella che si sa aprire al mondo partendo dalla sua storia, dai suoi valori dalle sue radici”.
La presidente Agnese Carletti ha dichiarato: “Vi chiedo di fare uno sforzo, qui vedete una sola sindaca ma vi chiedo divedere in me dieci sindaci che spero di rappresentare, dieci comuni e dieci comunità. Abbiamo fatto uno sforzo di superamento dei confini comunali e mentali, per presentarvi un progetto unico. Diamo voce alle aree interne, 36 centri tra medi e piccolissimi, ognuno con le specificità che non si annullano ma si rafforzano nell’unione.
Vogliamo proporre un modello culturale che sia replicabile, un’infrastruttura culturale condivisa che trasformi il territorio in una città diffusa. Un lascito permanente per la comunità pensato in termini strategici. La Valdichiana senese ha un patrimonio e una vivacità culturale che non ha nulla da invidiare a una grande città”.
La nostra sfida è gestire insieme le politiche culturali, uno dei veri motori di sviluppo di un territorio che noi vogliamo vivo e vitale. Cosa vogliamo fare? Vogliamo proporre un modello culturale che sia replicabile, un’infrastruttura culturale condivisa che trasformi il territorio in una città diffusa. Un lascito permanente per la comunità pensato in termini strategici. Sono stati due anni di lavoro, una paziente semina. Il nostro progetto si chiama “Seme d’Italia”, un progetto partecipativo nato dal basso, reale, che ha coinvolto 330 associazioni del territorio, con sette tavoli tematici permanenti. La Valdichiana senese, ha concluso, ha un patrimonio e una vivacità culturale che non ha nulla da invidiare a una grande città”.
78 progetti per la Valdichiana senese
Il direttore di candidatura Filippo Del Corno ha poi affermato: “La Valdichiana è un ecosistema culturale, fatto di beni culturali e una componente immateriale fatta di saperi che operano per il benessere complessivo. L’intera comunità della Valdichiana è stata chiamata a progettare e a individuare i punti critici. Abbiamo individuato quattro verbi, quattro azioni urgenti: riconoscere la propria tradizione, abitare (connettere al presente), attrarre e esprimere la straordinaria potenzialità dell’energia creativa di questo territorio.
I sei semi del futuro che saranno lasciati al territorio sono: una nuova identità, una metodologia di consultazione partecipativa, la Consulta dei Comuni, un sistema di servizi e infrastrutture, la destagionalizzazione dell’offerta culturale e il completamento delle infrastrutture fisiche
In tutto sono 78 progetti, con tre grandi eventi che scandiscono il calendario dell’anno e tre grandi infrastrutture sul territorio. È emerso un filo conduttore che si esprime con la parola cura. La cura si identifica con l’atteggiamento attento per l’ambiente naturale o artistico che rappresenta ciò che unisce e tiene insieme questi 78 progetti. Tre le aree previste: cura del paesaggio, dell’identità e della persona. Come realizzare tutto questo? Tramite una rete di collaborazione fortissima sul territorio, che formerà un Comitato di scopo per realizzare un progetto così articolato.
La Valdichiana senese vuole costruire una rete grazie a cui nel 2026 si potrà realizzare il cartellone di eventi che durerà un anno e che costerà in tutto 6 milioni il cui finanziamento arriverà anche dagli enti locali e dal tessuto imprenditoriale del territorio. I sei semi del futuro che saranno lasciati al territorio sono: una nuova identità, una metodologia di consultazione partecipativa, la Consulta dei Comuni (un organismo permanente), un sistema di servizi e infrastrutture, la destagionalizzazione dell’offerta culturale e il completamento delle infrastrutture fisiche.”
Il progetto di punta: le “Vie dell’acqua”
Uno dei progetti più importanti è quello delle “Vie dell’acqua” che vuole rendere visitabili i siti archeologici del territorio, per capire la straordinaria importanza che ha avuto la cura dell’acqua, nella civiltà etrusca e romana ma anche come bene essenziale della comunità.
In questo progetto è prevista la realizzazione di un Museo nazionale a San Casciano dei Bagni per restituire alla comunità gli straordinari ritrovamenti degli ultimi anni.
La Capitale italiana della cultura 2026 sarà proclamata dal Ministero della Cultura entro il mese di marzo.