Musica/

Scout Gillett dal Missouri in Toscana: in concerto la musicista americana che canta con il cuore e l’anima

La cantautrice Scout Gillett sarà in concerto domenica 10 marzo agli Ex lavatoi di Porta Lavinia a Chiusi per la rassegna “Suoni dal Labirinto”

Scout Gillett

È cresciuta nelle zone rurali del Missouri, per passare poi alla scena punk di Kansas City, stiamo parlando della cantautrice americana Scout Gillett.

Il suo album di debutto da solista dal titolo “No roof no floor” è stato registrato a porte aperte in un grande fienile di legno, trasmette un senso di spaziosità che esprime anche la visione cosmopolita di Scout. 

Il disco è una meditazione vivace, ma allo stesso tempo calda e intima, sulla fiducia, l’abbandono e quale sia la definizione di “casa”, riflette le radici rurali di Scout e il suo spirito indipendente.

La sua voce profonda e vellutata si fonde con uno stile folk country che utilizza strumenti tradizionali come pedal steel, armonica e banjo tenore. 

“No roof no floor” è stato registrato con il contributo di Ellen Kempner (Palehound), David Lizmi (MS MR) e Kevin Copeland (The Big Net),

Scout Gillett sarà in concerto in Toscana domenica 10 marzo agli Ex lavatoi di Porta Lavinia a Chiusi per la rassegna “Suoni dal Labirinto” a cura di GEC Gruppo Effetti Collaterali. 

Scout Gillett

Ecco la nostra intervista a Scout Gillett

Ciao Scott! Devo chiedertelo, chi è questa sposa misteriosa che si trova sulla copertina del tuo album?

La sposa misteriosa… sono io! Indossavo l’abito che mia madre indossò quando sposò mio padre a 17 anni. Julie Orlick ha scattato la fotografia.

Cerco anima e cuore. Cerco suoni nuovi e unici che non ti aspetti. Trovo me stessa e le risposte nella musica. La musica è vita

Ho letto che hai registrato il tuo ultimo disco in un fienile chiamato The Chicken Shack a Stanfordville, com’è nata l’idea?

Avevo visto che Kevin Morby frequentava il The Chicken Shack e mi ha ricordato il luogo in cui sono cresciuta, nel Missouri rurale. Mi sono sentita attratto dagli animali della fattoria, dai campi aperti e da questo grande fienile.

Ascoltandoti non ho potuto fare a meno di pensare a Angel Olsen, ma anche l’attitudine di Courtney Barnett, ti sembrano paragoni appropriati? Quali sono gli artisti che ti hanno influenzata maggiormente?

Sì, questi paragoni hanno senso. Sono influenzata da così tante cose… Vorrei poterle ridurre a due artisti. Ultimamente mi ispiro a Dwight Twiley, Gianna Nannini, Alice Cooper, Melanie e David Bowie.

So che hai delle radici punk, però la tua musica adesso ha tutta un’altra sonorità, come è avvenuta questa trasformazione?

Le mie radici sono ampie e profonde. Sono cresciuta cantando in chiesa, poi in un coro, poi ho provato l’Opera al college. Ho iniziato ad andare agli spettacoli a 10 anni.  Le mie radici punk sono ancora presenti e si manifestano nella mia musica e nel mio modo di vivere. È un’attitudine a non fregarsene.

“No Roof No Floor” descrive la tua vita oppure è più un inno alla libertà come “I don’t want to have roof, I don’t want to have a home”…

“No roof no floor” parla di trovare se stessi attraverso le transizioni. Il mio secondo lavoro inedito ha meno nostalgia ed è più sicuro e radicato.

Cosa cerchi nella musica? Cos’è per te la musica?

Cerco anima e cuore. Cerco suoni nuovi e unici che non ti aspetti. Trovo me stessa e le risposte nella musica. La musica è vita.

Scout Gillett
I più popolari su intoscana