Il Museo Novecento di Firenze dedica all’artista tedesco André Butzer (Stoccarda, 1973) un grande progetto espositivo a cura di Sergio Risaluti diviso in due locations.
Dal 1° marzo al 9 giugno 2024 il Museo Novecento ospiterà “Liebe, Glaube und Hoffnung” (Amore, fede e speranza), mentre dal 22 marzo al 9 giugno 2024 il Museo Bardini ospiterà “… und der Tod ist auch ein Leben” (…e anche la morte è una vita).
La mostra, nella sua duplice articolazione, consentirà di approfondire l’intera parabola artistica dell’artista, la cui pratica prende avvio da un’originale commistione tra l’espressionismo europeo e la cultura popolare americana, da Cézanne e Matisse fino a Henry Ford e Walt Disney,dando origine a una personalissima commistione di cultura alta e bassa.
Al fianco di nomi quali Jawlensky, Munch e Kirchner, nella biografia e nella formazione artistica di Butzer rivestono un ruolo fondamentale anche Henry Ford e Walt Disney, ai quali a loro volta è necessario associare, inoltre, la lezione di Cézanne e Matisse, pittori francesi fondatori del modernismo in arte e ammirati dall’artista fin dalla gioventù.
“Un’opportunità unica per esplorare il percorso creativo dell’artista tedesco – ha detto la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini -, dalla sua commistione tra espressionismo europeo e cultura popolare americana fino alle fasi più recenti. L’affascinante progetto espositivo arricchito dalla collaborazione tra Museo Novecento e Museo Stefano Bardini, capace di mettere in luce una visione di insieme in un ecosistema della cultura fiorentina sempre più vivo. Firenze fa questo, contribuendo in modo tangibile alla promozione dell’arte contemporanea e alla riflessione attraverso le visioni degli artisti più significativi della scena internazionale”.
“Siamo felici di accogliere negli spazi del piano terra del Museo Novecento e nelle sale del Museo Stefano Bardini un grande progetto espositivo dedicato ad André Butzer. Il primo in assoluto in un’istituzione pubblica italiana, un percorso antologico alla scoperta di dipinti e sculture, dagli anni Novanta ai nostri giorni. – ha detto Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento – Come altri artisti tedeschi degli ultimi decenni – Georg Baselitz, Anselm Kiefer and Günther Förg, ma anche Gerhard Richter, Sigmar Polke e Albert Oehlen – anche Butzer è riuscito a coniugare la grande tradizione romantica ed espressionista con le influenze pop e astratte moderne. Nella produzione artistica di Butzer si evidenziano due aspetti significativi: la forte tensione spirituale, la sua affinità con il mondo romantico, sicuramente quello di Novalis e Hölderlin, assieme alla sua precoce ammirazione per i disegni animati eseguiti a mano da Walt Disney, così come per le aperture al mondo dell’arte infantile e dei folli di Klee, Dubuffet e perfino Pollock. Già questi dati, svelano la complessità del percorso artistico di Butzer, che solo apparentemente pare iniziare, risolvere e abbandonare ciclicamente ricerche e conquiste personali, passando dalle astratte costruzioni alla invasata ispirazione del suo espressionismo, fino a realizzare una serie di opere dalle superfici spesse e informi, ed altre creazioni pittoriche animate da figure con gli occhi a palla e teste di goblin, dai corpi deformi con dei monconi al posto degli arti, irridenti e perturbanti, con quei sorrisi animati da forze oscure e minacciose. Si tratta sempre e comunque di esperienze assolute e compiute, fondate su sé stesse, viaggi alla ricerca di risposte che solo l’arte riesce a dare a quel viandante eterno che è l’artista. Perché il movimento dall’esterno all’interno, dal finito all’infinito, dal visibile all’invisibile non è mai esaurito.”
Le due mostre di André Butzer a Firenze
Si inizia il 1° marzo 2024 al Museo Novecento con Liebe, Glaube und Hoffnung. Ospitata nelle sale al piano terra del Complesso delle Ex Leopoldine, la mostra prende ispirazione dalla prima lettera di Paolo ai Corinzi (13:13) e riunisce circa 25 opere che testimoniano l’intera carriera dell’artista, che oltre al disegno e alla pittura e si è dedicato anche alla poesia.
La selezione delle opere, effettuata insieme a Butzer, vuole presentare l’interconnessione tra il lavoro passato e presente di Butzer, mettendo in luce la centralità e la ricorrenza di alcune tematiche a lui care, così come i dualismi tra vita e morte, speranza e disperazione, verità e falsità, tipici della tensione continua e antitetica delle sue opere, che in mostra crea un tessuto denso di legami e rimandi.
La selezione è inoltre arricchita da alcune opere inedite, realizzate appositamente per la mostra al Museo Novecento. In particolare, l’artista ha realizzato la grande tela Ohne Titel (Sternenmadonna) (Madonna delle stelle), che verrà collocata nello spazio destinato originariamente alla pala d’altare all’interno della ex cappella dell’edificio.
La seconda parte del progetto arriverà il 22 marzo 2024 al Museo Stefano Bardini con “… und der Tod ist auch ein Leben”, titolo che prende ispirazione dalla poesia Nel bel blu di Friedrich Hölderlin, tra le preferite dell’artista.
La mostra nasce da un nucleo di opere realizzate dall’artista a seguito di una visita al museo e alla collezione del connoisseur e mercante d’antiquariato Stefano Bardini.
Si tratta di 22 dipinti del 2022 che presentano il dialogo tra l’artista e il Museo Stefano Bardini a partire dall’ambiente noto come “Sala delle Madonne” che Butzer ha re-inventato e che conserva una ricca raccolta di Madonne in terracotta, tra cui alcuni capolavori come la Madonna dei Cordai e la Madonna della Mela di Donatello.