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Sanità: nell’ospedale Santo Stefano di Prato 388 interventi di chirurgia robotica in un anno

Il 99% delle procedure chirurgiche ha riguardato pazienti oncologici per i quali, grazie alla tecnica robotica, l’Azienda ha potuto ampliare l’offerta e dare un contributo importante all’abbattimento delle liste di attesa

Quasi 400 interventi nel primo anno di attività per la chirurgia robotica all’ospedale Santo Stefano di Prato, un risultato andato ben oltre le stime dei professionisti fatte a inizio anno.

Da quando fu impiegato la prima volta il 6 febbraio 2023, nel nosocomio pratese si contano oggi 318 interventi di urologia, 51 di chirurgia generale, 19 di otorinolaringoiatria per un totale di 388 casi trattati con un sistema che costituisce l’avanguardia e la più efficace alternativa agli interventi effettuati con le tecniche chirurgiche classiche: dalla ridotta degenza ospedaliera, al minore dolore post operatorio, alla più rapida ripresa con il ritorno alle normali attività. 

Il robot è divenuto operativo prima in prova visione con un programma di 40 casi per interventi di prostatectomia robotica nel corso dei quali il sistema è stato messo a punto anche a livello di procedure infermieristiche e anestesiologiche.

Successivamente l’impiego del robot chirurgico è stato esteso a tutte le patologie di pertinenza urologica e ancora dopo a interventi di chirurgia generale e otorinolaringoiatria.

Collocato a Prato per la sua posizione baricentrica rispetto alla rete ospedaliera dell’Azienda sanitaria, il robot è a disposizione di tutti i professionisti del dipartimento delle chirurgie della Asl Toscana centro diretto da Stefano Michelagnoli. 

“Siamo estremamente orgogliosi di questo risultato che è frutto di un grande lavoro di squadra – sottolinea il direttore sanitario del Santo Stefano, Maria Teresa Mechi – e desidero esprimere la mia più sincera gratitudine ai chirurghi dell’ospedale di Prato e degli altri ospedali che hanno contribuito e lavorato assieme nell’implementazione di questo approccio, agli anestesisti, agli infermieri e al personale di supporto, alla programmazione chirurgica, alle strutture amministrative, per la dedizione con la quale tutti hanno fornito un apporto insostituibile per ottenere questo successo”. 

Il primo intervento è stato realizzato dall‘equipe di urologia di Prato a febbraio di un anno fa su un giovane paziente con tumore alla prostata. Le dimissioni del giovane paziente sono arrivate a pochi giorni dall’operazione.

Successivamente sono stati eseguiti interventi di pertinenza uro-oncologica in particolare per tumore prostatico, renale e vescicale.

Nel corso dell’anno il 99% delle procedure chirurgiche ha riguardato pazienti oncologici per i quali, grazie alla tecnica robotica, l’Azienda ha potuto ampliare l’offerta e dare un contributo importante all’abbattimento delle liste di attesa.

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