Sono passati 80 anni da quando 21 cittadini di Montelupo Fiorentino, fra i quali certamente il più noto è Carlo Castellani, vennero presi dai fascisti con l’inganno dalle loro case l’8 marzo 1944, per le loro idee, per vendetta personale o per caso fortuito, e deportati nei campi di concentramento tedeschi. Solo 5 di loro fecero ritorno.
A loro si aggiunsero altrettanti cittadini, deportati nel giugno e nel luglio, prima del passaggio del fronte, e gli Internati militari che furono a loro volta deportati e imprigionati. Un evento che rappresenta una ferita per la comunità di Montelupo e che in qualche modo ha avuto ripercussioni dal dopo guerra fino ad oggi.
L‘amministrazione comunale di Montelupo si è sempre contraddistinta per una costante ricerca, un’attenzione alla memoria, alla sua trasmissione alle generazioni più giovani, una proposta articolata di approfondimento rivolta alla popolazione, fino ad arrivare alla collocazione delle pietre di inciampo nei luoghi simbolo della deportazione. Ultimo atto la causa civile per il ristoro del danno non patrimoniale procurato in quel contesto dal III° Reich.
In occasione dell’ottantesimo anniversario è stato predisposto un calendario di iniziative che, a partire dal giorno della memoria, interesserà tutto il mese di marzo prevedendo commemorazioni, presentazioni di libri, incontri con i familiari dei deportati e uno spettacolo teatrale a cura di Firenza Guidi.
L’assessore alla memoria, Lorenzo Nesi ha dichiarato: “In questi anni abbiamo svolto un grande lavoro di recupero, indagine, contatto con i familiari dei deportati, culminato con le cause civili per il ristoro del danno non patrimoniale procurato dalla deportazione ordinata dal III° Reich e culminata con gli assassini nei lager. È stato un percorso a ritroso nelle nostre radici antifasciste, nella memoria e negli effetti devastanti della dittatura, dell’odio e della guerra. Ci ha fatto comprendere che la deportazione può sì essere letta come fatto personale, legato alla storia del singolo e della sua famiglia, ma anche come evento collettivo. In questa accezione la ferita comunitaria subita da Montelupo per questo rastrellamento massivo di personaggi di spicco e di coloro che allora erano capifamiglia si eleva ai numeri dell’orrore degli eccidi e delle stragi nazifasciste. Tra il marzo e il luglio del 1944 furono 44 le famiglie toccate dalla deportazione, senza conteggiare internati militari e caduti civili per causa di guerra. Per l’ottantesimo anniversario useremo anche il linguaggio teatrale, con uno spettacolo/laboratorio che la regista Firenza Guidi, familiare di vittime di eccidio, svolgerà con i ragazzi della nostra scuola media e i familiari dei deportati. Mi preme sottolineare: la suggestiva cerimonia al cimitero del capoluogo nella notte del 7 marzo ascoltando il suono delle campane, il trekking della memoria nel pomeriggio dell’8 marzo per prendersi cura delle pietre di inciampo e, infine la mattina del 9 il tributo al Sindaco socialista Alfio Dini anche per il grande merito di aver fissato su carta quei terribili eventi”.
Il programma
7 marzo, Cimitero del Capoluogo
Commemorazione della notte dell’odio
ore 21 Deposizione di una corona di alloro presso il cippo dei deportati politici ore 22 Suono delle campane quando iniziò il rastrellamento nel 1944
8 marzo, Scuola Baccio da Montelupo
ore 12.00 Deposizione di una corona di alloro al monumento dedicato ai deportati politici realizzato con una macigno delle gallerie del lager di Ebensee
ore 15.00 – MMAB, piazza Vittorio Vento, 11
Proiezione del video Le stragi nell’Italia occupata (1943-1945) nella memoria dei loro autori a cura di Udo Gümpel
A seguire ore 16.00 Trekking della Memoria, percorso sui luoghi della deportazione per prendersi cura delle pietre di inciampo dei cittadini assassinati nei lager nazionalsocialisti
9 marzo, Palazzo Comunale
ore 10.00 Deposizione corona lapide ai deportati politici sulla facciata del Municipio
A seguire inaugurazione dell’attigua piazzetta ad Alfio Dini, primo Sindaco del dopoguerra democraticamente eletto con un intervento di Valdo Spini.
10 marzo, Pieve di San Giovanni Evangelista
ore 11.00 Messa in memoria dei deportati
A seguire processione con commemorazione al monumento ai caduti di piazza Giacomo Matteotti
14 marzo, MMAB, piazza Vittorio Veneto, 11
ore 17.30 “Una gavetta piena di würstel. La resistenza senz’armi dei soldati di Montelupo Fiorentino nei lager nazisti”, a cura di Corinna M. I. Romagnoli interverrà il prof. Paolo De Simonis (Università di Firenze)
A seguire proiezione del video “La memoria resistente:gli internati militari italiani. Sguardi di Italia e Germania a confronto” a cura di Archivi della Resistenza (progetto realizzato da ANEI Firenze, con il contributo dell’Ambasciata di Germania in Italia – Fondo per il Futuro)
27 marzo, ore 18.00, Viale Umberto I
TRASPORTO 32 Progetto Artistico di Firenza Guidi Percorso di ricerca – teatro – performance – installazione ispirato alle deportazioni dell’8 Marzo da Firenze con il trasporto ferroviario n. 32 per Mauthausen
28 marzo, ore 18.00, MMAB, piazza Vittorio Vento 11
Presentazione del Diario di prigionia “La casa del dolore” di Geneviève de Hody, a cura di Edith Dzieduszycka.