Le Figarò, per il suo debutto in passerella, scrisse: “Le paillettes stanno a Coveri come le catene a Chanel“. I colori fluo e le amate paillettes hanno illuminato gli anni Ottanta della moda italiana, Enrico Coveri è stato il re dei colori, anzi “the king of colors“.
Lunedì 26 febbraio, per festeggiare quello che sarebbe stato il suo 72esimo compleanno se non fosse morto prematuramente nel dicembre 1990, la Maison Enrico Coveri ha scelto di festeggiarlo con un evento nella sua amata Firenze. L’occasione è la presentazione del primo libro che narra la sua storia e la sua creatività: “Enrico Coveri The king of colors“.
La mattina del 26 una presentazione in anteprima della biografia nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, alla presenza del sindaco di Firenze Dario Nardella e delle persone che collaborarono e resero grande la storia del geniale stilista.
Alle ore 18.30, alla libreria Giunti Odeon – con un evento aperto a tutti i fiorentini – l’autore del libro Silvio Balloni insieme a Francesco Martini Coveri, direttore artistico della Maison Coveri e Matteo Parigi Bini della casa editrice Gruppo Editoriale, celebreranno la vita e l’estro creativo di Enrico Coveri.
“Da tempo desideravamo festeggiare Enrico e il suo amore per la città che lo aveva adottato. Motivo per cui abbiamo scelto di raccontare la sua vita con un evento aperto a tutta quella Firenze che vorrà celebrare con noi il giorno del suo compleanno” sottolinea il nipote dello stilista Francesco Martini Coveri che oggi porta avanti la maison.
Gli anni Ottanta della moda italiana
Un racconto sul filo dei ricordi e attraverso la proiezione di video inediti. Una carrellata dei momenti più importanti di uno dei grandi della moda internazionale degli anni Ottanta. Coveri insieme a Versace, Moschino e Dolce & Gabbana gioca sul colore, sul divertimento, su una moda gioiosa, mentre altri stilisti come Armani, Ferrè e Biagiotti e Krizia puntano su su uno stile più bon ton.
Il ricordo del nipote Francesco Martini Coveri
“Enrico ha lasciato un’eredità incredibile, ha segnato qualcosa di unico nel mondo della moda. Prima non esisteva l’utilizzo del colore per un momento di eleganza. Ha fatto apparire le donne in maniera diversa. Il suo approccio alla moda era dedicato a chi la guarda e a chi la indossa. Nel privato era un uomo con tanta voglia di vivere e di fare festa, altruista” ricorda il nipote.
Uno dei primi designer a essere un personaggio conosciuto anche dal grande pubblico e non solo per i suoi modelli. “La sua era un’alchimia meravigliosa, da una parte star e dall’altra una persona semplicissima che manteneva tutte le tradizioni di famiglia” è la definizione che ne dà il nipote.
La residenza che fu dello stilista su Lungarno Guicciardini è diventata la Galleria del Palazzo-Enrico Coveri. Uno spazio “destinato a ospitare forme creative terze e collaborazioni”. La casa dove la moda dialoga con l’arte.