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Giorno del ricordo, il Consiglio regionale a Laterina: qui ci fu il campo profughi degli esuli

La seduta solenne con Giani e Mazzeo per commemorare le vittime. Un museo all’interno delle baracche rimaste per creare “un centro di ricordo”

Seduta-solenne-Ricordo 2024

Per celebrare il Giorno del Ricordo, il Consiglio regionale della Toscana si è riunito nel Teatro comunale di Laterina per la seduta solenne.  Qui sono infatti conservate le baracche del campo profughi degli esuli giuliano-dalmati, costretti a lasciare le loro case in Jugoslavia.

Come ha spiegato il sindaco Jacopo Tassini, “a Laterina sono rimasti molti profughi per tanto tempo, nel ’48-49 c’erano circa tremila persone provenienti dal Venezia-Giulia, dall’Istria e dalla Dalmazia. Questo campo rappresenta una testimonianza importante. Nella nostra popolazione è rimasta una memoria viva di quei fatti. I laterinesi – spiega il sindaco – hanno vissuto quel dramma fin da subito, tutti erano ben coscienti di quello che queste persone avevano vissuto. Si sono creati legami di solidarietà”. L’auspicio, dice ancora Jacopo Tassini, “è la creazione di un museo all’interno delle baracche rimaste, che divenga un centro di ricordo. Ci attiveremo perché possa diventare un segno e un monito per le generazioni future”.

“Qualunque progetto di valorizzazione e recupero avrà il sostegno della Regione”, ha subito risposto il presidente della Regione Eugenio Giani. “Un luogo di sofferenza che mi piacerebbe – ha aggiunto ancora il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo –   potesse trasformarsi in un museo in grado di diventare testimonianza indelebile del pericolo rappresentato dai totalitarismi e dall’odio etnico”.

L’oblio intorno alle foibe

Nel corso della seduta è stato ricordato il dramma degli esuli e il presidente dell’Assemblea legislativa, Antonio Mazzeo, cita il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “che ieri ha detto: un muro di silenzio e di oblio, un misto di imbarazzo, di opportunismo politico e talvolta di grave superficialità si formò intorno alle terribile sofferenze di migliaia di italiane e di italiani massacrati nelle foibe o inghiottiti nei campi di concentramento, sospinti in massa ad abbondonare le loro case, i loro averi, i loro ricordi, le loro speranze, le terre dove avevano vissuto di fronte alla minaccia dell’impoverimento e dell’imprigionamento, se non in alcuni casi dell’eliminazione fisica”. Anche la Toscana “fu toccata da questo dramma – ricorda Mazzeo – Si stima infatti che circa 2mila persone furono portate qui a Laterina”.

“Questo luogo dà il senso dell’autenticità, è stato il campo profughi più vissuto nella regione”, ha detto il presidente della Regione, Eugenio Giani. “Nella mia esperienza come assessore – ha poi aggiunto – volli fortemente intitolare una piazza alle vittime delle Foibe, vicino alla Fortezza da Basso e purtroppo la targa è stata nuovamente vandalizzata e prontamente ripristinata”. “C’è stata tanta deformazione storica su quegli avvenimenti – ha proseguito il presidente Giani – e sento molto questa occasione per rappresentare una verità storica che per tanti anni è stata mistificata. Parliamo di un esodo di 350mila persone costrette a lasciare tutto, disseminate in tutta Italia e spesso trattate con diffidenza. Personalmente l’immagine che mi tocca di più è quella del piroscafo Toscana che esce dal porto istriano”.

 

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