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Vino: cresce la Doc Maremma Toscana, 6,9 milioni bottiglie nel 2023 (+1,5%)

Grandi aspettative per l’emergente ciliegiolo, mentre vermentino e rosso confermano il loro momento positivo sui mercati

Doc Maremma Toscana

Il 2023 è stata un’annata difficile per il mondo vinicolo ma la Doc Maremma Toscana supera questo scoglio con un incoraggiante +1,54% di imbottigliamento. Una performance che corrisponde a 6.900.000 bottiglie. Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana conta 467 aziende associate, di cui 350 viticoltori, un imbottigliatore e 116 aziende che vinificano le proprie uve e imbottigliano i propri vini.

Soddisfazioni alla denominazione sono regalate dal vermentino con la performance migliore. Sono 16.573 gli ettolitri per oltre 2.200.000 bottiglie, pari al 32% del totale della Doc. Il rosso (Rosso Riserva compreso) arriva a toccare gli 14.889 ettolitri pari a 1.960.000 bottiglie. Bene anche il ciliegiolo.

L’emergente della Doc Maremma Toscana si conferma realtà significativa pur se in quantità decisamente inferiori (3.163 ettolitri pari a 422.000 bottiglie) rispetto alle altre tipologie della stessa Doc. La tipologia Sangiovese fa 560.000 bottiglie per 4.203 ettolitri.

Anche se i dati dell’imbottigliato non rappresentano i dati di vendita, il piccolo incremento testimonia la costante crescita e l’impegno degli operatori nella valorizzazione dei vini maremmani“, spiega Francesco Mazzei, presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana.

In uno scenario nazionale che vede il settore in flessione, con la stessa Toscana che cala circa del 7%, – aggiunge – possiamo ritenerci abbastanza soddisfatti seppur con qualche preoccupazione”. “La nostra – racconta Mazzei – è una denominazione giovane che da qualche anno spicca per dinamicità, vi è molto interesse da parte dei consumatori in cerca di novità e questo credo giochi a nostro favore, oltre a produrre vino in uno dei territori più belli e incontaminati di tutto il Paese“.

Mazzei sottolinea “la costante ricerca della qualità e l’impegno dei viticoltori” e aggiunge che in Maremma “la viticoltura è inserita in un contesto ambientale meraviglioso dove regna la biodiversità e dove vi è pressoché totale assenza di industrie”.

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