Creare intelligenza artificiale da cellule cerebrali coltivate in laboratorio, sviluppando reti neurali. È il progetto di cui è parte il Laboratorio di Biologia della Scuola Normale Superiore di Pisa.
Una ricerca che ha uno scopo ambizioso: da anni in ambito medico, infatti, si cerca di ricreare alcune funzioni cerebrali con programmi di intelligenza artificiale che si basano su reti neurali artificiali che copiano quelle biologiche vere (sia umane che degli animali più evoluti), capaci di apprendere e agire.
Un vero cambio di paradigma, come spiega Federico Cremisi, professore di Fisiologia della Scuola Normale Superiore: “Le reti neurali che andremo a sviluppare non sono repliche di modelli, ma reali, coltivate da cellule cerebrali. L’obiettivo è creare dispositivi basati su colture di cellule cerebrali capaci di apprendere e svolgere compiti di Intelligenza Artificiale”.
Il prodotto finale della ricerca sarà un coprocessore di intelligenza artificiale “biologico”.
Le applicazioni
Gli ambiti di applicazione di questa nuova tecnologia sono i più svariati: sicuramente il primo e più immediato è quello biomedico, soprattutto sullo studio di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. È qui infatti che potrebbero concentrarsi i primi risultati: la realizzazione di reti neurali coltivate porterà a una migliore comprensione del cervello biologico e dei suoi meccanismi, con il passo immediatamente successivo che sarà la possibilità di modellare malattie cognitive in vitro e dunque comprendere a fondo come si generano.
Il passo successivo potrebbe andare oltre la medicina: realizzare i futuri computer sostituendo i chip in silicio con le reti neurali create in laboratorio per avere processori più veloci, flessibili e con consumi di energia molto più bassi.