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Addio a Giuliano Gori, imprenditore e collezionista che creò la Fattoria di Celle

Si è spento ieri l’imprenditore tessile che ha dato vita a una delle collezioni di arte contemporanea all’aperto più importanti d’Europa

Giuliano Gori - © Toscana Ovunque Bella

Lutto nel mondo dell’arte contemporanea. È scomparso ieri a 93 anni Giuliano Gori, imprenditore e collezionista pratese, che nei primi anni Settanta trasferì la sua collezione negli spazi della Fattoria di Celle a Santomato di Pistoia, creando un museo-parco di arte ambientale aperto poi al pubblico nel 1982.

La Fattoria di Celle: una storia unica

Gori, imprenditore del tessile, aveva iniziato dal dopoguerra a collezionare opere d’arte contemporanea, entrando in contatto con i maggiori artisti della scena mondiale. Opere inizialmente conservate nella sua abitazione pratese e poi trasferite alla Fattoria di Celle dove il 12 giugno 1982 vennero inaugurate le installazioni all’aperto, contemporaneamente a quelle che andarono ad arricchire la collezione all’interno della villa.

L’attività di Gori e degli artisti di volta in volta coinvolti nel parco è continuata incessante e costante negli anni successivi, sino a raggiungere con gli ultimi interventi nel 2022 la straordinaria collezione di oltre 50 opere all’aperto. Tra gli altri artisti nella collezione Folon, Burri, Buren.
A ispirare Giuliano Gori e la moglie Pina, il desiderio di dare vita a uno spazio magico in cui i diritti dell’arte iniziano dove terminano quelli della natura. “Agli inizi degli anni Ottanta – ricordava due anni fa lo stesso Gori – eravamo pionieri perchè per primi abbiamo trasformato l’idea classica di scultura in opere di arte ambientale permanenti. Ciò comporta l’utilizzo da parte degli artisti dello spazio come parte integrante dell’opera.”

Il Labirinto di Robert Morris alla Fattoria di Celle

Il cordoglio della Toscana per la scomparsa di Gori

“Ci sono uomini che con la loro passione, la loro generosità, la loro intelligenza riescono a costruire esperienze di bellezza e creatività che diventano patrimonio di tutti. Giuliano Gori, geniale ideatore della straordinaria collezione d’arte ospitata nella Fattoria di Celle a Pistoia, è stato uno di questi” ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani, ricorda l’imprenditore scomparso. “Fin dagli anni Settanta Gori fu protagonista di questa straordinaria esperienza, invitando a realizzare opere d’arte artisti di livello internazionale e grazie a lui la Toscana ha potuto ospitare una delle esperienze di land art più importanti in Europaha aggiunto Giani.

Ha ricordato con affetto Gori anche il vescovo di Prato Giovanni Nerbini.Un pensiero grato e riconoscente va a Giuliano Gori per quanto ha fatto per la città e per la Chiesa di Prato, è stato non solo un grande collezionista d’arte, ma un mecenate che ha contribuito a rendere unica la nostra Cattedrale” ha detto il vescovo. A Gori infatti si deve il uno dei più grandi artisti internazionali.
Gori donò anche una antica testa di un Crocifisso di legno policromo del 1230 al Museo dell’Opera del Duomo.

“Con Giuliano Gori se ne va il Novecento dell’arte della nostra città e della sua relazione con il mondo” ha aggiunto il sindaco di Prato Matteo Biffoni. “Assieme a Bertini è stato decisivo per l’arrivo di Henry Moore a Prato e ancora nel 2012 grazie a lui la collezione pubblica del Museo di Palazzo Pretorio si arricchisce della donazione Lipschitz – ha spiegato Biffoni – socio fondatore del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, capostipite di una famiglia innamorata dell’arte contemporanea, Giuliano Gori è stato esempio inimitabile e libero. Ai figli, ai nipoti, ai familiari tutti un pensiero e un abbraccio”. 

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