Il Bigné di Orentano è un’istituzione con tanto di sagra che porta il suo nome. Da oggi assieme alla Pizza orentanese è entrato nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Toscana. Con i due ingressi, appena approvati con decreto regionale, nella categoria “Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria” sale così a 467 l’elenco dei PAT per l’anno 2024.
“Altre due perle nostrane e buonissime si aggiungono all’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali identificati dal Ministero. Ne siamo felici – dice la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi -. I Pat rappresentano un immenso patrimonio ereditato dal sapiente lavoro di chi sul territorio ha nobilitato i prodotti locali con ricette straordinarie che sono diventate un simbolo della Toscana. Una base solida e di estrema qualità per avviare politiche integrate di sviluppo territoriale e, più in generale, una risorsa per lo sviluppo del comparto agroalimentare e la Regione si impegna a valorizzare”.
Il Bigné di Orentano
Un dolce dalla forma tondeggiante, di colore chiaro, con diametro di circa 6 centimetri, spolverato con zucchero a velo, cacao in polvere o glassato con vari gusti, ha uno spessore sottilissimo, ottenuto attraverso la lavorazione degli ingredienti freschi, che ne esalta la farcitura.
Alla farcitura tradizionale a base di sola crema pasticcera, negli anni si è aggiunta la farcitura di altri gusti tra cui: cioccolato, zabaione, nocciola e crema e panna. Il bignè antica ricetta orentanese è un dolce tipico che si colloca all’interno della tradizione culinaria orentanese, fin da tempi lontani. Effettivamente la storia vuole che il bignè sia un dolce nato a Firenze nel XVI secolo presso la corte di Caterina De’ Medici e Firenze si trova a poco più di 40 km da Orentano, frazione di Castelfranco di Sotto.
Proprio la semplicità e la genuinità degli ingredienti utilizzati per questa preparazione culinaria ne facilitarono, inizialmente, la diffusione in un ambiente rurale, quale quello orentanese, presso una popolazione dedita all’agricoltura, trasformando questa preparazione in un dolce tipico locale, preparato in tutte le famiglie. Si utilizzavano solo farina, acqua, strutto e uova fresche, ingredienti facilmente reperibili.
La ricetta è stata tramandata inalterata nel corso dei decenni, solo all’inizio degli anni ’50 del secolo scorso, la ricetta originaria vede la sostituzione da parte dei Maestri pasticceri orentanesi dello strutto con il burro/margarina, l’utilizzo dell’impastatrice e l’introduzione di altre tipologie di farciture.
Nella prima metà del 1900 le pasticcerie ad Orentano erano circa una ventina, e tale sapienza dei Maestri pasticceri orentanesi fu esportata sul territorio nazionale quando emigrarono in varie città italiane. Nel 1968 i Maestri pasticceri orentanesi decisero di riportare la loro sapienza artigiana ad Orentano, dando vita alla “Festa del bignè orentanese” – conosciuta ormai in quasi tutta la Toscana.
Nel 1987 viene prodotto il maxi “dolcione”, con la realizzazione del profitterol più grande del mondo realizzato con soli bignè, arrivando alla produzione che supera i 50.000 bignè/anno, utilizzati esclusivamente per la realizzazione del dolce che ogni anno celebra i principali monumenti toscani ed italiani.
La Pizza orentanese
È rotonda, dal diametro di circa 30 cm, fine e croccante, dai bordi leggermente rialzati e dorati, cotta sul fondo del forno senza teglia. La Pizza orentanese ha una farcitura classica di pomodoro e mozzarella oppure solo pomodoro con origano e pepe, farcitura che viene dosata per non compromettere la croccantezza e la leggerezza. Nel corso degli anni la farcitura ha visto l’aggiunta di altri ingredienti.
La storia della pizza orentanese inizia nel 1918 con un locale fondato come locanda a cui si aggiunse un altro locale, ormai storico e tuttora aperto. Nel primo dopoguerra tanti ragazzi orentanesi iniziarono a lavorare presso le pizzerie orentanesi e ad imparare il mestiere di pizzaiolo per sfornare quella pizza divenuta famosa nelle zone limitrofe a partire dagli anni 60.
L’emigrazione verso i grandi centri italiani, dove i pizzaioli orentanesi hanno portato la loro professionalità riscuotendo successo, non hanno affievolito la tradizione visto che dal 1984 viene avviata la Sagra della pizza orentanese proseguita fino ai giorni nostri. Una festa che attira migliaia di persone da tutta la Toscana, ma anche turisti che vogliono godere dell’arte culinaria tradizionale locale.