La Toscana è tra le prime regioni in Italia per capacità di attrarre investimenti dall’estero: sono quasi 3mila le unità locali di aziende multinazionali presenti sul territorio (il 6,2% del dato nazionale), con oltre 80mila lavoratori impiegati, che rappresentano lo 0,9% delle unità locali toscane ma contribuiscono al 19,5% del valore aggiunto (11,2 miliardi) e al 18,1% del fatturato (37,2 miliardi).
Giani: in arrivo un bando sulla ricerca per attrarre investimenti
Sono questi i numeri degli investimenti in Toscana presentati oggi a Firenze all’Annual Meeting di Invest in Tuscany, la direzione regionale che dal 2010 si occupa proprio di seguire le aziende nazionali e internazionali intenzionate a venire in Toscana.
“Tra gli obiettivi immediati – ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani nel corso del suo intervento – vorrei sottolineare il bando di prossima apertura in ricerca e sviluppo per l’attrazione di investimenti. Si tratta di un nuovo bando sperimentale, complementare ad altre misure, messo a punto dialogando con Confindustria e altre associazioni, con l’obiettivo di portare nuove attività di ricerca in Toscana e favorire l’insediamento di nuove attività. Si parte con una dotazione di 5 milioni di euro di fondi europei che potrà salire a 10 milioni di euro ed è una scommessa per avere uno strumento in più con cui dialogare e attirare nuovi investitori sul territorio o favorire anche imprese che hanno già qui l’attività produttiva e potrebbero aggiungere la funzione della ricerca.”
Le multinazionali in Toscana attivano il 13% del PIL
Secondo lo studio presentato oggi la presenza delle multinazionali in Toscana attiva circa il 13% del PIL regionale tra effetti diretti, indiretti e indotti. Per la banca dati Crossborder di Bureau van Dijk, nel periodo 2017-2023 la Toscana ha attratto 157 progetti greenfield (nuove imprese) con un CAPEX (investimenti in capitale fisso) che supera i 3 miliardi di dollari e che hanno generato più di 10.000 nuovi posti di lavoro, posizionandosi come la regione italiana in grado di attrarre progetti con il più elevato contributo in termini di occupazione.
Riguardo ai progetti di investimento tramite acquisizioni, nello stesso periodo, sono state 161 le operazioni per un valore di 5,6 miliardi di dollari, quinta regione in Italia dopo Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Lazio.
I vertici delle imprese multinazionali a controllo estero in Toscana risiedono principalmente in Francia, seguono gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. L’82,4% delle multinazionali in Toscana opera nel settore dei servizi, specialmente commercio, che conta per il 41,5% delle unità locali. Il settore industriale manifatturiero, con solo il 14,5% delle unità locali di imprese estere, rappresenta comunque una quota rilevante, specie in termini di occupazione e creazione di valore: occupa, infatti, il 41,7% dei dipendenti e genera 3,5 miliardi di valore aggiunto e 17,3 miliardi di fatturato, il 31,8% e il 46,4% del totale regionale.
Tra gli ambiti su cui la Toscana supera la media nazionale la percentuale di nuove imprese avviate in rapporto alla popolazione (seconda regione in Italia), l’incidenza delle rinnovabili al netto dell’idroelettrico (95,4% rispetto al 74,5% di media nazionale, che rende la regione tra le meno vulnerabili rispetto alla dipendenza dalle fonti fossili), l’export che rappresenta il 42,4% del PIL regionale contro una media del 31,9% (+14,3% rispetto al 2021).
Invest in Tuscany: un Advisory Board per aiutare le aziende
L’attrazione di investimenti sul territorio toscano è appunto promossa e coadiuvata dallo sportello regionale Invest in Tuscany che dal 2018 al 2022 ha assistito 95 i progetti di investimento. Tra gli investimenti di rilievo avvenuti nel 2023 ci sono nuove imprese come Dior, Ecopol e Sorgenia, acquisizioni come Ginko, Marzocco Group, 7-Industries Holding, Valmet Oyi ed espansioni di aziende già presenti tra cui Baker Hughes, Biomerieux, Aboca, Solvay, Verallia, Yachtline.
La mattinata di oggi ha visto anche l’insediamento Advisory Board di Invest in Tuscany – il tavolo consultivo regionale previsto dal protocollo tra Confindustria, Confindustria Toscana e Regione Toscana – che si occupa di favorire il confronto e la risposta istituzionale alle esigenze delle imprese estere o di rilevanza nazionale già presenti nel territorio regionale o che intendono investire in Toscana.
“La Toscana è leader in Italia nell’attrazione di investimenti – ha commentato l’assessore regionale a economia e turismo, Leonardo Marras – e di questo dobbiamo ringraziare Invest in Tuscany per il prezioso lavoro che svolge ormai da più di un decennio. Per mantenere la leadership toscana, migliorandone ancora la competitività, e quindi l’attrattività, uno dei fattori su cui concentrare il nostro lavoro è il sostegno verso la transizione green del sistema produttivo toscano. Le risorse europee messe a disposizione con il Fesr sono in questo senso utili e preziose. Ed i due bandi di prossima uscita, con 125 milioni di euro a disposizione, sono pensati proprio per rafforzare gli investimenti in ricerca e per sostenere l’introduzione di tecnologie innovative e favorire la transizione ecologica”.