Lucy Jochamowitz è nata in Perù ma ha scelto di venire a studiare in Toscana, scegliendo Firenze come suo luogo di adozione, sulle orme di artisti come Piero della Francesca e Masaccio.
Nelle sue opere che siano dipinti, disegni o sculture, scorre la magia della sua terra d’origine, sono pervase da una forte matrice femminile che riconduce a immagini ancestrali.
Ci sono occhi, ci sono braccia, ci sono corpi di donne, ci sono rivoli, ramificazioni rosse che sembrano vene dove scorre sangue, e tutti arrivano inevitabilmente a una casa, quasi fosse l’utero che ogni cosa ha creato, da dove il tutto ha inizio.
Per Crumb Gallery, Lucy Jochamowitz ha realizzato “Costruire la casa”: un’unica grande opera che si appropria di tutta la stanza della galleria.
Le pareti sono fatte di tanti disegni, a china e tempera su carta rosaspina, che raffigurano braccia che si intrecciano, braccia singole, che si protendono l’una verso l’altra, che sembrano quasi lì a proteggere il suo interno, il suo nucleo.
L’artista però lascia la porta socchiusa, uno spiraglio che ti lascia intravedere cosa si nasconde al suo interno: qui, nell’intimità, c’è un’altra preziosa, piccola casa in porcellana, a cui si accede tramite una scala, che emana luce, un piccolo cuore pulsante, il centro della vita.
“Quando ho pensato al titolo della mostra, Costruire la casa, mi è venuta in mente un’immagine molto forte: quella di un abbraccio fatto di infinite braccia” – racconta Jochamowitz – “Perché siamo una Casa di legami intrecciati tra loro, una Casa in cui le nostre braccia si incrociano, si interrogano, si cercano, si riconnettono e anche si respingono. Ma siamo anche UNO con la natura, siamo un unico corpo. Siamo una Casa della Natura. Siamo una rete infinita di connessioni con la natura.”
“La casa è la dimora, è il focolare – dice ancora l’artista – La natura è la nostra casa, fatta di acqua, terra, aria esseri viventi, e verso la quale siamo fallaci. Una natura che stiamo distruggendo e viviamo, dunque, nell’urgenza perenne di ricostruire. Solo imparando ad amarci, a guarire noi stessi dalle ombre degli errori e dei fallimenti, possiamo aprirci verso gli altri, a una nuova capacità di rispondere alla vita. Solo così la nostra CASA sarà salva.”
Accompagnano l’installazione principale un insieme di piccoli disegni e sculture che richiamano questi temi, dalla guarigione, al focolare, alla casa stessa.
Come per tutte le mostre alla Crumb Gallery, sarà pubblicato un catalogo, Collana NOLINES, con un saggio di Rory Cappelli.